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Cuba ha denunciato la crescita della miseria nel mondo

 

 

 

Cuba ha denunciato  nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che la miseria sta crescendo nel mondo attuale e che  900 milioni di persone patiscono la fame anche se esistono alimenti sufficienti per tutti.

Luis Alberto Amores, funzionario della missione permanente di Cuba  nella ONU, ha presentato questi temi nel dibattito della 60ª Sessione della Terza Commissione che tratta, tra gli altri temi, quelli dello Sviluppo Sociale.

Il diplomatico cubano ha detto che i leaders del Terzo Mondo continuano a chiedere una soluzione urgente per i problemi della povertà, la disoccupazione, il deterioramento degli indici di salute, la nutrizione e altre tematiche di base nella vita dei popoli.

 

Amores ha ricordato che le nazioni che hanno partecipato al Forum Mondiale di Sviluppo Sociale di Copenhagen, nel 1995, si erano impegnate a risolvere questi problemi, ma 11 anni dopo il mondo in cui viviamo è molto più ingiusto e disuguale di quello che era allora.

Tra gli impegni del Forum di Copenhagen e del periodo straordinario di sessioni dell'Assemblea Generale svolto di seguito, c’era lo sradicamento della povertà,  trasformato in uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, cioè il superamento della povertà per metà della popolazione del mondo, fissato per il 2015.

La dura realtà è che invece più di 1.100 milioni di persone, un sesto della popolazione mondiale con meno di un dollaro giornaliero e 2.700 milioni, quasi la metà degli abitanti della Terra, vivono molto poveramente, con meno di due dollari.

Nel mondo attuale si continua ad accettare la vergogna che più di 900 milioni di persone soffrono la fame, pur avendo risorse per tutti e che 11 milioni di bambini muoiano per malattie facilmente curabili come la diarrea e più di 850 milioni di adulti siano analfabeta.

Amores ha dichiarato che evidentemente sino ad oggi non si sono raggiunte mete, perché i paesi ricchi continuano a perpetuare un ordine o meglio un disordine mondiale economico e politico che alimenta le disuguaglianze e conduce al caos, in una realtà unipolare e a beneficio di poche nazioni.

La Rivoluzione Cubana ha intrapreso, sin dal suo trionfo del 1959, trasformazioni socioeconomiche per costruire una società giusta e solidale, nonostante le minacce, le aggressioni e il blocco degli Stati Uniti.

Oggi la popolazione cubana ha accesso ai servizi gratuiti di salute e di educazione, conta su una speranza di vita di più di 77 anni e il tasso di mortalità infantile è di 5,8 per ogni mille nati vivi, tra gli altri risultati.

L’Isola pratica la collaborazione per far progredire lo sviluppo sociale con più di 39 mila professionisti della sanità, lo sport e l'educazione, che offrono i loro servizi in 110 nazioni del mondo.

 

 

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