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                                       di Fulvio Grimaldi

 

 

ISRAELE E IL GIORNO DELLA MEMORIA

 

28 gennaio 04

Apprendiamo dai giornali radio che Israele ha celebrato il "giorno della memoria" uccidendo 13 civili palestinesi nell'ennesima incursione terroristica a Gaza. Questo, dopo che Hamas, principale forza nella resistenza all'occupazione e al genocidio, aveva offerto all'occupante sionista una tregua di 10 anni in cambio di un ritiro dai territori occupati, ritiro di cui innumerevoli risoluzioni dell'ONU hanno chiesto l'attuazione.
Dopo esserci ricordati, in un'inondazione di commemorazioni che solo marginalmente hanno menzionato i massacri di rom, omosessuali, cittadini dei paesi occupati e, soprattutto, antifascisti, della tragedia subita dagli ebrei sotto il dominio nazifascista, tragedia, checchè si insista strumentalmente, tanto esecrabile quanto non unica nella storia e nella contemporaneità delle guerre preventive, permanenti e totali imperialiste e sioniste, sarebbe ora che ci ricordassimo e ricordassimo ai giornali di sinistra, intrisi di indebite commistioni israelo-ebraiche, quale è oggi l'attualità delle fenomenologia razzista.

Strumentalmente, mille trombe ci vogliono convincere di una reviviscenza dell'antisemitismo antiebraico nell'Italia e nell'Europa di oggi, fingendo in perfetta malafede un'identità tra antisionismo - critica ad Israele e antisemitismo antiebraico. Mentre queste trombe ci assordano con dati e speculazioni scandalosamente interpretati e manipolati, va procedendo con feroce vigore la persecuzione culturale, politica, sociale e poliziesca dei semiti arabi e dei musulmani tutti, nonchè,  passando dal piano etnico a quello politico, di tutte le resistenze sociali e armate, nazionali e di classe allo sterminio guerresco, alla devastazione sociale  e alla fascistizzazione accelerata guidati da Stati Uniti, Israele e classi politiche vassalli.

Pochi hanno il coraggio di smascherare l'assordante campagna sul presunto antisemitismo antiebraico come innescata e condotta, dall'estrema destra alle sinistre istituzionali, dalle centrali del colonialismo sionista, impegnato a creare continue cortine fumogene vittimistiche intorno al pianificato e ormai in atto da 60 anni genocidio del popolo palestinese e alla disintegrazione della nazione araba con la dispersione e frantumazione dei suoi popoli e la rapina delle sue risorse.

E' in atto una guerra mondiale senza il minimo scrupolo umanitario e segnata dalla continua carneficina di vittime innocenti ed inermi e dalle parallele satanizzazioni di dirigenti e masse che vi si oppongono e da furbescamente etiche campagne di disarmo unilaterale degli aggrediti attraverso la sincronizzata campagna per una non violenza universale, assoluta e dogmatica. Una campagna che vede omologati media di tutte le tendenze politiche rappresentate in parlamento, nessuna esclusa e che collabora in entusiastica armonia nel più grande inganno dai tempi della promessa del Paradiso e della minaccia dell'Inferno. Allora si trattava di inventare un meccanismo addirittura metafisico per la sottomissione perpetua della stragrande maggioranza dell'umanità al dominio assoluto e allo sfruttamento senza limiti del potere. Oggi, con la truffa della "spirale guerra-terrorismo", si identificano resistenze giustificate dalla biologia, prima ancora che dalla politica, con un terrorismo la cui matrice - come dimostrano tonnellate di ricerche e di documenti inoppugnabili, soprattutto dei controinformatori statunitensi - sta a Washington e a Tel Aviv, con un terrorismo inventato, pianificato e diretto, a partire dagli eventi dell'11/9, dalle stesse centrali della guerra preventiva e permanente allo scopo di avere continui alibi per le proprie aggressioni finalizzate al dominio del mondo. In questa planetaria cospirazione, Israele ha un ruolo di punta, sia a livello politico, sia a livello militare, sia, come confermato da tutta la sua storia sanguinaria, a livello di provocazioni terroristiche.

Sarebbe da esigere, almeno dall'informazione sedicente di sinistra, che equilibri le sue rievocazioni e le sue opportunistiche e disoneste indulgenze nei confronti del genocidio palestinese operato da Israele e, in particolare, verso comunità ed esponenti ebraici che non si distaccano minimamente (da noi, diversamente da altri paesi) dal sostegno a QUESTA Israele e a QUESTI suoi governi criminali (tanto da arrivare a celebrare lo sposalizio tra fascismo d'antan - Fini - con il fascismo postmoderno, Sharon-Peres), con un analoga attenzione critica nei confronti della campagna di diffamazione e liquidazione condotta contro i semiti arabi e i musulmani tutti, emigrati o in patria, e con onori e solidarietà ai resistenti iracheni e palestinesi identici a quelli tributati a semiti ebrei nei ghetti e nei campi di concentramento.
E adesso aspettiamoci lo sdegno e lo scandalo di Liberazione, "quotidiano comunista" (quelli degli altri giornali non ci fanno altrettanto schifo, fanno il loro risaputo mestiere di becchini collaborazionisti), per la probabile risposta palestinese, ovviamente "terrorista". Cosa non si fa in nome delle nuove alleanze e delle vecchie abiure! Cosa non si fa per sfuggire alla punizione delle lobbies.

 

 

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