PRIMA I POVERI
Sabato
12 settembre a Bologna si è svolta la seconda notte rossa, organizzata
da Social Log, dal Comitato Inquilini Resistenti ed altri collettivi
che hanno manifestato per le vie della città dalla periferia al centro
per non lasciar addormentare le coscienze dei bolognesi e per dare un
ulteriore segnale alle istituzioni.
Allo
slogan ‘Casa, Reddito, Dignità’, si sono aggiunti quelli di ‘Prima i
poveri’ e ‘Benvenuti rifugiati’ a testimonianza della sensibilizzazione
in corso che ha preso in carico il problema epocale dei rifugiati e dei
‘clandestini’ e delle politiche del sistema che cercano di contrapporre
tra loro, le varie fasce di poveri e di disperati in una lotta
fratricida che li faccia dimenticare chi sono coloro che hanno creato il
problema.
Unirsi
nelle lotte affinché i vari obiettivi possano non contrapporsi ma
saldarsi tra loro creando un unico fronte contro un sistema che ha il
solo scopo di salvare se stesso.
Il corteo ha preso vita davanti alla sede dell’ex-Telecom, stabile vuoto
da anni che dallo scorso dicembre è stato occupato da un centinaio di
famiglie senza casa che lo hanno riadattato ridandogli vita e
riqualificando il territorio. Insieme agli occupanti delll’ex-Telecom,
si sono uniti quelli dei due condomini di via Mario de Maria, di Mura di
Porta Galliera, i Collettivi Universitari, gli studenti medi e
rappresentanti di alcuni centri sociali del capoluogo emiliano, dando
vita ad un corteo che ha attraversato le strade del popolare quartiere
della Bolognina, per giungere al centro della città e terminare a via
del Pratello in una manifestazione che, attraverso il metodo del
cacerolazo, ha voluto ‘svegliare’ la città.
Il
corteo di qualche centinaio di persone, era formato da famiglie con
bambini, anziani, stranieri e italiani che sotto il grande striscione
‘prima i poveri’ ha voluto dare un forte segnale all’amministrazione
comunale che deve intendere che la lotta è viva e che non fa differenze
di classe ma intende unire ogni battaglia in un denominatore comune che
permetta casa, reddito e dignità.