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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
discorsi di Fidel

 

discorsi di Miguel Díaz-Canel Bermúdez


 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA

le foto di Rod


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COLOMBIA

 
 
 

 

 

CUBA È UNA LUCE PER UN MONDO POSSIBILE E DIFFERENTE


 

di Nuria Barbosa León

 

 


La statunitense María Alejandra Rincón ha motivi sufficienti per accompagnare i cubani nella prossima marcia operaia del 1º Maggio e, con loro, mostrare il suo appoggio alla Rivoluzione. È nata a Cúcuta, in Colombia, ma vive in Charlottesville, Virginia, USA , realizza funzioni di lavoratrice sociale e la sua maggior passione è stata dedicarsi alle cause solidali in difesa del popolo dell’Isola. L’anno scorso con altre due compagne (una di loro Gail Walker, direttrice esecutiva della Fondazione Inter religiosa per l’Organizzazione Comunitaria (ifco-Pastores por la Paz), hanno visitato i congressisti e i senatori del suo paese, per offrire informazioni sui danni del genocidio del blocco economico, commerciale e finanziario contro l’Isola grande delle Antille. «Siamo andate nell’ufficio del senatore Bob Menéndez, perché sapevamo che si occupava delle relazioni internazionali e che rappresenta il Partito Democratico (lo stesso di Barack Obama e Joe Biden). Per la sua origine cubana pensavamo che si sarebbe sensibilizzato con il tema. «I lavoratori del suo ufficio non ci hanno lasciato passare e ci hanno dato innumerevoli scuse per far si che ce ne andassimo. Ma noi abbiamo risposto che era un nostro diritto essere ascoltate come cittadine che pagano le tasse, perché questi funzionari pubblici ricevano i loro alti salari. Abbiamo deciso d’aspettarlo. «A questo punto hanno chiamato la polizia che ci ha detenuto per varie ore. Ci hanno interrogato lungamente, ci hanno preso le impronte digitali, fatto fotografie e volevano denunciarci come delinquenti comuni», ha spiegato l’attivista. María Alejandra Rincón afferma che coloro che difendono la solidarietà con Cuba negli Stati Uniti vengono trattati come criminali e questo avviene anche quando qualsiasi statunitense ritorna nel suo paese dopo una visita all’Isola dei Caraibi. «Gli ufficiali d’emigrazione ti fanno domande assurde, perquisiscono i bagagli e sequestrano cellulari e Laptop, solo perchè arrivi dal territorio cubano». Indubbiamente niente ha inciso sulla sua affezione per Cuba. «Mi emoziona anche ascoltare il nome di quest’isola perchè penso immediatamente alla bellezza dei cubani e alla loro dignità per difendere le cause giuste del mondo. Io sento che Cuba è un grande esempio per costruire un mondo possibile e differente dall’esistente nell’attualità. Questo ci dice che il socialismo funziona», sottolinea la giovane, che fa parte della xxx Brigata Che Guevara, che è venuta a celebrare a Cuba il prossimo Giorno Internazionale dei Lavoratori.

 


CUBA  ATTUALITA'
  

 

 

RAGIONI PER VENIRE A CUBA UN 1º MAGGIO


 

di Nuria Barbosa León

 


 

Centinaia di attivisti solidali e simpatizzanti della Rivoluzione nel mondo hanno le più varie ragioni per accompagnare i cubani nei festeggiamenti per il Giorno Internazionale del Lavoro. Blanca Alcántara Rodríguez, residente nella provincia peruviana di Trujillo, è pensionata. Realizza un desiderio di suo marito, già deceduto, con la sua presenza nell’Isola grande delle Antille. «Il 1º. Maggio sará una bella festa, armoniosa e di fraternità, assieme ai cubani». Priscila Aguiar, una compagna sua amica, è medico e lavora nella Favela Complexo do Alemán, a Río de Janeiro. Lei desidera incontrare molte persone piene d’entusiasmo, appoggiando la Rivoluzione, i suoi dirigenti e il Partito Comunista, perché lei milita in questa forza politica in Brasile. Un ecuadoriano residente nella città statunitense di Nuova Jersey ha voluto mostrare la sua passione e la sua solidarietà con Cuba. César Omar Sánchez vuole dire a questo popolo che «siamo contro il genocida retrogrado e ingiusto blocco che gli Stati Uniti impongono all’Isola». Ha aggiunto che: « In questo paese molte persone fanno pressione per porre fine a questa assurda politica e raccolgono tutto quello che possono per fare invii qui. È un modo di sfidare il blocco». Come César Omar, Shaguille Fontnot, co/presidente della rete nazionale di solidarietà con Cuba negli USA, è venuto a offrire i suoi sentimenti e il suo appoggio ai cubani «che soffrono per questo criminale castigo della principale potenza economica del mondo». Pius Yao Owugu, del Ghana, è ingegnere chimico laureato a Cuba. «Siamo migliaia, solo del mio paese, i laureati delle università cubane. Qui diventiamo professionisti per aiutare lo sviluppo della nostra patria e come altri del continente africano abbiamo avuto lo stesso privilegio di contare con la solidarietà di questo bel paese». I greci Alejandra Valai, Georgia Kalampoka, Kostas Xydas, Dimitris Petimezas, Charis Kouzoumis, hanno commentato che il 1º Maggio è un giorno speciale per il mondo e in Cuba si celebra in maniera differente. Mentre qui non ci sono domande perché i diritti sono stati conquistati, nel mio paese li dobbiamo esigere, per esempio il diritto al lavoro e altri reclami sociali». Hyejeong Hwang, della Corea del Sud, su questo ha assicurato che in Cuba la data è motivo di festeggiamento, mentre in gran parte del mondo sono giornate di protesta ed anche per esigere garanzie sociali. Tutti fanno parte della xvii Brigata Internazionale del Lavoro Volontario e la Solidarietà del 1º Maggio, che riunirà sino al prossimo 3 maggio circa 300 persone di 24 paesi, che parteciperanno all’Incontro Internazionale di Solidarietà con Cuba e l’Antimperialismo, il prossimo 2 maggio, nel Palazzo delle Convenzioni.

 

 


 

SONO A CUBA LE PIÙ ALTE AUTORITÀ INTERNAZIONALI

 

 DEL TURISMO


 

di Susana Antón Rodriguez


 

Venerdì 26 sono arrivati a Cuba Zurab Polilikashvili, Segretario Generale del ONU Turismo e Gustavo Santos, direttore regionale per le Americhe, che assistono l’Isola grande delle Antille per partecipare alla 69ªriunione della Commissione Regionale del ONU Turismo per le Americhe. I due dirigenti sono stati ricevuti al loro arrivo da Juan Carlos García Granda, titolare del Ministero del Turismo. L’organismo cubano ha informato nelle reti sociali. La 69ª riunione della Commissione Regionale di ONU Turismo per le Americhe si svolgerà a Varadero da martedì 30 aprile , preceduta dal seminario «Potenziando lo sviluppo turistico attraverso l’innovazione nel turismo comunitario». ONU Turismo ha segnalato che si presenteranno le tendenze di viaggio con una messa a fuoco sulle Americhe, la candidatura dell’Uruguay per stabilire la sede dell’«Osservatorio del Diritto del Turismo per l’America Latina e i Caraibi» a Montevideo; così come gli annunci della 1ª Conferenza Regionale sull’Emancipazione delle Donne nel settore turistico e il Seminario del Diritto del Turismo, tra i vari temi. In accordo con lo stesso organismo internazionale, nel 2023 il turismo internazionale ha recuperato l’88% dei livelli pre pandemia, con un numero stimato di 1.300 milioni di arrivi internazionali, il 34% più del 2022. Nelle Americhe, l’America centrale e i Caraibi figurano tra le sole quattro regioni a livello mondiale che hanno superato i livelli prepandemici di visitatori nel 2023.

 


 

UNA FIERA PER COSTRUIRE IL FUTURO


 

di Ernesto Angulo Leiva


 

La 14ª Fiera Internazionale della Costruzione de L’Avana (Fecons), conta con la presenza di altre 13 nazioni e un totale di 129 imprese espositrici. Elevare i livelli di produzione e concorrenza, favorire la modernizzazione tecnologica oltre a fomentare catene di valore e inserimento internazionale, sono alcuni dei risultati che si spera d’ottenere nella 14ª Fiera Internazionale della Costruzione de L’Avana (Fecons), inaugurata il 23 aprile nel recinto fieristico Pabexpo. Ricardo Emilio Carbajo Chelada, viceministro del Micons, ha detto che nella Fiera, che ha come paese invitato d’onore la Federazione della Russia, si potenzia il lavoro con questa nazione con la quale esiste un vasto programma congiunto per unire sia il linguaggio tecnico che professionale e tutte le regole tecniche dei due paesi per accorciare i tempi di preparazione delle opere. La mostra espositiva conta con la presenza di altre 13 nazioni, e un totale di 129 imprese espositrici. In parallelo, si è svolta la 14ª Conferenza Internazionale Scientifico Tecnica della Costruzione nel Palazzo delle Convenzioni, che ha analizzato tra gli altri temi, l’industrializzazione avanzata nel settore e l’architettura del restauro tra i tanti settori. Hanno partecipato all’inaugurazione della Fiera, il Comandante della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez, vice primo ministro; René Mesa Villafaña, ministro della Costruzione e Víctor Koronelli, ambasciatore della Federazione della Russia nell’Isola.

 


 

 

IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

 

   


ATTUALITA'

 

 

65º ANNIVERSARIO DELLA CASA DE LAS AMÉRICAS


 

di Madeleine Sautié



 

Entrare nella Casa de las Américas è molto più che superare la sua soglia. Conla sua storia brillante che giunge in questo 28 aprile ai suoi 65 anni, sfilano nella memoria di coloro che la conoscono bene fatti trascendenti, personalità straordinarie e fondazioni definitive. Non sono aggettivi da festa nè esagerazioni. Basta avvicinarsi ai suoi domini per percepirlo. Nessun cubano per bene deve ignorare quello che significa per la spiritualità dell’America Latina questa istituzione eretta nella sua Patria quattro mesi dopo il trionfo della Rivoluzione Cubana e data a unire, porre in vista e promuovere la cultura della regione, includendo quella dei popoli originari. L’intellettuale Abel Prieto Jiménez è l’attuale presidente dell’istituzione. È lì che ci aspetta, per conversare con Granma. Sessantacinque anni si dicono rapidamente, ma è fitta l’agenda difesa un giorno dopo l’altro per un progetto ambiziosamente umano, per il quale si sentono tanto grati moltissimi scrittori e artisti della Patria grande. «In questi giorni ho letto molto», dice Abel iniziando i suoi argomenti quando gli si domanda sulla prima immagine che gli viene alle memoria quando pensa alla Casa de las Américas. Tra le mani ha il libro 'Hay que defender la vida, Haydee Santamaría', una preziosa raccolta edita dal Fondo Editoriale Casa de las Américas, realizzata da Jaime Gómez Triana e Ana Niria Albo Díaz. «È stato davvero importante avere questo libro per questa data, perchè è un’opportunità per far sì che la gente si avvicini alla fondatrice della Casa, al di là della garnde rivoluzionaria che fu, molto al di là dell’eroina della Moncada. Lì c’è una Haydee umana, che convive con gli eroi e i martiri che amò tanto ammirò e perse. È un libro fondamentale per avvicinarsi a lei, ed è la prima cosa che penso ». L’evocazione ritorna in tutta la conversazione. Abel parla della sensibilità tanto particolare di Haydee por la memoria, di questo «incredibile istinto, questa delicatezza, la risposta ad ogni lettera che le scrivevano, un grande intellettuale o qualcuno della popolazione». Haydee diede alla Casa una mistica molto particolare. Roberto Fernández Retamar la chiama senso di servizio, una generosità, è l’idea che tu sei qui per servire e questo è molto martiano. La trasformò in un luogo con una magnetizzazione particolare per coloro ai quali interessavano la letteratura e l’arte. Di Retamar, che è stato presidente della Casa de las Américas, dovremo parlare sempre…Roberto è stato il presidente dal 1986 alla sua morte. Ha diretto l’istituzione dopo il pittore Mariano Rodríguez, che lo fece dal 1980 al 1986. Io ho avuto la straordinaria fortuna che Retamar fu il mio professore nella Scuola di Lettere, assieme ad altri professori incredibili. Era una festa ascoltare le sue lezioni. «Aveva un carisma molto particolare, era brillante, con una cultura eccezionale, un martiano con uno squisito senso dell’umorismo. Nonostante la differenza di generazione ci avvicinammo molto e diventammo amici, per il mio orgoglio. Anche Roberto ha marcato questa istituzione. Era un interlocutore di Haydee, un appoggio tremendo, io credo che ci sia un’impronta di Haydee, in primo luogo assoluto, e anche di Mariano, e di Roberto. «Roberto diceva che non poteva usare la parola “sostituire” rispetto a Haydee. Diceva che era impossibile, che quello che lui faceva era cercare di seguire la sua orma. Cosa posso dire io, dato che mi è toccato dirigere il Ministero di Cultura dopo Armando Hart, e più tardi, la Casa, presieduta prima di me da Roberto? Sostituire non è la parola, sostituire non serve a niente. In questi casi è tentare, in tutti i modi possibili, d’essere degni di questa missione che gente tanto eccezionale ha realizzato in maniera tanto brillante.». La Casa ha sempre una risposta di fronte agli attacchi imperialisti contro Cuba e il continente. Questa istituzione è stata, in questi 65 anni, al centro di tutti i dibattiti dell’intellettualità di questo continente e del mondo, tutto il tempo. La Casa ha alzato la sua voce contro tutte le tormente, contro tutte le manipolazioni, contro tutte le trappole che sono state disegnate per impedire l’integrazione culturale di Nuestra America, per cercare di tirare verso la destra gli intellettuali e gli artisti dei Caraibi e della regione. Gli yanquee hanno dedicato molto denaro a tutto questo». Abel ricorda che il premio letterario Rómulo Gallegos, si creò nell’epoca di Raúl Leoni, in Venezuela, per contrapporlo al premio Casa de las Américas. E ricorda che la rivista Mundo Nuevo «fu disegnata, costruita e lanciata come contrappeso della nostra rivista Casa de las Américas. Roberto lo vide nel chiaro e lo denunciò. «Al centro di tutte queste polemiche c’era la disputa per questa zona tanto importante che è l’ambito intellettuale, per vedere se gli artisti e gli intellettuali diventano servitori del loro vicino del Nord o se vanno a pensare con la propria testa, se difendono la verità, la giustizia sociale, l’uguaglianza … e questa istituzione è stata tutto il tempo al centro di questi uragani. Possiamo dire che la Casa de las Américas è l’istituzione che ha fatto di più per la cultura regionale. Credo che è quella che ha fatto di più per l’integrazione della cultura latinoamericana e caraibica. Questa è la piattaforma di Bolívar, di Martí, di Fidel e di Chávez, dopo il campo della cultura. La Casa ha lavorato duramente, durante 65 anni, per creare una piattaforma di comunicazione. Darcy Ribeiro, il grande antropologo brasiliano, diceva che il Brasile si era riconosciuto latinoamericano grazie alla Casa de las Américas. Roberto mi diceva che era l’elogio migliore sentito, parlando della Casa de las Américas, che il Brasile, che è quasi un continente, si riconoscesse latinoamericano grazie a un’istituzione cubana. Ed è vero che è stato creato e tessuto un pensiero bolivariano, in termini artistici, in termini letterari, in termini estetici. «Benedetti –che fondo qui il Centro delle Investigazioni Letterarie–, in un testo dice che l’ imperialismo ci vuole frammentati, ed è la verità che uno degli strumenti più importanti che ha questa egemonia degli americani ha a che vedere con cosa ci frammenteremo. Benedetti usava una parola più forte, “smembrati”, e la Casa de las Américas si oppone a questo smembramento con l’integrazione, con la volontà d’unità». Sono molti i nomi che dice Abel quando ricorda le personalità rilevanti che hanno lasciato la loro impronta nella Casa. Manuel Galich, Ezequiel Martínez Estrada, Augusto Roa Bastos, Gabriel García Márquez, Roque Dalton, Julio Cortázar, Eduardo Galeano… Pensando, interrompe la lista perchè sarebbe davvero interminabile. «Molta gente dice che il detto boom latinoamericano, soprattutto nel romanzo, ha a che vedere con la Rivoluzione Cubana, prima di tutto, e in secondo luogo con il lavoro della Casa de las Américas», commenta, e si nota il suo orgoglio. Da lì salta a un testo di Galeano, autore di Le vene aperte dell’America Latina. «Ricordiamo quello che dice Galeano, nella sua Fe di errate dove dice: 12 ottobre del 1492, deve dire: 28 aprile del 1959. In quel giorno d’aprile fu fondata in Cuba la Casa che ci ha aiutato di più a scoprire l’America e le molte Americhe che l’America contiene”. Lui dice che la scoperta dell’America è la creazione di questa istituzione e questo è davvero molto bello».

 


 

 

 

IL RECUPERO ECONOMICO, MOTIVO PRINCIPALE

 

PER UN 1º MAGGIO


 

di Claudia Thalía Suárez Fernández


 

Il membro del Burò Politico e segretario generale della Centrale dei Lavoratori di Cuba (CTC), Ulises Guilarte de Nacimiento, leggendo la convocazione alla sfilata per il1º Maggio in tutto il paese ha detto che, nell’attuale contesto d’assedio economico, è un’imposizione promuovere la creatività in ogni settore e posto di lavoro, portare al massimo le riserve produttive soprattutto nei settori vincolati alle esportazioni che rappresentano entrate in moneta forte, e consolidare l’impresa statale socialista e il suo vincolo con i nuovi attori economici, l’unica via per creare più beni e offrire servizi d’efficienza. Con questo spirito i lavoratori cubani e il popolo festeggeranno il Giorno dei Lavoratori, in un paese con pieno accesso all’impiego e che si propone sempre più di avvicinare il diritto al lavoro alla comunità, come le recenti fiere nelle quali s’impegna il quartiere e la possibilità di un posto di lavoro degno. A differenza di molte nazioni del mondo, in Cuba non si discute questo sacro diritto e nemmeno si calpestano altri che lacerano la dignità di operai o professionisti. Il Segretrario Generale della CTC ha convocato a organizzare colorate concentrazioni nelle piazze, nei paesi e nei centri di lavoro, «che siano riflesso della nostra unità, la maggior forza della Rivoluzione». Dall’Impresa Industria Elettronica Comandante Camilo Cienfuegos Gorriarán (EIE), a L’Avana, che ha meritato per la quarta volta consecutiva la condizione d’Avanguardia Nazionale, sede della cerimonia di presentazione della convocazione, Guilarte de Nacimiento ha segnalato che negli sforzi per il recupero economico del paese, è fondamentale la produzione di alimenti, ridurre le importazioni, avanzare nei programmi di sviluppo strategico e nel miglioramento delle condizioni del lavoro e dei salari. I cubani condanneranno nelle piazze dell’isola il genocidio d’Israle in Palestina e sosterranno le cause del movimento sindacale internazionale in solidarietà con altri popoli del mondo, nel Giorno dei Lavoratori e sosterranno le cause del movimento sindacale internazionale. I membri della Segreteria del Comitato Centrale del Partito Joel Queipo Ruiz e Jorge Luis Broche Lorenzo; Yaquelín Baños Torres, s egretariagenerale del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Industria e Eloy Álvarez Martínez, ministro delle Industrie, hanno partecipato alla cerimonia di convocazione.


AMERICA LATINA
 

 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.  Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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direttrice della informazione da Cuba: Gioia Minuti