TURISMO

GUIDA DI CUBA
 

 

LA HABANA turismo 2 

 

NELLA CATTEDRALE CATTOLICA
La costruzione della Catedral (Calle Empedrado 156 tel 617771) dell'Avana fu iniziata nel 1747 contestualmente al retrostante edificio del seminario, a cura dei Gesuiti della Compagnia di Gesù fondata nel 1534 da Ignacio de Loyola. Altri abbellimenti vennero fatti fino al 1777 anno in cui, con la nascita della Diocesi Vescovile dell'Avana, fu qui trasferita la Chiesa Parrocchiale Maggiore.
Questo edificio possiede una delle facciate  barocche più mosse e fantasiose del continente americano. Nel 1787 la chiesa fu edificata a Santa Maria, madre di Gesù Cristo e battezzata Catedral de la Virgen Maria de la Inmaculata Concepcion, ma nel 1796 le si aggiunse anche y de San Cristobal de La Habana de Cuba, in omaggio a Colombo. Infatti sul muro di sinistra del marmoreo altare maggiore si può notare una targa che, in latino, ricorda che in questo luogo per un secolo intero (dal 1796 al 1898) furono conservati i resti mortali di Cristoforo Colombo, nato a Genova nel 1451 e deceduto nel 1506 a Valladolid (ma vi sono dispute tra gli storici spagnoli circa l'autenticità di questa salma giramondo: attualmente i resti di Cristoforo Colombo sono a Santo Domingo, a Siviglia o a Genova?).
All'interno della chiesa, di base quadrata 40 m per 40, ci sono due file di alte colonne che separano la navata centrale dalle due navate laterali ai cui lati vi sono otto cappelle.
La facciata è attribuita all'architetto Pedro Medina, il quale forse ha diretto i lavori dell'intera cattedrale, costruendola nel classico stile barocco del celebre architetto ticinese Francesco Borromini. Ai lati della facciata ci sono due torri campanarie: una grossa a destra, con alcune grandi campane, costruita neo 1747 assieme alla prima fondamenta dell'edificio, e una sottile a sinistra, costruita trent'anni dopo la precedente quando la chiesa divenne sede della Diocesi. All'inizio del Novecento nella torre sottile c'era anche un orologio che ora non c'è più.
L'artistica cappella laterale dedicata alla Madonna di Loreto, costruita dal cubano Camacho, è situata sulla sinistra dell'altare maggiore e fu consacrata nel 1755, cioè un ventennio prima della inaugurazione ufficiale della cattedrale diocesana e della Diocesi Vescovile avanera. Una seconda grande cappella è quella cosiddetta del Sagrario, dove si celebrano le messe serali. Il pavimento è in mattonelle di marmo bianco (di Carrara) e nero (dell'Isla de la Juventud).
Sono presenti in questa chiesa anche varie opere di artisti italiani: ad esempio, la statua in preghiera sulla tomba del Vescovo Serrano è stata scolpita in marmo bianco di Carrara da Pietro Costa (1878); dello stesso periodo sono i tre affreschi situati dietro l'altare maggiore, dipinti da Giuseppe Perovani (L'ultima cena, L'ascensione della Vergine, La consegna delle chiavi); e ancora, la statua dell'altare principale e quelle del tabernacolo sono dello scultore Giacomo Bianchini che le scolpì a Roma nel 1820.
ATTORNO AL CALLEJON
Di fianco al Museo di Arte COloniale, sull'altro lato della strada, c'è un piccolo vicolo cieco chiamato Callejon del Chorro, cioè Vicoletto dello Zampillo, perchè qui terminava l'antico acquedotto della Zanja Real del 1592 (progettato dall'Antonelli), che riforniva di acqua le navi e la popolazione, visibile ancora oggi dalla traccia della targa e dalla fontanella coloniale murale sistemata nell'angolo della piazza. Attualmente qui c'è un Taller Experimental de Grafica: è un laboratorio dove lavorano artisti avaneri che usano tecniche antiche per stampare manifesti moderni, con vendita diretta ai turisti.
Di fianco al vicoletto c'è la Casa de Don Antonio, senza portico, che anticamente fu utilizzata come deposito di acqua per le navi ormeggiate nel Puerto Carenas della baia, e nei secoli scorsi fu anche la sede del primo bagno pubblico avanero. Oggi qui c'è una Galleria d'Arte intitolata all'artista Victor Manuel, con vendita diretta ai turisti e gestita dal Fondo Cubano Beni Culturali.
Proseguendo il giro della piazza, di fianco alla casa precedente, c'è il porticato del celebre ristorante El Patio, situato nella Casa del Marchese De Aguas Claras.
Guardando la Cattedrale, è il primo palazzo a sinistra e dalla sua terrazza si può apprezzare da vicino la parte superiore della bella facciata della chiesa. Questo palazzotto fu fatto costruire tra il 1751 e il 1775 per una famiglia che lo cedette successivamente al Marchese de Aguas Claras. E' molto gradevole il suo piccolo e fresco patio con fontana zampillante. Nei paraggi stazionano musicisti, cantanti, santere, santone e lettrici di carte.
IN CALLE SAN IGNACIO
Andando per Calle San Ignacio, di fianco alla cattedrale, al numero 22 si incontra Casa Penalver, che da vari anni ospita il Centro Wilfredo Lam (tel 613419) intitolato al famoso pittore cubano meticcio con discendenze cinesi e africane che fu molto amico di Pablo Picasso negli anni '30 a Parigi. In questo centro culturale c'è anche l'organizzazione della famosa Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea che si tiene negli anni pari; in questi spazi sono inoltre esposte varie opere dei più importanti pittori della Tricontinentale (Asia, Africa e America Latina). Poco oltre c'è un ingresso con un patio caraibico e con baretto gestito dallo stesso centro culturale. Proseguendo per Calle San Ignacio si incontrano sulla destra prima i due portoni degli ingressi laterali della cattedrale e poi un alto, elegante e artistico portale che adorna l'antico ingresso principale (ora secondario) del seminario cattolico poco distante. Esattamente di fronte a quest'ultimo c'è il vicolo chiamato Calle Tejadillo dove,a pochi metri di distanza, è situato il romantico Hostal Tejadillo con bar e ristorante.
Sempre in Calle San Ignacio, all'angolo con Calle Tacon (dove anticamente c'erano i magazzini dell'artiglieria spagnola), ora c'è un castelletto finto-antico. costruito nel 1939. Questa è la sede della Polizia Turistica Speciale: un corpo al servizio dei turisti internazionali in visita alla capitale cubana.
PALAZZO PEDROSO
Dietro il castelletto della polizia turistica, in Calle Cuba 102, all'angolo con Calle Chacon, c'è l'Hostal O'Farril, di 30 camere nell'omonimo palazzo costruito all'inizio dell'Ottocento da José Ricardo O'Farril, di recente ottimamente restaurato dall'impresa turistica Habaguanex.
Poco oltre il castelletto, a destra di Calle Tacon si incontrano il grazioso Parque Infantil de la Mestranza (tel 639464) con spettacoli, trenino e giochi vari, il piccolo Parque de l'Anfiteatro dell'Avana, per spettacoli serali, e alcuni monumenti dedicati a personaggi famosi della storia cubana. C'è anche un'area archeologica con i resti della torretta dell'antica muraglia del Seicento.
Di fronte alla garitta della solare Plazuela de la Maestranza, si affaccia il maestoso Palacio Pedroso, che è stato trasformato alla fine del Novecento in Palazzo dell'Artigianato Cubano (Calle Cuba 64 entre Calle Carteles y Calle Peña Pobre). Fu fatto costruire nel 1780 dal sindaco Mateo Pedroso e ristrutturato nel 1840 da Juan Montalvo, zio della contessa di Merlin nota scrittrice dell'Ottocento, che descrive minuziosamente questo palazzotto nella sua opera dedicata all'amata Avana. Quasi tutti i turisti di passaggio all'Avana non mancano di visitare questo edificio di quattro piani per comprare souvenir da portare a casa: ve ne sono di ogni tipo. Molto gradevole il suo grande e animato patio alberato, con tanti spettacoli  musicali dall'alba al tramonto.
Proseguendo per Calle Cuba, si vedono alcuni edifici in via di ristruttrazione e, subito dopo al numero 52, all'angolo con Calle Peña Pobre, si incontra il grazioso, ristrutturato ed elegante Hostal San Miguel. Era l'antica abitazione del Dottor San Miguel (proprietario di diversi giornali cubani nell'Ottocento). Nel 2000 è stato trasformato in un piccolissimo albergo turistico internazionale con dieci lussuose camere. Ha quattro livelli e, dalla grande terrazza panoramica, si possono scattare fantastiche foto della baia di Avana, con il Castello del Morro a sinistra e con la Fortezza della Cabaña sulla destra.
CALLE OBISPO E DINTORNI
Per questo giro si parte dalla famosa Bodeguita del Medio, situata a fianco della cattedrale nella stretta Calle Empedrado 207, tra Calle Cuba e Calle San Ignacio. Questa pittoresca osteria si chiama del medio (di mezzo) perchè non è in angolo, come avviene per la maggior parte dei locali cubani ma è nella metà dell'edificio che la ospita. Non è solo un mitico bar, ma è anche un vero e proprio  monumeto nazionale alla cultura eno-gastronomica cubana: una visita alla terrazza sul tetto è d'obbligo, come anche la propria firma su qualche parete del locale, di fianco alle firme di Hemingway, Neruda, Allende e di numerosissimi altri personaggi famosi provenienti da ogni angolo del mondo. Qui vi sono sempre  terzetti musicali che cantano e suonano i brani più famosi di Cuba.
Di fianco all BdM, in Calle Empedrado 215, sorge la sontuosa Casa de la Contesa de la Réunion. Costruita nel 1809 questa elegante casa rappresenta un bell'esempio dell'ultima evoluzione del barocco cubano, con un bel patio interno. Nel 1878 divenne di proprietà della contessa cubana Juana Gallot de la Réunion. E' stata risanata nel 1979 e ora è sede del Museo Carpentier della Fondazione Carpentier e del Centro Culturale Carpentier, sotto la direzione della vedova del celebre scrittore cubano Alejo Carpentier, che fu anche ambasciatore a Parigi per la Revolucion (tel 616987). Ogni  martedì alle 14 si tengono letture ed iniziative culturali nel teatrino del palazzo.
IL PALAZZO HOTEL
Voltando per Calle Cuba, dopo aver fatto una breve passeggiata, oltrepassando il pittoresco edificio della ex Banca della Nuova Scozia (ora Cassa di Risparmio dell'Avana) ci si troverà all'angolo destro con Calle Obispo dove, al numero 252, c'è il maestoso Palacio Gomez, di quattro piani, costruito nel 1836 da Joaquin Gomez. Trasformato in hotel Florida nel 1885, venne recuperato per il turismo internazionale nel 1999, dopo essere stato usato per altri scopi. Ha uno splendido patio con colonne su due livelli e con pavimenti di marmo.
LA VIA DEL VESCOVO E DEL PAPA
Si  giunge ora alla stretta e pedonale Calle Obispo (la strada del vescovo), così chiamata perchè ai numeri 117 e 119 abitarono i primi vescovi avaneri nel '500; la loro passeggiata preferita era appunto fare delle vasche su e giù per quella che il popolino chiamò di conseguenza Calle Obispo. In questa trafficata viuzza si può passeggiare tranquillamente gustando un gelato o un panino o delle arachidi che qui chiamano manì, sempre accompagnati dall'allegra musica caraibica dal vivo.
In fondo alla via, verso il centro della città, c'è il famoso Bar Floridita con lo sgabello di Hemingway detto papa, sedile diventato ora una specie di intoccabile monumento nazionale con tanto di targhetta (il motto ludico dello scrittore era: "Mi mojito en la Bodeguita y mi daiquiri en la Floridita" che lui scrisse su un cartellone attualmente fotocopiato e appiccicato in entrambi i locali).
Nei paraggi all'angolo con Calle Bernaza, vi è l'ottimo ristorante italiano "Gentiluomo" e, nei pressi al nr 506, è situato l'economico ristorantino all'italiana "Via Veneto". In Calle Bernaza 108 c'è la Ospaal, che vende dei bei manifesti di solidarietà con Cuba. Nei dintorni, all'angolo con la Calle Villegas, al nr 465, al pianterreno si trova il grande laboratorio del maggior artista plastico cubano contemporaneo: il maestro Alfredo Sosa Bravo (in arte Sosabravo), pittore, scultore, ceramista, mosaicista, muralista.
Al nr 462 c'è il cantiere del costituendo Museo Casa Natale Felix Varela, pedagogista anticolonialista, maestro dei maestri di José Marti.
Tornando indietro verso il porto c'è l'hotel Ambus Mundos (Calle Obispo 153 angolo Calle Mercaderes) dove, fin dal 1929 nella camera 511, ha dormito e lavorato Hemingway; la camera, dove sono ancora conservati la macchina da scrivere e alcuni effetti personali dello scrittore, ora è un mini museo visibile pagando 2 dollari; è visibile anche dalla strada alzando lo sguardo in un angolo, all'ultimo piano, con ben tre finestre panoramiche.
Infine non può mancare una sosta al bar della terrazza sul tetto dell'hotel Ambos Mundos: si ammira il panorama mozzafiato sulla baia e sull'Avana, descritto in più occasioni da Hemingway in lettere e racconti agli amici.
LA GRANDE CAMPANA
Di fronte all'hotel, all'angolo tra Calle Mercaderes e Calle Obispo, c'è una specie di monumento qui posto nel 1982 con una campana e una targa che ricordano che in questo luogo, dal 1728 al 1902 esistette l'abbazia domenicana dei Padri di San Giovanni in Laterano (San Juan de Letran) con dentro la prima università cubana, la Reale Università Pontificia di San Gerolamo, fatta abbattere dal dittatore Fulgencio Batista nel 1957 per fare posto a un orribile palazzo-garage con tanto di eliporto sul tetto. Dopo la vittoria della Revolucion questo edificio divenne sede del Ministero dell'Educazione, ora è sede provvisoria del Museo della Educazione e presto diventerà sede di uffici.
UNA STRADA DI SERVIZI UTILI
Di fronte alla Casa de Puerto Rico c'è un importantissimo negozio di mappe: la Tienda Navegante (Calle Mercaderes 115 tra Calle Obispo e Calle Obrapia tel 571038), con mappe stradali e marinare dell'Avana e di Cuba. Proseguendo per Calle Obispo verso il centro della città si incontrano varie curiosità in vetrina, tra cui la sede dell'Associazione Cubana degli Artigiani Artisti.
Al numero 155 è situata l'antica farmacia-drogheria Taquechel, tuttora funzionante, con anfore, lambicchi e scheletri fotografabili. Al numero 211 c'è l'edificio del Ministero delle Finanze che ospita il Museo Financiero. Al numero 206 si trova l'antica farmacia-drogheria Johnson, anch'essa tuttora funzionante, con mobili e vasi coloniali fotografabili.
Al numero 303, nel Palacio Europa, c'è il pittoresco Cafè-Pizzeria Europa, dove si paga in pesos nazionali: qui, con un peso (corrispondente a 4 centesimi di euro) si può bere un ottimo succo di frutta cubano oppure un buon caffè Cubita.
Al numero 310 c'è l'ufficio del sindaco del Municipio dell'Avana Vecchia, dove si può rivolgere chi ha donazioni da lasciare, oppure chi volesse intervistarlo per capire il sistema del Poder Popular a Cuba.
Al numero 306 all'angolo con Calle Habana, si incontra il disco-bar Lluvia de Oro, con musica dal vivo giorno e notte. Al numero 308 c'è il moderno negozio Longina, con esposti bellissimi strumenti musicali cubani.
Al numero 527 la fornita Libreria Moderna Poesia vende libri, video, cd, cartoline, riviste, poster. Sopra la libreria lavora l'addetto agli abbonamenti che può far ricevere in Italia i giornali e le riviste edite a Cuba: l'ufficio si chiama Ediciones Cubanas (Calle Obispo 527 angolo Calle Bernaza tel 338942).
In Calle Obispo vi sono tanti localini piacevoli come il Cafè Paris, situato all'angolo di Calle San Ignacio, e anche un paio di ristoranti con cucina italiana. Nella parallela di Calle Obispo,  nell'edificio che prima della Revolucion ospitava le maggiori banche Usa, dal marzo del 2001 c'è l'Ufficio di Coordinamento degli Aiuti del Governo Italiano a Cuba.
INTORNO ALL'HOTEL AMBOS MUNDOS
Al numero 6 di Calle Oficios, di fronte alle vetrine laterali del Palazzo Hortez (ex ambasciata statunitense), c'è un edificio all'angolo con Calle Obispo: è il semplicissimo palazzo dell'antico Collegio di San Francesco di Sales (ora sede del ristorante La Mina), costruito ai primi del '600 e comprato dal vescovo Diego Evelino de Compostela nel 1688 per dare un tetto alle bambine orfane. Possiede una semplice facciata primitiva e ha un grazioso patio coloniale, con polli e pavoni, dove ora si mangia al suono di orchestrine.
Dietro il Palazzo Horter c'è il seminascosto vicoletto di Callejon Justiz (tra Calle Oficio e Calle Baratillo) con alcune antiche casone coloniali restaurate che attualmente ospitano la Casa de la Comedia a sinistra e, al nr 21, il Caseron del Tango a destra, con una bella targa nella quale c'è scritto Casa Garibaldi, raffigurante il volto del celebre eroe dei due mondi, che qui alloggiò quando sbarcò all'Avana nel 1852. Nel patio di quest'ultimo edificio c'è il popolarissimo Café Garibaldi, gestito dalla Unione Latina di Cuba (el 338142) che propone attività culturali.
Dal momento che ci si trova in questa zona, si può approfittarne per fare una passeggiata verso l'inizio della vicina Calle Mercarades, una delle strade più antiche di Avana.

La zona di San Francesco

Tornando verso il Cafè Garibaldi si parte da Calle Oficios per seguire il percorso di questo itinerario che si snoda attraverso i palazzi e i musei delle calles Obrapia e Mercaderes, per raggiungere la magnifica Plaza San Francisco de Asis e la vicinissima zona portuale.
CASE E COLLEGI
In Calle Oficios 8, tra Calle Obispo e Calle Obrapia, c'è la Casa dei Vescovi del Seicento, diventata successivamente sede del Monte di Pietà, come segnato da una targa. Dopo un ottimo restauro avvenuto nel 1984, ora ha sede il Meseo Numismatico Nazionale o Casa de la Moneda de Cuba (tel 615857) che espone diverse collezioni di monete cubane dal '500 ad oggi, con anche delle medaglie datate 2000 dedicate al Che, nonchè le famose banconote del 1960 firmate "Che:Presidente del Banco de Cuba".
Al numero 16 di Calle Oficios, tra Calle Obispo e Calle Obrapia è situato l'ex collegio Sant'Ambrogio, che il vescovo cattolico dell'Avana nel 1689 acquistò per i seminaristi, i quali poi nel 1767 si trasferirono nel nuovo Seminario della Cattedrale. Dal 1992 questo edificio è stato trasformato in Casa Araba (tel 615868) con un ristorante, un museo della Cultura Islamica, un minareto, una moschea (il tappeto appeso al muro indica la direzione della Mecca). Ogni venerdì si riuniscono qui a pregare i diplomatici stranieri e i cubani di fede musulmana. I primi arabi emigrati a Cuba furono palestinesi e libanesi, giunti dalla Spagna nell'800: il loro club ricreativo è in un palazzo del Paseo Marti.
IL CALLE OFICIOS
Più avanti, al numero 13 di Calle Oficios, all'angolo con Callejon de Justiz, c'è un originalissimo Museo de l'Automovil, dove l'historiador ha pensato di salvare una cinquantina di affascinanti automobili straniere degli anni tra il 1940 ed il 1960, di cui a Cuba sono ancora in circolazione parecchi esemplari. Ci sono anche le autovetture di alcuni personaggi famosi: la Chevrolet usata da Ernesto Guevara quando era ministro, la Oldsmobile di Camilo Cienfuegos quand'era capo di stato maggiore dell'Esercito Ribelle, e la Maserati che l'argentino Manuel Fangio usò quando vinse il GP di F1 svoltosi sul lungomare dell'Avana nel 1957, un anno prima del suo famoso finto sequestro avvenuto all'hotel Lincoln, realizzato in accordo con i sequestratori filocastristi al fine di fare parlare di sè i mass-media internazionali.
Al numero 17 di Calle Oficios sorge il settecentesco Palacio del Conde O'Reilly, che nel 1989 è stato trasformato in Laboratorio di Conservazione e Restauro dell'Avana, dove lavorano un centinaio di giovani artisti al servizio della Oficina de l'Historiador de La Habana: le visite guidate si possono fare solo su prenotazione.
Alle spalle dell'hostal Valencia, nella Calle Obrapia 55, all'angolo con Calle Varatillo, in una dimora coloniale costruita nel 1781 per il Commendatore Pedro Pedroso, è stato inaugurato nel 1999 l'Hostal Comendador, una piccola locanda con 14 camere, un bazar, un risto-bar frequentato da impiegati di società miste, un piccolo patio con graziose balconate e un mini-museo con i reperti archeologici qui trovati durante i lavori di restauro.
Di fianco a questa locanda, nell'ex giardino della famiglia Pedroso (nei pressi dell'alto edificio bianco del Ministero della Marina Militare) c'è un piccolo giardino pubblico dedicato alla sfortunata principessa britannica Diana, con una bella vista sul molo delle navi da crociera, con varie panchine e con al centro, un'artistica fontana con torre di ceramica di Sosabravo e Palenzuela realizzata nel 1997, anno della tragica scomparsa della principessa Diana.
IN CALLE OBRAPIA
Dall'Hostal Valencia in Calle Oficios deviando per Calle Obrapia, si incontrano gallerie d'arte, negozi, risto-bar, giardinetti, scuole, biblioteche e case in fase di restauro. In Calle Obrapia 60, tra Calle Mercaderes e Calle San Ignacio, Don Giacomo Giustiniani, discendente di un mercenario italiano giunto all'Avana assieme ai conquistadores spagnoli nel '500, costruì questo grande edificio basso, semplice e modesto, ma con un portale lussuoso, con due colonne laterali che sostengono un frontone curvo decorato con spirali al centro, chiamato popolarmente il Portale di Giustinaini, restaurato nel 1985-87.
Proseguendo, al numero 116 di Calle Obrapia, all'angolo con Calle Mercaderes, si incontra la settecentesca Casa Museo Juarez, già Casa Echevarria (tel 618866), con un bel patio coloniale centrale. Dopo il restauro del 1987 è stata trasformata in Museo Juarez, come omaggio a Benito Pablito Juarez Garcia, che fu importante presidente indipendentista e anticolonialista del Messico nel decennio 1861-1872. Ospita anche una mostra d'arte popolare. Nelle vicinanze, al numero 158 di Calle Obrapia, tra Calle Mercaderes e Calle San Ignacio, c'è la grande Casa Obra Pia, attualmente Museo dell'Opera Pia (tel 613097), che contiene i ricordi di un ex istituto di beneficenza trasformato poi in residente aristocratica dalla nobiltà spagnola. Qui c'è il laboratorio di restauro dei grandi quadri del Templete. La dimora, con due freschissimi cortili coloniali, è stata fatta costruire in stile barocco nel 1665 dal Martin Calvo, fu poi restaurata nel 1797 e quindi nel 1983. DI fronte a uesta casa c'è un edificio costruito nel 1777, che nel 1986 è stato trasformato in Museo de la Casa de Africa (Calle Obrapia 157 tra Calle Mercaderes e Calle San Ignacio tel 615798) con originali oggetti collegati alla Santeria afrocubana appartenuti all'etnografo Ferdinando Ortiz e con doni ricevuti dal presidente Fidel Castro nei suoi viaggi in Africa. Una sala è dedicata alla storia della schiavitù africana a Cuba. La prima statua al centro dell'ingresso è quella di Babalù-Ayè (cioè San Lazzaro con le stampelle). Ma chi vuole saperne ancora di più circa la Santeria Cubana non può perdere il grande, nuovissimo e straordinario Museo de la Santeria situato in Paseo Martì, all'angolo con Calle Monte.
Andando avanti, in Calle Obrapia 172, all'angolo con Calle San Ignacio c'è la seicentesca Casa Rivero che, dopo l'ottimo restauro avvenuto nel 1985, ospita il Centro per lo Sviluppo dell'Artigianato, con laboratorio di confezioni e galleria d'arte. Ha un bel balcone ligneo panoramico d'angolo e il tipico patio con pozzo centrale.




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