CULTURA CUBANA


WILFREDO LAM
 


 

     

 

 

"WIFREDO LAM"  . Un nuovo libro edito da Massari Editore 

 

di GIANFRANCO GINESTRI 

 

 

Wifredo Lam Castilla,  il grande pittore-ceramista, nato a Cuba nel 1902, ha lavorato in Italia per 20 anni, fu colpito da un ictus e morì a Parigi nel 1982.

È appena stato pubblicato un libro di Giorgio Amico, edito da Massari, in questo mese  di dicembre 2006, con 130 pagine e al prezzo di 8 Euro.

Il comandante Ernesto “Che” Guevara parlando di Wifredo Lam Castilla nel 1964, disse:

“Il pittore cubano più famoso, Wifredo Lam, fa parte della rappresentazione rituale negra ed è rintracciabile nella cultura dei paesi dove vivono persone di origine nera”.

La storia cubana del meticcio afro-cinese Wifredo Lam Castilla comincia quando nel 1850 gli Stati Uniti d’America scippano lo Stato della California agli Stati Uniti Messicani, dando il via all’emigrazione di braccianti cinesi nel continente americano.

Nel 1860 suo padre Yam Lam emigra da Canton a San Francisco, poi nel 1970 si sposta in Messico, e nel 1880 emigra definitivamente a Cuba, nella città di Sagua La Grande, in provincia di Las Villas (l’attuale Villa Clara con capoluogo Santa Clara).

Qui il maturo sessantenne cinese Yam Lam (nato nel 1820) sposa la bella ventenne mulatta Ana Serafina Castilla (nata nel 1860) da cui avrà 8 figli, uno ogni due anni: Augustina 1883, Teresa 1885, Eloisa 1887, Luz 1889, Enrique 1891, Sarah 1893, Flora 1900. Poi l’8 dicembre 1902 nasce “Wilfredo” Oscar Concepcion Lam Castilla (che 20 anni dopo sarà erroneamente trascritto “Wifredo” con una “elle” in meno).

Nella scuola dei gesuiti di Sagua eccelle in disegno e nel 1916 viene invitato dal pittore Manolo Mesa a frequentare la migliore scuola di pittura dell’Avana, dove nel 1916 emigra 15enne, con il fratello 26enne e la madre ormai sessantenne. Il padre e le sorelle restano a Sagua, dove Yam morirà nel 1930 alla veneranda età di 110 anni.

Wifredo Lam,  nel quinquennio 1918-1922,  frequenta l’Accademia di Belle Arti “San  Alejandro” dell’Avana,  dove  si  sono  laureati  i  più  famosi  artisti  di  Cuba. Poi nell’autunno 1923, all’età di 20 anni decide di proseguire gli studi in Spagna, grazie ad una borsa di studio biennale concessagli dal suo municipio natale di Sagua. Pensava di restare in Spagna solo un paio d’anni, invece tornerà a Cuba dopo 18 anni.

Giunto a Madrid inizia gli studi all’Accademia di Belle Arti “San Fernando”, e frequenta costantemente il Museo del Prado, ammirando i capolavori dei vari maestri. Nei caffè madrileni incontra Federico Garcia Lorca, Rafael Alberti, Salvador Dalì,  E’ in questo periodo che si avvicina al marxismo, leggendo opere di Marx ed Engels. E’ affascinato dalla Rivoluzione d’Ottobre e dalla costruzione del socialismo in Urss.

Nel 1928 realizza la sua prima personale alla Galleria Vilches, con soggetti contadini. Lo stesso anno visita la vicina città antica di Cueca, dove conosce colei che diventerà la sua prima moglie: Eva Sebastiana Piriz, che sposa nel 1929 e con la quale vivrà a Madrid col figlioletto Wifredo nato poco dopo il matrimonio. Il 1930 in Spagna è un anno economicamente assai critico,  a causa del crollo economico degli Usa del 1929.  All’ inizio del 1931  la moglie e il figlio  di Lam  muoiono di tubercolosi  a  Madrid. Il 30enne Wifredo è disperato e sull’orlo del suicidio. Lo salverà l’impegno politico.

Nell’aprile 1931 nasce la Repubblica Spagnola e frequenta gli intellettuali cubani presenti nella capitale, come lo scrittore Alejo Carpemtier e il poeta Nicolas Guillen. Nel luglio 1936 avviene il golpe militare di Francisco Franco (aiutato da Hitler e Mussolini) contro il Fronte Popolare Spagnolo che ha appena stravinto le elezioni. Wifredo si schiera immediatamente con le milizie operaie repubblicane antifasciste. A Barcellona entra in contatto con la più avanzata avanguardia artistica spagnola. Inizia la guerra civile che terminerà nel 1939 con  la vittoria dei falangisti di Franco.

Un anno prima di questa disfatta, con una lettera di presentazione per Pablo Ricasso (che ha vent’anni più di lui) fornitagli dal pittore madrileno Manuel Manolo Huguè, Lam abbandona la Spagna e si reca a Parigi, dove giunge nel maggio 1938, e diventa allievo-amico del grande maestro spagnolo abitante in Francia da una trentina d’anni. Inizia a frequentare il Museè de l’Homme per conoscere l’arte africana e oceanica. Tramite Picasso entra in contatto con i surrealisti, e in particolare con Andrè Bretòn.

Nel 1939 rintraccia la giovane antinazista tedesca Helena Holzer, che un paio d’anni prima, durante la guerra civile spagnola era stata la direttrice del laboratorio dell’Ospedale Santa Coloma di Barcellona. L’aveva persa di vista per cause belliche. A Parigi l’amicizia si trasforma in amore, e vanno a vivere assieme senza sposarsi. 

Nel 1940 Hitler e Mussolini dichiarano guerra a mezzo mondo. In maggio il fronte francese crolla e in giugno i  nazisti entrano a Parigi: inizia la caccia agli antifascisti. Lam saluta Picasso e fugge a Marsiglia, ove con Helena va a vivere vicino al porto, in attesa di un visto e di una nave per gli Stati Uniti, che giungono nel maggio 1941 per l’interessamento di Peggy Guggenheim, eccentrica gallerista miliardaria statunitense.

Wifredo ed Helena però non vengono fatti sbarcare in Usa, quindi ripiegano su Cuba, che nel 1941 è governata dal militare FulgenzioBatista (in una coalizione antifascista) con anche ministri social-comunisti.

Nel 1941 Lam dapprima vive all’Avana Vecchia e poi nel Quartiere Luyano; quindi nel biennio 1942-1943 va a vivere a Marianao. Nel 1944, il quarantenne Lam fa un “colpaccio”: vende la sua opera “La Jungla” al notissimo Museo d’Arte Moderna di New York diretto da James Johnson Sweeney.

Finalmente usciti dalla miseria Wifredo ed Helena si sposano all’Avana, e fino al 1946 vanno ad Haiti a studiare l’arte pittorica nei riti sincretici religiosi detti Vu-Du. Grazie alla fama che gli ha dato “La Jungla”, Lam viene ora invitato a esporre e a vendere in molti paesi: tra il 1946 e il 1951 fa spola continua tra Europa e America. Poi nel 1952 il 50enne Lam divorzia dalla seconda moglie Melena che resta a Cuba, e va ad abitare con Sara Sluger, una giovane giornalista argentina residente a Parigi; ma abbandona pure Sara e va a vivere con la giovane attrice francese Nicole Raoul.

Nel 1953-56 è chiamato ad esporre ed a vendere presso galleristi di mezzo mondo. Poi nel 1957 inizia a dedicarsi alla ceramica artistica ad Albisola Mare, in Liguria, assieme all’artista svedese Lou Laurin, una ventenne conosciuta poco prima a Parigi. Nel 1960 Lou diventa la terza moglie di Lam. Si sposano durante un viaggio negli Stati  Uniti  d’America.   Avranno tre figli:  1961  Eskil,  1963  Timour,  1969  Jonas.  Lam è fedele alla Rivoluzione Cubana di Fidel Castro ma ama lavorare in Italia, dove vi resta per vent’anni, dal 1962 in poi. Nell’estate 1982 è ad Albisola Mare: qui si sente male per un post-ictus e viene portato a Parigi dove muore l’11 settembre. E’ cremato e le sue ceneri vengono portate all’Avana, nel grande Cimitero Colon, all’interno  del  sacrario  degli  eroi  rivoluzionari  e  dei combattenti internazionalisti. Oggi a Cuba l’erede artistico di Lam è il Maestro Sosabravo, nato a Sagua La Grande, nel 1930.

 

 

 

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