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rRIVISTA TELEMATICA MENSILE A CURA DI GIOIA MINUTI

 

Un sito Web contro il terrorismo mediatico

 

Denunciata la presenza di terroristi sospettabili di  aver partecipato alla morte di Kennedy, gli stessi che
realizzano lavori sporchi contro Cuba e altri paesi da 44 anni 

Di Joaquin Oramas

La lotta attuale per la libertà, per la democrazia è una lotta comune per la verità, ha dichiarato Ricardo
Alarcón de Quesada, presidente del Parlamento cubano al termine della presentazione del sito Web

www.cubadabate.cu

contro il terrorismo mediatico che si è svolta nel Centro della Stampa Internazionale della capitale. Egli ha detto
anche che il compito di offrire informazioni alternative  davanti a coloro che le manipolano o le occultano
è veramente molto importante.

Alarcón ha citato una nota dell’agenzia spagnola EFE nella quale si riferisce alla dichiarazione del capo della
mafiosa Fondazione cubano americana. Costui esige dal presidente nordamericano Bush che mantenga le
promesse espresse a proposito di Cuba.

Commentando queste minacciose dichiarazioni Alarcón ha spiegato che il terrorismo mediatico non è solo la
calunnia o una campagna per distorcere e manipolare le informazioni, ma serve anche per occultarle.

Egli ha posto come esempio le recenti dichiarazioni del presidente Bush su ciò che fa parlare tutto il mondo,
cioè le 16 parole del discorso alla nazione nordamericana che hanno fatto il giro del globo, perchè quelle parole
dimostrano che Bush stava mentendo per giustificare la guerra in Iraq.

Nessuno però si è preso la briga di leggere meglio la relazione e di giungere là dove Bush riconosce che negli Stati
Uniti e nel mondo occidentale e cristiano si praticano le esecuzioni extra giudiziarie, fatto che dai tempi di
Hitler non veniva riconosciuto pubblicamente.

Questa specie di confessione è stata commentata solamente dal New Yorker e in un articolo dello  stesso Alarcón
sul Granma.

Alarcón ha ringraziato i professionisti e i giornalisti che hanno creato il sito Web ed ha augurato il miglior successo.

Randy Alonso, presidnete del circolo dei giornalisti contro il terrorismo, ha informato che questo gruppo della
UPEC, l’Unione dei Giornalisti di Cuba, affronta il terrorismo contro l’Isola in tutte le sue manifestazioni, tra queste
quella mediatica che è una delle forme che stanno usando gli USA e i paesi europei nella loro  aggressione
contro l’Isola. Stiamo difendendo la verità contro le menzogne che si dicono in continuazione e che possono
provocare guerre ingiustificabili come quella sferrata dagli USA e dalla Gran Bretagna contro l’Iraq, ha detto.

Viviamo in tempi nei quali la menzogna si vende come notizia con i mezzi di comunicazione e si converte in
politica di stato nelle grandi potenze, per giustificare le loro bramosie in un mondo fatto sempre più a loro
misura.  Alonso ha sottolineato che il sito Web presentato è ugualmente una tribuna in difesa dei Cinque Eroi cubani prigionieri dell’impero.

Il tema principale della pagina Web è un lavoro con il generale ritirato Fabian Escalante e un suo libro in
preparazione che narra  le esperienze attorno alle aggressioni degli USA contro Cuba dal 1959 sino al 1963. L’autore
riferisce i sospetti che esistono sulla partecipazione di contro rivoluzionari cubani all’assassinio del Presidente John
F. Kennedy. Molti tra costoro  vennero nominati nelle investigazioni della Commissione Warren. I nomi si
ripetono nella frustrata invasione di Playa Girón, nel caso Watergate, nella repressione militare in America del sud,
nella guerra sporca contro il sandinismo, nell’omicidio dell’ex ministro degli esteri cileno Letellier e in molti altri fatti
degli ultimi 44 anni.

L’autore ha segnalato i vincoli del governo degli Stati Uniti con la mafia nordamericana e gli elementi terroristi di
origine cubana che vivono in Florida, soprattutto. Egli ha menzionato i capoccia  liberi che non sono stati
controllati nel caso della morte di Kennedy e per  i vincoli con il presunto assassino Oswald e gli elementi contro
rivoluzionari cubani. Fabian Escalante ha ricordato che il percorso di Dallas era stato un cambio e nessuno ha mai
chiarito il perchè o chi ordinò quel cambio di rotta,  a parte l’evidenza dell’obiettivo che l’omicidio doveva servire
per incolpare Cuba e dare origine a un’aggressione contro l’Isola...