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ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PODER POPULAR

 

• Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Generale d’Esercito Raúl Castro, ha chiuso il Secondo Periodo di Sessioni della VII Legislatura  dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular.

 

 

di José Alejandro Rodríguez  - Luis Hernández Serrano

 

Il 2008 è stato uno degli anni più difficili da quando è cominciato il Periodo Speciale; nonostante la crescente spirale dei prezzi delle principali importazioni del paese, l’impatto catastrofico dei tre poderosi uragani e le forti diramazioni della crisi economica mondiale, l’economia cubana è cresciuta quest’anno del 4.3%. Tutto questo è stato sottolineato durante il Secondo Periodo di Sessioni della  Settima Legislatura del Parlamento cubano, chiuso dal Presidente dei Consigli e dei Ministri, Generale d’Esercito Raúl Castro.

 

La trasparenza e il rigore hanno caratterizzato l’attenzione ai temi chiave dell’economia nazionale e del controllo delle risorse finanziarie e materiali, che lo Stato destina con grandi sacrifici ai programmi della Rivoluzione.

Il Parlamento cubano ha approvato all’unanimità  la nuova Legge di Previdenza Sociale e la relazione sui risultati economici del 2008, oltre alle linee del piano economico e sociale per il 2009.

Trasparenza e rigore hanno caratterizzato il dibattito precedente su questi documenti tra i deputati, che hanno analizzato i temi chiave che sono alla base dell’economia nazionale ed il controllo delle risorse finanziarie e materiali e in modo particolare quando il paese dovrà affrontare un anno difficile  e imprevedibile di fronte a tante condizioni avverse.

La necessità di tagliare qualsiasi sciupio di risorse e porre fine alla compiacenza con le perdite nelle attività delle imprese, sono stati temi di dibattito nelle analisi. Le entità devono saper dimostrare quello che faranno per eliminare la mancanza di guadagni e non nel dare ragioni per le perdite, per far sì che lo Stato le vada sempre a salvare.

Un altro difetto che contamina è l’irresponsabilità con la tendenza all’importazione eccessiva in un paese che deve alleggerire il ventaglio di acquisti sempre più cari, per l’aumento dei prezzi nei  mercati internazionali.

In questo senso è stato criticato fortemente che in questa mania dell’importazione si acquistano prodotti senza qualità e inoltre si è parlato della qualità e dei problemi organizzativi che dilatano ed elevano i costi degli investimenti, i flussi delle catene di produzione e dei servizi.

“Stiamo ipotecando il futuro”, ha detto un parlamentare.

Il deputato Jorge Castro è stato severo nell’illustrare con esempi come in certi luoghi si è deteriorato il senso dell’appartenenza, di sentire come proprio quello che la Rivoluzione pone nelle nostre mani e di curarlo. 

Ci sono casi in cui si assegnano risorse ad opere che al loro termine rivelano mancanze e difetti gravi.

L’intervento del deputato Lázaro Barredo è stato eloquente: egli ha incluso questi problemi e distorsioni  in mali maggiori, segnalando lo sperpero delle spese sociali e l’inosservanza delle norme di consumo, dei costi unitari  in un paese che ha un bilancio tanto complicato e teso all’attenzione delle tante necessità umane e che ora che tutto cresce e cresce  nella febbre di spendere e spendere si perde il controllo sulle risorse, che costano così care. Ed è così che si facilita il furto, è così che si aprono le strade alle persone senza scrupoli, che ci danneggiano e nello stesso tempo vivono con tutti i benefici, senza lavorare.

Il deputato Daniel Rafuls ha sottolineato le conquiste di Cuba in tanti settori ed ha ricordato le difficoltà che esistono per trasformare le realtà descritte, dichiarando che si devono trovare nuovi stili e metodi di lavoro, scegliere nuove formule individuali e collettive di lavoro che  siano incentivo alla produttività e sgonfino gi organici.

Niurka Fournier  ha centrato il suo intervento sulla vulnerabilità e la burocratizzazione  della contrattazione economica e l’inosservanza degli aspetti fondamentali come la qualità e la garanzia, che impediscono che i contratti disimpegnino il loro ruolo di fiscalizzazione.

Il tanto discusso tema della gastronomia statale e del commercio è stato presentato dal deputato Ortelio Martín, che ha affermato che questo settore richiede una riforma profonda, in modo che l’efficienza e la qualità vadano per mano e non esistano più spazi per l’economia marginale e del furto.

Vari ministri relazionati alle differenti aree dell’economia hanno risposto alle inquietudini dei partecipanti, ma questo giornale (Joventud Rebelde) ha voluto soprattutto segnalare l’analisi critica e la profondità dimostrata dai deputati in questa occasione.

È stato un dibattito responsabile che ha mandato dei segnali per mettere le cose al loro posto e trasformare strutturalmente molti elemento della nostra economia, che diamo per ben conosciuti, ma alla fine ci rivelano che esiste invece una forte mancanza di conoscenza.

 

UNA LEGGE GIUSTA PER IL BENE DEL POPOLO

 

 

Il Pre-Progetto di Legge di Previdenza Sociale discussa democraticamente da vaste masse di lavoratori in tutta l’Isola per un lungo periodo del 2008 è stato approvato unanimemente dal Parlamento nella sessione serale, nel Palazzo delle Convenzioni.

La considerazione che questo progetto di legge sulla previdenza sociale è chiaramente un documento più che necessario ed utile, assolutamente giusto e nobile, tra i più umanitari del mondo, è stato posto in evidenza nella sua approvazione e nei dibattiti realizzati dai deputati dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular.

Una gran parte dei più di dieci interventi su questo tema ha coinciso nel risaltare che si tratta di un testo dimostrativo della vera democrazia partecipativa del popolo, e che l’immensa maggioranza dei municipi della nazione  ha visto una votazione a favore quasi assoluta di questo progetto di legge.

Alcuni tra i deputati, riferendosi al contenuto del documento, hanno sottolineato che segnala molto bene le necessità dei cubani.

Gli altri deputati intervenuti hanno espresso i loro criteri sul modo in cui gli elementi contenuti in questa legge raccolgono nei capitoli principali anche in dettaglio la situazione generale dei lavoratori che si dedicano più direttamente alla produzione di beni materiali o alle prestazioni di importanti servizi.

La perfezione non esiste e possono sempre restare alcuni dettagli irrisolti  o sfumature che non hanno ricevuto una stima soddisfacente e che non siano state analizzate come meritano,  ha detto uno dei deputati, mentre  altri hanno dichiarato che è tanto profondo e tanto generoso lo studio fatto da coloro che  hanno concepito questo progetto legale, che “è un dovere votare  a favore, perchè si tratta del benessere e dell’attenzione alla maggior parte dei cubani, che necessitano l’attenzione del paese soprattutto negli ultimi anni della loro vita. 

Quanto scritto riassume l’animo e il palpitare delle opinioni che hanno motivato  

i lavoratori a discutere nelle assemblee nei luoghi di lavoro e in questa opportunità  in quello dei deputati, che hanno alzato le mani per approvare il testo colmo di buona volontà e anche d’amore, per donne e uomini che

dedicano la maggior parte della loro vita a creare e garantire la vita immediata del paese, nelle campagne e nelle città, nelle fabbriche e negli stabilimenti dei servizi, nella vita civile e militare.

Tra i deputati intervenuti, il popolare pittore Alexis Leyva  Machado (Kcho), ha chiesto che si considerino i futuri pensionamenti dei giovani artisti delle belle arti che lavorano vincolati a privati. 

“La Rivoluzione non abbandona  nessuno e tanto meni i giovani”, ha dichiarato  Kcho.

 

Con differenti sfumature all’ora di spiegare i propri sentimenti e le opinioni in dipendenza dell’esperienza, l’età, il carattere e la professione, l’occupazione e altre individualità, il fatto più importante è stato  che tutti i partecipanti al dibattito hanno rivelato che in questa VII Legislatura è stata approvata una legge che farà giustizia per le inquietudini e i desideri di coloro che sudano lavorando e creano le ricchezze, un anno dopo l’altro, compiendo il loro dovere sociale, come ha insegnato la Rivoluzione.