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rRIVISTA TELEMATICA MENSILE A CURA DI GIOIA MINUTI
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ELEZIONI NELL’IMPERO

DI Bartolomé Sancho Morey

 

• Da mesi, nel mezzo di una crisi politica-socio-economica-militare e di valori etici senza precedenti: inflazione, disoccupazione, scandali e corruzione (politica ed economica) di tutti i generi: guerre illegali e genocidi preventivi, Iraq, Afghanistan, Libano, Haiti, ecc, ecc, ricatti minacce continue, ingerenze sfrontate e interventi militari a paesi come Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Iran, Siria, ecc., ecc., la cui unica colpa è di essere paesi liberi e sovrani e di volere continuare ad esserlo. Senza dimenticarci dell’embargo assassino (più di 45 anni) imposto a Cuba, nonostante che, anno dopo anno, (più di 10), l’ONU praticamente all’unanimità vota la sua abolizione. Tutto ciò in nome della Pace, della Democrazia, della Libertà, della difesa dei Diritti Umani, ecc., ecc. Impossibile più cinismo! E’ cominciato la campagna elettorale per le elezioni presidenziali (novembre 2008). Mentre i cittadini statunitensi si esprimono, più del 65%, per l’immediata ritirata dall’Iraq, a cambio di maggiori investimenti nel settore socioculturale, nella sanità ecc., ecc. Ricordiamo, a titolo d’esempio, che nel paese più ricco e potente del mondo, recentemente una relazione del Censo USA, ha segnalato che approssimativamente 50.000.000 persone, (quasi il 20% della popolazione), di cui più di 12milioni sono bambini, non hanno – incredibile ma sicuro – l’assicurazione medica. Consideriamo che questo paese è tra quelli dove l’attenzione medica privata per il cittadino comune è tra le più care del mondo, e già possiamo immaginare con che angoscia e panico di ammalarsi vivono i 50 milioni di poveri.

D’altro lato, i cittadini comprovano impotenti, come le differenze programmatiche, politico-socio-economiche-militari, salvo sfumature o forme, delle cupole dei partiti Repubblicano e Democratico, lungi dal differenziarsi, (riflettere la realtà) sono in concreto inesistenti.

E’ chiaro che la lotta fratricida, immorale e senza tregue, è per il potere. Amministrare o Gestire “l’impresa” più ricca e potente del pianeta, gli USA. Non è una casualità che per potersi candidare e “aspirare” ad un seggio di Senatore o Congressista, bisogna poter disporre di un budget tra i 15 e i 20 milioni di dollari minino e di un grande... ecc., ecc... In caso contrario, salvo rarissime e contate eccezioni, (non c’è regola senza eccezioni) è impossibile non essere eletti (Missione Impossibile) ma il semplice fatto di essere candidati. E’ ovvio, che nel paese delle “meraviglie”, tutte  le libertà, giustizie e uguaglianze ci sono ,“salvo quella di vivere di illusioni e morire di disillusioni”, condizionate in maggiore o minore grado, all’unico e reale podere, quello economico.

Non c’è da straniarsi, che davanti alla vergognosa e preoccupante realtà della società statunitense, siano d’ogni giorno di più le voci critiche di personalità, tanto del campo della cultura, come della politica, che indignate per la svolta del partito democratico, ogni giorno sempre più a destra e più somigliante al partito Repubblicano, alzano la loro voce per la formazione di un nuovo partito. Partito che rappresenti e difenda gli interessi delle classi vive e produttive, veritieri creatori della ricchezza, come la piccola e media impresa, la classe lavoratrice intellettuale e manuale, artisti, sportivi, ecc., ecc. ovvero più del 95% della società. Senza dubbi, le condizioni in questi momenti storici e difficili che vive il popolo americano e l’umanità lo “esigono” urgentemente. Facendo appello alla memoria, ricordo le dichiarazioni rese da prestigiosi intellettuali, in una conferenza storica a Beverly Hills (anno 2001). Indignati per quanto si stava avvicinando: l'abbandono da parte del partito Democratico, senza fretta ma senza pausa, degli ideali progressisti per i quali era stato creato, a suo tempo. Alla conferenza assisterono tra altri, il prestigioso regista ed attore Warren Beatty, Dustin Hoffman, Finne Dunaway, l'editore Larry Flout, nessun sospetto estremista o fondamentalista, i quali dopo aver accusato di tradimento Bill Clinton e sua moglie Hilary Clinton, avevano affermato che “negli Stati Uniti non c’è bisogno di un terzo partito, quello di cui c’è bisogno è un secondo partito”. Una chiara allusione all'impossibilità attuale di distinguere tra il Partito Democratico e il Repubblicano. Senza commenti.