CUBAOGGI
DISCORSO PRONUNCIATO DA FIDEL PER IL 52° ANNIVERSARIO DEL
MONCADA
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Cari cittadini della capitale, che con
abnegato e tenace sforzo e in dura competizione con i cittadini di
Matanzas, Cienfuegos, Camagüey e Granma avete conquistato la sede di
quest’atto centrale per il 26 luglio: mi congratulo con tutti.
Combattenti di ieri e d’oggi;
Distinti invitati;
Cari compatrioti,
Ringrazio il nostro eroico e generoso popolo per il privilegio di
commemorare l’anniversario dell’attacco alla caserma Moncada e alla
caserma ¨Carlos Manuel de Céspedes¨ tanto tempo dopo quei fatti. Forse
non c’è nessuno che abbia avuto mai un onore così grande. Sarebbe
imperdonabile ignorare che oltre il 70% dei cubani che oggi sostengono
la Rivoluzione non era ancora nato allora.
Loro hanno preso le bandiere innalzate da coloro che offrirono la
propria vita in quella azione, e penso che non le abbasseranno mai. Oso
ringraziarlo nel mio nome e in nome di tutti i caduti, perché porto
sulla coscienza l’enorme peso di averli persuasi a realizzare un’azione
tanto audace senza che il destino mi abbia impedito di percorrere un
così lungo tragitto di lotta rivoluzionaria fino a questo emotivo
istante, 52 anni dopo.
La Rivoluzione affronta oggi un momento degno di quella memorabile data.
I mesi che precedettero il 52º anniversario dell’inizio della nostra
lotta armata per la definitiva indipendenza di Cuba, sono stati
caratterizzati da una speciale aggressività da parte
dell’amministrazione Bush contro Cuba. L’estrema destra nazi-fascista
che si è impadronita della direzione dell’impero non ha smesso di
rimuginare il proprio odio impotente contro la nostra Patria.
Si deve ricordare il 20 maggio 2002 quando con inaudita insolenza, in
riunione con la mafia terrorista di Miami, Bush esigette a Cuba una
nuova Costituzione in cui si rinunciasse al carattere socialista della
Rivoluzione. Tra i presenti in quel atto c’era l’amico del cuore della
dinastia familiare dei Bush, Orlando Bosch Avila, principale
responsabile della distruzione in volo dell’aereo cubano, i cui
passeggeri morirono tutti, pochi minuti dopo il decollo dell’aereo a
Barbados.
La risposta di Cuba all’esigenza imperiale non fu altra che le enormi
manifestazioni di masse lungo tutta l’isola, in appoggio al progetto di
modifica costituzionale, approvato per il voto unanime dell’Assemblea
Nazionale del Potere Popolare il 26 giugno 2002, che stabiliva
l’irrevocabilità del carattere socialista e del sistema politico e
sociale contenuti nella Costituzione. Era già stato commesso l’atroce
attentato contro le Torri Gemelle di New York, l’11 settembre 2001.
Sotto la continua pressione di quella mafia che gli aveva propiziato la
presidenza mediante scandalosa frode, il signor Bush e il suo staff,
durante oltre quattro anni, non hanno smesso nemmeno per un attimo di
applicare crudeli provvedimenti, pieni d’odio, per destabilizzare,
colpire e cercare di spazzare via dalla faccia della Terra
l’indipendenza di Cuba e il diritto del popolo cubano a un sistema
politico ed economico veramente giusto e umano.
Grottesche risoluzioni sono state applicate per inasprire il blocco e
asfissiare l’economia del paese. A centinaia di migliaia di cubani
residenti negli Stati Uniti è stato vietato di visitare i loro familiari
a Cuba, autorizzando soltanto alcuni a farlo una volta ogni tre anni;
l’aiuto familiare è stato quasi azzerato; sono stati inadempiuti gli
accordi relativi all’emigrazione illegale; sono state rifiutate proposte
di cooperazione in temi di vitale importanza quali la lotta contro il
traffico di droghe e di persone e per ostacolare e impedire azioni
terroriste; si moltiplicarono le menzogne e calunnie; Cuba veniva
definita come paese terrorista; s’inventavano assurde menzogne sulla
fabbricazione di armi biologiche, su ipotetici piani di guerra
elettronica diretti a interferire le comunicazioni del governo degli
Stati Uniti e altre simili, allo scopo di trovare pretesti per
un’aggressione che sarebbe diventata un genocidio contro il nostro
popolo, così come l’hanno fatto nell’Iraq.
Si conosce che lo staff di Busch ha creato un ampio comitato per
pianificare ogni dettaglio della cosiddetta “transizione” a Cuba, che ha
elaborato un macabro progetto che comprende, tra altre cose,
l’applicazione di piani di vaccinazione e campagne d’alfabetizzazione,
sebbene tutti sappiano che i programmi di salute e istruzione a Cuba
superano di molto quelli degli Stati Uniti e anche quelli di qualunque
altro paese al mondo.
Non posso tralasciare questi fatti che costituiscono appena un piccolo
campione dell’insieme di aggressioni dei governi degli Stati Uniti
contro Cuba, tra i quali l’amministrazione Bush rappresenta il più
ripugnante e sinistro odio contro un popolo degno ed eroico che non si
piega e non può essere intimidito dalle minacce e dalle aggressioni del
potente imperio.
Una delle più ciniche misure di Bush è stata quella di utilizzare la
Base navale di Guantánamo, che occupa illegalmente contro la volontà del
nostro popolo, per creare lì un campo di concentramento dove sono
rinchiuse persone sequestrate in qualunque parte del mondo senza
processo né tramite legale alcuno. Per colmo, la suddetta prigione è
diventata un centro sperimentale di torture come quelle usate nella
prigione di Abu Ghraib in Iraq.
Un articolo del giornale The New York Times del 17
ottobre 2004 ha riconosciuto che gli abusi a prigionieri nella Base
Navale di Guantánamo sono “generalizzati e non si limitano a casi
isolati come sostengono le versioni ufficiali”. Citando militari, agenti
segreti e altri funzionari, il giornale descrive una “serie di
procedimenti molto abusivi realizzati durante un lungo periodo di tempo.
Il mondo si è preoccupato ed scandalizzato, quando ha conosciuto questi
incredibili fatti.
Il senatore democratico Joseph Biden, della Commissione di Affari
Esteri, ha detto che la Base Navale di Guantánamo “ si è trasformato nel
maggiore strumento di propaganda per reclutare terroristi in tutto il
mondo”. L’ex presidente James Carter ha esortato il governo di Bush a
chiuderla, perché le denunce di torture svolte lì “sono una terribile
vergogna e una macchia nella reputazione degli statunitensi.
Il giornale britannico The Guardian, il 13 settembre 2004 ha svelato che
“i più alti livelli dell’amministrazione di George W. Bush furono
informati sui maltrattamenti e possibili crimini di guerra nella Base in
autunno del 2002”, secondo una ricerca del veterano giornalista Seymur
Hersh contenuta nel suo libro “Catena di comando”.
Una congressista statunitense d’origine cubano, nota nel nostro paese
come la Lupa Feroce, amica e difensora di Posada Carriles, durante una
visita al citato centro di tortura dichiarò alla stampa che “voleva che
il popolo cubano avesse i diritti di cui usufruiscono i detenuti a
Guantánamo”.
Un’altra delle ciniche azioni del signor Bush sono state le continue e
crescenti aggressioni radiali e televisive contro il nostro popolo, che
trasgrediscono le più elementari norme relative all’uso dello spazio
radio-elettronico e del diritto internazionale.
In quella pazzesca e fallita avventura, il governo degli Stati Uniti ha
speso inutilmente enormi somme di denaro. A parte delle azioni
dall’estero, Bush e la sua mafia hanno speso oltre cento milioni di
dollari nella promozione della sovversione e della destabilizzazione
all’interno di Cuba. A tale scopo ha utilizzato, più di qualsiasi altra
amministrazione statunitense, l’Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a
Cuba. Ci sono stati periodi, alcuni anni addietro, in cui il compito
sovversivo di spionaggio si realizzava con determinata discrezione.
Nella tappa veramente gangsterile di Bush figlio, tutte le norme sono
state spazzate via. Grotteschi personaggi come James Cason, seguendo
istruzioni di Otto Reich, Roger Noriega e altri funzionari senza
scrupoli, hanno sorpassato i limiti della più elementare decenza, e
hanno portato a termine insolite provocazioni dentro il nostro paese.
I capi dell’Ufficio di Interessi hanno assunto direttamente la direzione
dei gruppi mercenari a cui, per diverse vie e pretesti, forniscono
elevate somme di valuta convertibile per l’uso personale, le quali in un
paese come Cuba dove i servizi vitali come la sanità e l’istruzione sono
assolutamente gratuiti, e altri come l’abitazione, le attività di
ricreazione, i medicamenti e una parte importante degli alimenti si
acquistano in pesos cubani a prezzi quasi simbolici, consentono loro
livelli di vita materiale molto al di sopra di quello dei cittadini che
ricevono i salari e le pensioni in pesos cubani.
In nessun altro paese del mondo un mercenario dell’impero vanta i
privilegi che ha a Cuba. Nessuno di loro lavora né presta un servizio
utile alla società. Gli uffici e le residenze della Sezione di Interessi
degli Stati Uniti, protetti dall’immunità diplomatica, sono diventati
locali di riunione per organizzare provocazioni, facilitare le
comunicazioni e dirigere apertamente i mercenari all’interno del
territorio cubano. Niente di ciò è dissimulato.
Le valige diplomatiche dell’Ufficio di Interessi si utilizzano in modo
sfacciato per introdurre di contrabbando computer, mezzi di
comunicazione, materiali stampati, libelli e qualunque tipo di oggetti e
beni da fornire ai suoi assoldati. Forse nessun altro governo abbia mai
oltraggiato e abusato tanto delle franchigie e immunità diplomatiche
quanto il governo degli Stati Uniti per scrivere cartelli e poster
offensivi contro il nostro paese.
Quando non vogliono realizzare queste attività in modo diretto per
qualche motivo, utilizzano i propri lacché cechi o altri simili affinché
siano loro a eseguire azioni così grossolane. La sede cubana a
Washington o i nostri funzionari non hanno mai utilizzato l’immunità
diplomatica per azioni tanto illegali e ripugnati.
In giorni recenti, mentre il nostro popolo lavorava senza sosta per
riprendersi dalla distruzione cagionata dall’uragano Dennis, con decine
di migliaia di abitazioni distrutte, semidistrutte, interruzioni nelle
reti di trasmissione e distribuzione elettrica, danni d’importanza
nell’agricoltura e in altri rami dell’economia, il governo statunitense
rafforzava la sua aggressione radio-elettronica e sovversiva contro
Cuba, moltiplicando la frequenza dei voli di provocazione e illegali
dell’aereo EC-130J che trasmette al nostro paese i segnali della radio e
televisione anticubane.
La prima trasmissione con un aereo delle Forze Armate degli Stati Uniti
accadde il 20 maggio 2003, data segnata nella storia dall’ingerenza
imperiale a Cuba. Dopo l’approvazione dell’infame “Piano di
Transizione”, in cui si destinava una somma milionaria alle trasmissioni
della radio e la televisione contro Cuba, il governo degli Stati Uniti
ha cominciato, sin da agosto del 2004, a realizzare emissioni di quattro
ore, i fine settimana, dall’aereo militare, interferendo le nostre
trasmissioni televisive, trasgredendo in modo grossolano le norme
internazionali per le telecomunicazioni, trasformandosi in un pericoloso
elemento di provocazione per il carattere militare dell’aereo utilizzato
che, infatti, ha partecipato alle azioni di guerra statunitensi nel Viet
Nam, in Afganistan e nell’Iraq.
Meno di tre settimane fa, lo scorso 13 luglio, a cinque giorni dal
passaggio dell’uragano dal sud, centro e occidente del paese, con enorme
potere distruttore, la Forza Aerea degli Stati Uniti ha trasferito alla
stazione aeronavale di Key West, nella Florida, due aerei Aerei EC-130J
del 193º Stormo delle Operazioni Speciali della Pennsylvania. Uno di
questi aerei volò, consecutivamente i giorni venerdì 15 luglio, sabato
16, lunedì 18, mercoledì 20, venerdì 22 e sabato 23 luglio, in una
provocatoria ed aggressiva escalation, trasmettendo trasmissioni
controrivoluzionarie.
Erano trascorsi solo 6 giorni dal passaggio dell’uragano e si stavano
raccogliendo ancora i dati dei disastrosi effetti. In questo modo, in
meno di un anno sono state eseguite 46 trasmissioni da un aereo militare
insieme a quelle effettuate giornalmente da un pallone aerostatico,
attraverso nove canali. Le stesse, insieme alle trasmissioni di altre
stazioni controrivoluzionarie, totalizzano 2.425 ore e 45 minuti
settimanali di radio e televisione contro Cuba.
È da sottolineare che, precedentemente all’attuale escalation, gli USA
effettuarono tre voli di ricognizione con aerei del tipo RC-135 sabato
30 aprile, il 7 ed il 14 maggio 2005, alla stessa ora in cui l’EC-130
trasmetteva verso il nostro paese, con la probabile intenzione di
provare l’effettività ed i parametri della nostra risposta
all’aggressione televisiva. Gli aerei RC-135 erano anni che non agivano
contro il nostro paese.
Mentre in forma ipocrita e realmente vergognosa, l’amministrazione
statunitense, che con tanta rabbia applica l’embargo assassino contro il
nostro popolo, offriva “pietosamente” a Cuba 50.000 dollari per mitigare
i danni dell’uragano, i rappresentanti che appoggiano la politica del
governo Bush presentavano al Congresso un progetto di Legge che
proponeva di destinare alle trasmissioni contro Cuba 37.931.000 dollari
per l’anno fiscale 2006 e 29.931.000 dollari per l’anno fiscale 2007,
con il proposito, secondo il testo, “dell’acquisto, affitto, costruzione
e miglioramento delle strutture di ricezione e trasmissione di radio e
televisione, e per l’acquisto, affitto ed installazione
dell’equipaggiamento necessario, compresi aerei, alla ricezione e alla
trasmissione radio e televisione”.
Si è parlato anche della possibilità d’acquistare aerei tipo Boeing, con
tecnologia simile a quella del EC-130J, per realizzare le future
trasmissioni contro Cuba e si prevedono, tra l’altro, risorse
finanziarie per acquistare spazi di trasmissione in stazioni di
radiodiffusione in paesi dell’area vicini al nostro.
L’escalation nelle trasmissioni anticubane si produce nel mezzo dei
disaccordi pubblici tra il Dipartimento di Stato e quello della Difesa
riguardo all’impiego dell’aereo militare per trasmettere contro Cuba o
il suo trasferimento nella zona del Medio Oriente. Quanto accaduto
dimostra che sono prevalse le posizioni di Condoleeza Rice ed il
proposito aggressivo dell’amministrazione statunitense, sotto la
pressione, i compromessi e l’influenza della mafia terrorista di Miami.
Stordita nel suo delirio, un’ex portavoce della Fondazione Nazionale
Cubanoamericana e difensora anche di Posada Carriles, finisce col
segnalare impudicamente alla televisione di Miami che l’aiuto solidale
del Venezuela a Cuba per mitigare gli effetti dell’uragano “consiste in
migliaia di tonnellate di torri per bloccare le trasmissioni degli Stati
Uniti, impianti per ricostruire tutte queste torri che servono per
questo tipo di blocco ed, in aggiunta, nella tecnica di cui loro hanno
bisogno per instaurare la repressione”.
Tanto aberrante visione, prevale nell’estrema destra statunitense, che
ora minaccia con l’iniziare anche trasmissioni radiotelevisive contro il
Venezuela, in risposta alla nascita di Telesur e per la solidarietà del
governo venezuelano con Cuba.
Secondo il rappresentante repubblicano della Florida, Connie Mack, che
ha proposto un emendamento sul tema, “la Giunta dei Governatori per la
Trasmissioni potrebbe autorizzare l’inizio di trasmissioni
radiotelevisive verso il Venezuela in forma simile alle attuali
trasmissioni contro Cuba di ”Radio Televisione Martí”.
Con la stessa intensità con cui la Casa Bianca rafforza la sua guerra
elettronica, a Miami le televisioni e le radio locali s’impegnano a
trasmettere un’immagine di crisi e caos a Cuba, dove una situazione
insostenibile porterà ad un’esplosione sociale. Così, chi ascoltasse
questi terroristi mediatici si “convincerebbe” senza rimedio che alla
Rivoluzione mancano poche ore. Ciò dimostra che non c’è modo di farli
imparare le lezioni della storia.
Non è mancato nemmeno qualche corrispondente straniero all’Avana che si
sia lasciato trascinare, consapevolmente o inconsapevolmente, dalla
corrente di provocazione e insidia. Quasi simultaneamente, il 13 luglio,
a soli cinque giorni dal passaggio dell’uragano, con il pretesto
dell’accidente del rimorchiatore successo undici anni fa –che fu
sequestrato a mano armata da un molo per imbarcazioni ausiliari, e che
dette luogo alla lamentabile morte di numerose persone, compresi donne e
bambini, e della quale si incolpò, in maniera infame,la Rivoluzione–
circa venti individui che formano parte dei menzionati gruppuscoli,
passando di fronte all’ospedale “Hermanos Ameijeiras”, hanno lanciato
grida insultanti dando luogo alla pronta e indignata risposta dei
residenti della zona e dei lavoratori del centro. Ciò ha reso necessaria
la protezione da parte delle autorità dei provocatori.
Devo aggiungere un altro precedente. Quando il paese era coinvolto nella
storica battaglia per la giustizia contro l’impero, denunciando
l’entrata clandestina negli Stati Uniti, sotto la protezione della mafia
cubano-americana e delle autorità di quel paese, di Posada Carriles
–responsabile insieme ad Orlando Bosch della morte di 73 persone nella
conosciuta strage delle Barbados– ed esigendo il suo arresto ed
estradizione in Venezuela, l’Ufficio d’Interessi lavorava intensamente
nell’organizzazione di un’ipotetica Assemblea di Difesa della Società
Civile, convocata ufficialmente per il 20 maggio, data umiliante ed
infausta della nostra storia.
Tutto era concepito e finanziato dal governo degli Stati Uniti. La
denuncia di Cuba formulata l’11 aprile e la riunione all’Avana di
personalità di tutto l’emisfero per esigere l’estradizione in Venezuela
del terrorista e denunciare l’Operazione Condor ed i mostruosi crimini
commessi dalle dittature militari con la complicità del governo degli
Stati Uniti –specialmente quando Bush padre era a capo della CIA e più
tardi vicepresidente degli Stati Uniti, all’epoca della guerra sporca
contro Nicaragua e lo scandalo Iran-Contras– poneva in difficoltà il
governo Bush ed i suoi principali complici.
Prima dell’azione terrorista delle Barbados, i partecipanti
all’Operazione Condor, Orlando Bosh e Posada Carriles erano responsabili
dell’organizzazione ed elaborazione di crimini gravissimi contro
importanti figure cilene e di altri paesi latinoamericani. Era evidente
il proposito della SINA e dei suoi assoldati di realizzare una
provocazione contro le autorità rivoluzionarie cubane che allontanasse
l’opinione internazionale dallo scandaloso complotto e dalla complicità
tra Bush figlio ed il principale terrorista dell’emisfero, a cui questi
portò via dalla prigione di Panama e gli permise successivamente di
entrare negli Stati Uniti.
La presunta Assemblea in Difesa della Società Civile contò sulla
presenza dell’Ufficio d’Interessi degli Stati Uniti e perfino ricevette
un messaggio diretto di Bush e del gruppo terrorista di Miami. Anche lo
stesso Posada Carriles inviò il suo appoggio e saluto all’Assemblea di
Difesa della Società Civile. Tutti i dati e le rilevanze della grottesca
e provocatoria riunione sono registrati e saranno opportunamente
pubblicati. Il fatto è che l’equanimità ed il sangue freddo della
Rivoluzione ha messo a terra la rozza manovra, non senza grandi sforzi
per contenere l’indignazione della popolazione residente, che non poteva
comprendere la ragione di quella tolleranza davanti a tale mercenaria e
traditrice riunione.
Incoraggiati dall’apparente impunità della loro avventura, lo scorso
venerdì 22 luglio, quando tutto lo sforzo si concentrava nella
ricostruzione del paese, i “difensori della società civile” –spinti
dall’Ufficio di Interessi e fortemente stimolati dai voli e dalle
trasmissioni quasi giornaliere degli aerei militari e dai messaggi
sovversivi che implicavano, unito alla credenza diffusa dalla mafia di
Miami, dell’imminente collasso della Rivoluzione- si sono rinvigoriti
per allestire una nuova provocazione; ma questa volta il popolo,
indignato a causa di un così vergognoso atto di tradimento, si è
interposto con le sue espressioni di fervore patriottico e non ha
permesso di muoversi ad un solo mercenario. E così accadrà quante volte
sarà necessario, sempre che traditori e mercenari oltrepassino di un
millimetro ciò che il popolo rivoluzionario, il cui destino e la cui
vita è in gioco di fronte all’impero più vorace, inumano e cruento della
storia, sia disposto a permettere.
La proclamata dissidenza o supposta opposizione a Cuba non esiste che
nella mente febbrile della mafia cubano-americana e dei burocrati della
Casa Bianca e del Dipartimento di Stato. S’ingannano e s’intossicano da
soli con le proprie menzogne. Comprano gente opportunista, separata da
ogni attività produttiva o servizio utile, molte volte persone vagabonde
ed in non poche occasioni con barboni o delinquenti che non contano
sulla stima e l’appoggio di nessuno. Si ripetono le circostanze nelle
quali le autorità devono proteggerli: quando cercano d’inscenare qualche
provocazione e la prima cosa che fa l’Ufficio d’interessi è convocare la
stampa straniera.
Lo stesso accadde quando invasero il paese con mercenari armati, molti
di loro antichi batistianos, partendo dal presupposto che il popolo
sarebbe insorto contro la Rivoluzione. A Cuba nessuno li conosce, vivono
della pubblicità all’estero. La mafia terrorista ed il governo degli
Stati Uniti si approfittano purtroppo delle facilità che ha offerto Cuba
affinché numerose agenzie stampa internazionali ed organi di stampa
risiedano ed informino da Cuba, senza alcuna restrizione da parte nostra
affinché possano muoversi ed agire con intera libertà.
Alcuni veramente lo fanno in assoluta complicità con l’Ufficio
d’Interessi per disinformare ed ingannare il mondo sulla realtà cubana.
Tutti sanno che nessun processo rivoluzionario ha mai avuto il consenso,
l’appoggio schiacciante e la fiducia su cui conta la Rivoluzione Cubana,
per la sua fermezza e lealtà ai principi, per il valore e lo spirito
internazionalista e la solidarietà del popolo cubano.
Varrebbe di più che l’impero non si lasciasse trascinare da illusioni
che lo conducano ad errori più gravi, perché nulla di quanto è successo
in altre parti sarebbe paragonabile a ciò che succederebbe qui con
quelli che tentassero di impadronirsi di Cuba. Molto tempo fa, più di un
secolo, Maceo li avvertì: raccoglieranno solo la polvere del nostro
suolo inondato di sangue se non periscono nella contesa.
Oggi possiamo aggiungere: non potranno raccogliere nemmeno la polvere
del nostro suolo e dovranno versare molto più sangue che in qualsiasi
altro luogo del pianeta. Lo giuriamo! Voglio approfittare dell’occasione
per trattare altri temi di molto interesse per il nostro popolo. Durante
i primi sei mesi di quest’anno, il paese ha dovuto affrontare una
difficile situazione risultata dalla siccità, dalla scarsità d’energia
elettrica e, più recentemente, dalle conseguenze dell’uragano Dennis.
Come abbiamo già spiegato, i nemici della Rivoluzione, gioiosi, hanno
voluto utilizzare questi fatti per affermare che Cuba attraversa una
profonda crisi economica. Non hanno imparato niente su di noi e ancora
una volta sottovalutano la capacità di resistenza e di lotta del nostro
popolo.
La solida crescita che ha cominciato a mostrare la nostra economia sin
dallo scorso anno, è stata rafforzata nel primo semestre del 2005, ciò
che posso dimostrare con dati inconfutabili che vi esporrò di seguito:
Nel primo semestre, l’economia cubana è cresciuta un 7,3% e si stima una
crescita di circa il 9% verso la fine dell’anno, partendo dalle positive
tendenze che si apprezzano in quest’ambito. Tale progresso fino a giugno
si basa sull’incremento di 13 dei 22 rami dell’industria, tra cui
spiccano: il settore della metallurgia ferrosa con il 15,5%, quello
della metallurgia non ferrosa con il 9,2%, l’industria della grafica con
il 21,7%, quella dei prodotti tessili con il 7%, l’industria alimentaria
con il 3,6% e quella delle bibite e del tabacco con il 4,4%.
Le costruzioni crescono 8,2%, le comunicazioni 7,1%, il commercio 10% e
il settore dei servizi 13,3%. La produzione equivalente di petrolio
grezzo e gas raggiunge circa 1,8 milioni di tonnellate, in pratica,
quattro volte in più di ciò che si otteneva all’inizio del periodo
speciale. Attualmente si spiega un importante sforzo per la perforazione
e avvio della produzione di nuovi pozzi di petrolio e gas che offrano al
paese un considerevole progresso nell’autorifornimento energetico.
La raffinazione di grezzo è cresciuta del 9,2%. Ciò ha consentito un
risparmio di 29,7 milioni di dollari per il totale di prodotti
raffinati, in confronto con i prezzi internazionali. Il consumo di
combustibile si è mantenuto invece a livelli simili a quelli dell’anno
scorso. La generazione d’elettricità si è ridotta del 4% a causa delle
rotture negli impianti generatori, da una parte, e al prolungamento dei
periodi di manutenzione degli stessi, danneggiando attività produttive e
di servizi e la popolazione.
Si porta avanti un programma per il miglioramento delle reti elettriche
del paese, a cui sono destinati addizionalmente 50 milioni di dollari e
che è stato compiuto al 34% nei primi cinque mesi. Il suddetto programma
permetterà la riduzione dal 16,5% al 11% delle perdite complessive per
distribuzione d’elettricità e l’incremento della qualità del servizio.
E’ in atto una profonda rivoluzione nella concezione della produzione e
dell’uso dell’energia elettrica. Sono stati acquistati impianti ed
equipaggiamenti per un valore pari a 282 100 000,00 dollari
statunitensi, che sono in processo d’installazione; ciò permetterà,
entro un anno, disporre di un milione in più di kilowatts di generazione
elettrica.
Uso il dollaro nella mia spiegazione affinché possiate capire meglio i
costi in valuta convertibile. Alla cifra indicata di nuove capacità di
generazione elettrica si aggiungeranno 200 mila kilowatts ottenuti da un
nuovo impianto a ciclo combinato e dall’adattamento al consumo di gas
accompagnante di un impianto termoelettrico, oggi paralizzato.
Aggiungendo le citate nuove capacità al risparmio di non meno di un
milione di kilowatts, che si raggiungeranno mediante l’investimento di
oltre 250 milioni di dollari statunitensi, la produzione, i servizi, e
le famiglie disporranno, a partire dal secondo semestre del 2006, di una
capacità d’energia elettrica che raddoppierà quella odierna.
Insieme al problema elettrico si dovrà risolvere la necessità di
combustibile domestico. Personalmente, come Presidente del Consiglio di
Stato e del Governo, destino a questo problema una parte importante del
mio tempo, e non esagero, anzi, sono piuttosto conservatore e parlo con
riserva di possibilità addizionali.
E’ stato contrattato l’acquisto di oltre 3,1 milioni di pentole a
pressione, 3,5 milioni di pentole elettriche per riso, 3,1 milioni di
pentole a pressione elettriche, 3,8 milioni di fornelli elettrici e 1,1
milioni di ventilatori a 12 pollici.
Sono stati acquistati anche oltre 5,3 milioni di guarnizioni per
frigoriferi, 650 mila termostati e 7 milioni di guarnizioni di gomma per
caffettiere. Le attrezzature e accessori citati, che si distribuiscono
adesso in modo progressivo e accurato, continueranno ad essere
distribuiti durante il secondo semestre, secondo il programma previsto.
Nell’industria farmaceutica s’investono oltre 100 milioni di dollari. La
produzione di questo settore cresce in modo sostenuto. Si lavora
nell’ampliamento e ristrutturazione degli impianti di yogurt di soia,
per elevarne la capacità di produzione fino a un milione di litri al
giorno, cifrá che aumenterà progressivamente. Si lavora e s’investe per
processare 25 mila tonnellate annue di latte con cioccolato. Per il
resto dell’anno si stima un livello di produzione pari a 12 tonnellate
da distribuire tra la popolazione.
Il programma di produzione di cafè di qualità comprende l’introduzione e
montaggio negli attuali impianti di torrefazione di 30 macchinari per
l’imballaggio, 2 nuovi impianti per la tostatura del cafè e 7 mulini; il
suddetto equipaggiamento è ormai contrattato. In agosto comincerà la
distribuzione del cafè di qualità in alcune province a partire dalla
capacità installata. Per ampliare, garantire e assicurare il
magazzinaggio di cereali e leguminose è stata iniziata la costruzione di
capacità per mezzo milione di tonnellate in sili metallici d’ottima
qualità.
Si lavora anche nell’ampliamento delle capacità di produzione di pasta.
Saranno ampliate altresì le attuali industrie del Potere Popolare per la
produzione di fedelini e saranno montate 15 nuove fabbriche simili. Nei
vecchi zuccherifici “Noel Fernández” (Camagüey) e “Marta Abreu”
(Cienfuegos) saranno montate 2 nuove fabbriche di pasta. Si aggiungerà
una nuova linea di pasta nella fabbrica Vita Nuova per la produzione di
750 kg all’ora, e sarà modernizzata la fabbrica di pasta Buona Sera di
Santiago de Cuba. La capacità complessiva di produzione di pasta lunga e
corta sarà di 70 mila tonnellate. E’ previsto l’acquisto di 2 nuovi
impianti per l’elaborazione del cacao con capacità pari a 25 mila
tonnellate ciascuna.
Questa decisione, oltre a soddisfare il fabbisogno nazionale, consentirà
la produzione di grasso di cacao d’alta qualità da esportare e di altri
derivati del cacao. Come parte della politica di rafforzamento
dell’alimentazione del nostro popolo, si porta avanti un programma per
incrementare la produzione di uova. L’obiettivo è quello di raggiungere
nel 2006 una produzione di oltre 2,2 pezzi.
Per sfruttare al massimo l’aumento nella disponibilità di carne di
maiale è stato approvato un insieme di investimenti. Si lavora nel
recupero della capacità di produzione di carne di maiale per raggiungere
nel 2006 una produzione totale di 80 mila tonnellate di carne di maiali
vivi e preparare le basi per raggiungere 100 mila tonnellate nel 2007.
Saranno ampliate in modo considerevole le aree di piantagioni protette e
semiprotette per la produzione di vegetali d’alta qualità per il consumo
nazionale e l’esportazione. La produzione di nichel raggiunse nel primo
semestre 38 200 tonnellate. Ciò costituisce un incremento rispetto
l’anno precedente. Le esportazioni di questi prodotti sono state le
fonti più importanti di entrate per il paese, con un guadagno pari a 545
milioni di dollari nel primo semestre. L’arrivo di visitatori al paese
fino al 30 giugno, in confronto con l’anno scorso è cresciuto del 8%.
Secondo le previsioni entro la fine dell’anno si deve raggiungere la
cifra di 300 mila visitatori.
Le entrate provenienti dal turismo sono cresciute del 11% rispetto
all’anno precedente, con un livello d’occupazione lineare del 66,9%.
Durante il 2005 si prevede di mettere in funzione 4 nuovi hotel che
apporteranno al turismo internazionale 1.921 camere. L’industria
elettronica raddoppia la produzione di software e televisori. Nel
semestre sono cresciute le produzioni di cemento di un 20,8% e delle
barre d’acciaio di un 5%.
Con il proposito di dare una risposta alle necessità più urgenti in modo
d’aumentare la nostra capacità costruttiva, sono stati approvati
investimenti, ormai in via d’esecuzione, per 62 milioni di dollari, che
incrementeranno di un 51% la produzione di sabbia, di un 74% quella di
pietra, di un 59% quella di blocchi e di un 49% quella degli elementi
per i pavimenti.
Nel 2005 sono state ormai costruite 1.300 abitazioni. Nel resto
dell’anno sarà riparata la maggior parte delle abitazioni parzialmente
danneggiate dall’uragano Dennis, si costruiranno non meno di 10.000
nuove in sostituzione di quelle totalmente distrutte e si proseguiranno
i piani già iniziati e di nuove costruzioni per necessità più urgenti,
fino a raggiungere un’addizionale di non meno di 30.000.
Sono già contrattati o in via di contrattazione i materiali necessari
per un 100.000 nuove abitazioni per l’anno 2006 che costituirà, con un
ampio margine, la cifra più alta nella nostra storia. Non è compreso in
questa cifra un numero elevato di ristrutturazioni. Tutto dipenderà dal
nostro sforzo umano. La peggiore siccità, da quando esistono i registri,
ha colpito il paese dall’anno 2003 fino al maggio del 2005. L’impatto
economico della stessa si stima in più di 1.2 miliardi di dollari.
Per affrontarla sono stati investiti in opere idrauliche, fino al 2004,
183 milioni di dollari e quest’anno si calcola di effettuarne per una
cifra addizionale di 60 milioni. Allo stesso modo è stato necessario
investire in spese correnti più di 70 milioni di dollari che comprendono
28.000 tonnellate di diesel e 14.000 di benzina, soprattutto per portare
acqua alle popolazioni colpite, che nei momenti più critici raggiunsero
più di 2 milioni d’abitanti, arrivando a servire acqua con le cisterne a
circa 2 milioni di persone.
Per la vitalità dell’economia è indispensabile la rianimazione del
trasporto pesante, seriamente colpito in questi anni di periodo
speciale. Il periodo speciale e l’embargo degli Stati Uniti hanno
colpito duramente il trasporto ferroviario quasi fino al punto di farlo
arrivare al collasso.
Durante il presente anno s’investono con urgenza circa 40 milioni di
dollari nel trasporto ferroviario pesante. Sono stati riparate già 32
locomotive e mille vagoni da carico. Nei prossimi mesi dovrebbero essere
riparati altre 18 locomotive e quasi mille vagoni addizionali per
trasportare sabbia e cemento per le opere della Battaglia di Idee ed il
programma di costruzione delle abitazioni.
Sono state acquistati in Cina 12 nuove locomotive che arriveranno a
novembre. I carichi trasportati dalle ferrovie sono cresciuti di 47.900
tonnellate rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Nel caso del
trasporto pesante su gomma si sono riparati e messi in strada 486 camion
che erano fermi. Il parco macchine del Ministero dei Trasporti ha
trasportato, nel semestre, 66.100 tonnellate in più rispetto allo stesso
periodo del 2004.
Sono state acquistate o sono in fase d’acquisto attrezzature portuali,
metalli per vie ferroviarie ed attrezzature e ricambi per camion, per
più di 15 milioni di dollari. Sono stati stipulati contratti con la Cina
per l’acquisto di mille autobus moderni per il trasporto a distanza,
dotati di motori molto efficienti nell’uso del combustibile. Ne sono
arrivati ormai 200, che s’impiegano per necessità vitali. Quest’anno si
calcola di trasportare quasi 3 milioni di passeggeri in più del
previsto.
S’impone inevitabilmente il riesame delle tariffe, dato che l’elevato
costo del combustibile e delle attrezzature renderebbero totalmente
impossibile prestare questo servizio con i prezzi storici. Nel settore
della salute, gli investimenti hanno ricevuto un’importante spinta
durante il primo semestre, come mai si è potuto fare in passato. Sono
state finite le 448 sale di riabilitazione di cui aveva bisogno il paese
e sono stati interamente ristrutturati 123 poliambulatorii.
Dei 444 poliambulatorii esistenti, la quasi totalità dispone ormai di
elettrocardiografi, 396 per la prima volta hanno ricevuto apparecchi di
ultrasuono con tre trasduttori e 115 contano su nuovi apparecchi di
raggi X. In ognuno di essi sarà installato il servizio d’endoscopia;
ognuno dispone di 4 computer e una biblioteca e 368 sono stati connessi
ad Internet.
Da gennaio del 2004 si contano nei comuni, che ne avevano bisogno, 118
sale di terapia intensiva, dove fino a febbraio 2005 si sono curati
42.561 pazienti, salvando la vita di 13.025, il 92% dei quali
presentavano rischi imminenti di morte. Le cliniche odontoiatriche hanno
ricevuto 851 nuovi apparati.
Sono in processo ristrutturazione, ampliamento ed equipaggiamento più di
50 ospedali, per fornire un servizio superiore a pazienti nazionali e
stranieri. Il programma è iniziato nel 2004 con un costo calcolato in
835 milioni di dollari, comprendente attrezzature d’ultima generazione,
valutate in circa 400 milioni di dollari.
Tra le attrezzature d’alta tecnologia ci sono oggi a disposizione 27
tomografi computerizzati a un taglio, disponibili ormai in tutte le
province del paese, 9 a 64 tagli, 8 impianti di risonanza magnetica e 8
apparecchi di ultrasuono tridimensionale che a Cuba si impiegheranno per
la prima volta.
Contemporaneamente, il programma comprende la costruzione di 44 alloggi
ospedalieri con un totale complessivo di 6.866 camere. Si useranno per
il servizio internazione di salute anche numerosi alberghi tre o quattro
stelle.
Il paese conta sulla capacità di operare e prestare servizio in tutti i
rami dell’oftalmologia a centinaia di migliaia di pazienti, 100.000
fratelli venezuelani lo riceveranno quest’anno, fino a ieri, 25 luglio,
erano stati operati 25.024 pazienti di questo paese ed una cifra simile
di cubani.
Non meno di 15 mila cittadini della comunità dei Carabi lo riceverà tra
la seconda quindicina di luglio 2005 e giugno 2006. Il Venezuela e Cuba
hanno offerto di prestare questo servizio anche ad altri 100.000
latinoamericani nello stesso periodo. Si tratta di una prodezza solidale
ed umana senza precedenti nella storia umana.
La rivoluzione educativa che porta avanti il nostro paese nell’ambito
della Battaglia di Idee ha prodotto un salto di qualità egualmente senza
precedenti nel processo docente ed educativo. In questa sfera, si è
conclusa la ristrutturazione totale di 111 grandi scuole e si continua a
lavorare in altre 56, così come in 5 Istituti Pedagogici.
Allo stesso modo si è iniziata la ristrutturazione di 25 politecnici
informatici, con capacità per 40.000 alunni, così come di 15 licei della
provincia dell’Avana sul totale dei 40 che riceveranno questi
miglioramenti. Il costo di questi programmi ammonta a più di 120 milioni
di dollari. Sono stati finiti nel semestre 118 Club Giovanili per un
costo di 21 milioni di dollari.
Fino al termine del presente corso sono state terminate 1.197 opere per
il programma della Battaglia di Idee di cui beneficiano 503.174
studenti. Si lavora alla riparazione totale di 16 EIDE (N.d.T. Scuole
Medie Sportive), ad un costo superiore ai 14.600.000 dollari. Una è già
stata terminata e 113 sono in fase di costruzione. Sono state
incrementate 20 sedi universitarie nelle prigioni, con 590 nuovi
studenti.
Come prova delle potenzialità della nostra economia, nel mese di maggio
è stato incrementato il salario minimo da 100 a 225 pesos,
beneficiandone 1.657.191 lavoratori che rappresentano il 54% degli
impiegati statali, con un costo annuale di 1.065 milioni di pesos. Ciò
ha fatto salire il salario medio, a fine del primo semestre, a 334 pesos
rispetto ai 282 di fine 2004.
Nel mese di luglio sono aumentati i salari nei settori della sanità e
dell’istruzione, beneficiandone 857.400 lavoratori con un costo annuale
di più di 523 milioni di pesos. Nella Previdenza Sociale sono state
aumentate le pensioni a 1.468.000 persone, più del 97% del totale.
Nell’Assistenza Sociale 476.512 persone hanno ricevuto un incremento
delle pensioni pari a 50 pesos mensili.
Entrambe le misure rappresentano un costo annuale di 1,19 miliardi di
pesos. Delle misure segnalate hanno tratto profitto 4.4 milioni di
persone, che rappresentano il 30,9% della popolazione, con un costo
annuale di 2.78 miliardi di pesos. Poi si continuerà ad aumentare il
salario in altri settori. Rispetto allo stesso periodo del 2004, durante
il primo semestre le esportazioni di beni e servizi sono cresciute di un
26,3%.
Il saldo favorevole nel commercio dei servizi permette compensare lo
sbilancio nell’interscambio di beni, raggiungendosi un discreto saldo
positivo della bilancia commerciale, superiore anche a quello ottenuto
l’anno precedente. Nell’esportazione di beni spiccano per la loro
importanza il nichel, i farmaci generici e biotecnologici, i sigari e lo
zucchero, mentre nei servizi svolgono un ruolo decisivo quelli medici ed
il turismo.
I suddetti risultati si ottengono nel bel mezzo di un processo di
riordinamento dell’attività del commercio estero in cui il numero di
imprese autorizzate ad importare si è ridotto da 192 a 89 e il 67% delle
importazioni totali del paese si concentrano in 23 entità, riducendosi
inoltre del 26% la partecipazione di intermediari negli ultimi due anni.
Rispondendo ad una politica economica che assicurasse la soddisfazione
degli interessi sociali e delle priorità fondamentali del paese, si è
adottato un insieme di misure nella sfera monetaria tendenti al
rafforzamento della moneta nazionale. Verso la meta del 2003 si elimina
il dollaro nelle operazioni commerciali tra imprese e si crea un
controllo dei cambi nella Banca centrale per le operazioni esterne. In
novembre del 2004, come risposta alle minacce del Governo degli Stati
Uniti, si elimina la circolazione del dollaro anche nella rete dei
negozi in valuta e si applica una penalizzazione del 10% alle operazioni
di cambio di questa moneta, misura che è stata instaurata offrendo il
massimo di facilità alla popolazione e senza interessare i loro depositi
bancari.
All’inizio del presente anno queste azioni si completano mediante una
rivalutazione del 7% del peso cubano rispetto al peso cubano
convertibile, incrementando così il potere d’acquisto del peso cubano
nella rete dei negozi in valuta. Addizionalmente il peso cubano
convertibile è stato rivalutato di un 8% rispetto al dollaro e ad altre
valute.
Queste misure hanno rafforzato la nostra sovranità monetaria ed hanno
propiziato una maggiore equità tra i ceti della popolazione che ricevono
entrate in diverse monete. Adesso ogni moneta che circola è emessa dalla
Banca centrale di Cuba, diversamente da quanto avveniva nel passato,
quando una parte di esse era emessa da un’autorità monetaria di un paese
che mantiene un ferreo embargo contro Cuba.
Alcuni effetti pratici sono stati: un incremento del risparmio in pesos
cubani del 32% rispetto a settembre dell’anno passato, ciò che dimostra
maggiore fiducia nella moneta nazionale, l’aumento della proporzione di
depositi in pesos cubani convertibili sul totale dei risparmi in valuta
che dal 20% passa al 50% del totale, un notevole incremento della valuta
raccolta dalla Banca Centrale.
Inoltre, si è riusciti a diminuire sostanzialmente la partecipazione del
dollaro sul totale delle entrate di banconote estere nel paese. Nel
passato, la partecipazione del dollaro eccedeva il 90%, mentre ora si
mantiene all’incirca sul 30%, ciò che riduce sostanzialmente il rischio
derivato dalle minacce del Governo degli Stati Uniti.
Dall’anno in corso è stata stabilita una centralizzazione razionale
delle decisioni relative all’impiego delle valute. L’autorizzazione per
queste transazioni bisogna ottenerla prima di contrarre le obbligazioni,
il che ha significato una maggiore effettività nelle contrattazioni e
più sicurezza nell’adempimento degli accordi di pagamento.
Ciò ha contribuito considerevolmente alla lotta contro i reati e la
corruzione e, tra l’altro, ha permesso di prendere importanti decisioni
per eliminare intermediari commerciali non rappresentativi nel commercio
internazionale, la cui attività originava un incremento sproporzionato
dei prezzi delle merci e dei servizi che il paese acquista dall’estero.
Mediante questo processo si sono concentrati nella Banca Centrale le
entrate in valuta dello Stato e la possibilità di poter disporre delle
stesse, il che ha rafforzato in modo rilevante le capacità negoziatrici
dello Stato socialista, con i conseguenti benefici nella gestione
commerciale e finanziaria. Allo stesso modo è stato possibile adempiere
gli obblighi derivati dai nuovi impegni finanziari esteri e dai debiti
rinegoziabili, con accesso a nuovi finanziamenti in condizioni più
vantaggiose.
Infine, come parte degli accordi derivati dall’ALBA, è stata creata una
filiale bancaria di una banca cubana in Venezuela ed è stata autorizzata
l’apertura di una filiale di una banca venezuelana a Cuba. Per la prima
volta dall’inizio del periodo speciale, nel 2004 il saldo delle
operazioni correnti è stato sovreccedente, dovuto principalmente al
notevole incremento dei servizi esportati. Si prevede per il presente
anno un risultato più favorevole partendo dalle maggiori entrate dei
servizi prestati.
Le vendite nei negozi con riscossione in valuta si stimano raggiungano,
alla chiusura di giugno, una cifra superiore del 6,1% a quella dell’anno
scorso. L’accordo tra la Repubblica Bolivariana del Venezuela e la
Repubblica di Cuba, sottoscritto secondo i principi dell’ALBA, ha
costituito un considerevole progresso nel cammino dell’unità e della
vera integrazione tra i popoli dell’America Latina e dei Carabi.
L’accordo “Petrocaribe” costituisce un altro passo straordinario ed un
vero esempio di fratellanza e solidarietà tra i popoli.
L’interscambio commerciale tra Venezuela e Cuba quest’anno aumenterà a
non meno di 3 mila milioni di dollari. Nel 2005, Venezuela e Cuba
saranno, senza dubbio, i due paesi dell’emisfero che raggiungeranno la
più grande crescita economica. Per questi nobili, costruttivi e pacifici
sforzi, il governo imperialista accusa il Venezuela e Cuba, Chávez e
Castro, di destabilizzare e sovvertire i paesi della regione.
Davanti a simili imputazioni contro il Venezuela e Cuba, se il
Presidente Chávez fosse d’accordo, un giorno come oggi sarebbe
l’occasione propizia per rispondere: Condannateci, non importa, la
storia ci assolverà!
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