CUBAOGGI


INTERVISTA AD ALDO GALVAGNO

 


 

Intervista ad Aldo Galvagno
di Lorenzo Botton (BAZARWEB-I) - 13/11/2006

 

Il PIL è in crescita, la mortalità infantile è una delle più basse del continente, l’educazione e la sanità sono gratuite: tutto questo nonostante da cinquant’anni Cuba sia vittima del blocco economico Statunitense. Come si può spiegare ciò?

Questa sembrerebbe una contraddizione, ma diversamente la cosa non potrebbe essere. Cinquanta anni fa Cuba ha fatto una sua scelta non gradita dagli U.S.A. che si sono visti in qualche maniera defraudare di un loro possedimento (anche se in maniera formale non lo era, ma sostanzialmente si). Da quel momento in poi, lo schema politico dell’epoca, di piena guerra fredda, ha fatto si che ci fosse una ripercussione a livello mondiale, un embargo, prima minacciato, poi attuato, e che da un po’ di tempo si è sicuramente rafforzato, per i motivi politici che sappiamo tutti.
Durante questi 50 anni il governo cubano ha dovuto fare delle scelte spesso anche impopolari, che però, con il sacrificio della gente, hanno portato l’isola ad un certo livello; un livello che nel resto del continente è improponibile: parliamo di mortalità infantile, di sanità, di ricerca (nel campo della ricerca medica/biomedica, Cuba è interessata alla sviluppo, con ottimi risultati, che però poi rimangono senza sbocco a causa dell’embargo).
Ci sono delle tutele adottate dal governo nei confronti della popolazione cubana, la quale da una parte ha indubbiamente dei vantaggi, dall’altra però deve pagare con dei sacrifici. E sono proprio questi sacrifici che vengono visti come mancanza di libertà (“a cuba si muore di fame” si dice): vengono lanciati dai media come fossero conseguenze di un regime dispotico; è questo che vorrebbero far credere.
Indubbiamente ci sono delle limitazioni, è evidente, però considero questa come una conseguenza di essere in guerra con la potenza più grande del mondo. Embargo, FMI… è chiaro che bisogna far forza solo sulle condizioni locali, visto che sono venuti meno gli aiuti che un tempo provenivano dall’Unione Sovietica. Con questo nuovo corso del sistema latinoamericano, Cuba guarda con estremo interesse il Venezuela di Chavez, con cui c’è un interscambio di agevolazioni, e la Cina. Sono questi i più importanti aiuti che sta ricevendo.

Per quanto riguarda l’informazione: nei confronti di Cuba spesso si tende ad enfatizzare le cose negative ed a nascondere le cose positive! Si sottolinea spesso la mancanza di “libertà di stampa” e il problema della repressione degli “omosessuali”. Cosa ne pensa?

Cuba si stà aprendo, ha cominciato Fidel con Giovani Paolo II. A Cuba puoi professare qualsiasi culto basta che non prevarichi la ragione di stato e di una certa nazionalità.
Per quanto riguarda l’informazione, esistono dei dissidenti, e questo è naturale; hanno la possibilità di esprimersi anche all’interno dell’isola non solo a Miami, dove si trovano i cubani americani che vedono ancora Cuba come il nemico storico e Fidel come l’aguzzino! Su questo l’informazione è spesso manipolata! Ma questo ormai fa parte del gioco!
Per quanto riguarda gli omosessuali: se tu vai all’Avana puoi tranquillamente vederli in giro, nessuno li prende e in qualche modo li reprime. A livello di prostituzione la cosa è diversa, in quanto, ad uno stato che si protesta etico e civile, la prostituzione potrebbe creare un problema di immagine e quindi cercano di essere abbastanza severi.
La severità fa parte del concetto di cultura che Cuba applica da cinquanta anni, sapendo bene il rischio a cui andrebbe incontro abbassando il livello di guardia.
Però se cuba fa 10 cose positive nessuno lo dice, se ne fa 0,1 di negative tutti alzano la voce per puntare il dito contro un popolo che se vuole governarsi in un certo modo ha tutto il diritto di farlo!

Nel 1997 ci furono degli attentati contro delle strutture turistiche dell’isola. All’Hotel Copacabana perse la vita l’italiano Fabio di Celmo. Il colpevole è noto a tutti, ma ciò nonostante il governo italiano (sia di destra che di sinistra) non ha mai fatto nulla per fare giustizia e chiedere l’estradizione di Luis Posada Carriles. Secondo lei perché?

L’autore dell’attentato, dichiarato, che non è nuovo a questo genere di crimini, fu arrestato (per un'altra tentata strage) e successivamente rilasciato da Mirella Moscoso, presidentessa di Panama; fu accolto negli Stati Uniti in qualità di rifugiato politico pur non avendone nessun titolo.
I governi italiani? Lasciamo perdere il centro destra che a livello ideologico poteva anche disinteressarsi, ma è stupefacente che una certa fascia di centro sinistra, con eccezione di piccoli partiti come i Comunisti Italiani, Rifondazione e i Verdi, non hanno nessuna intenzione di chiedere l’estradizione di Posada Carriles, in prospettiva di un processo internazionale per la scomparsa di un nostro connazionale (..che ha perso la vita.. in una situazione di circostanza… ma comunque ha perso la vita). Il papà Giustino, che conosco personalmente, si sta dedicando da 10anni a rendere pubbliche le verità che riguardano il terrorismo contro Cuba (tra cui l’atto terroristico del ’97 in cui ha visto la scomparsa del figlio). Nonostante questa opera di sensibilizzazione rimane molto isolato perché nessuno effettivamente ne parla, se non Associazioni pro cuba o in determinate manifestazioni.
Una di queste è stata quella per il caso dei 5 eroi cubani arrestai dagli U.S.A. e condannati a pene immense: 3 di loro hanno l’ergastolo e gli altri due, rispettivamente, 15 e 19 anni; questo solo per essersi infiltrati nella rete di cubani a Miami, che stavano progettando attentati, e per aver scoperto e denunciato i loro programmi terroristici.
Questo fa parte di una cultura generale di informazione: quella contro cuba è evidente quella pro cuba risulta essere per pochi intimi dal momento che non c’è una distribuzione di notizie adeguate.
Nel caso della sinistra, il governo di Prodi, non ha fatto nulla e sicuramente continuerà a non fare nulla, nonostante le petizioni di alcune Regioni e Province ; questo è sconvolgente perché al di la dell’aspetto ideologico dovrebbe esistere una certa forma di giustizia internazionale che l’Italia dovrebbe far rispettare. Perché in questo caso, nel caso di Fabio, un cittadino italiano è morto a causa di un attentato in cui l’attentatore ha confessato, è riconosciuto, e nonostante questo è a piede libero in un altro stato. Il fatto è che Fabio non c’è più, Cuba lascia il tempo che trova e gli U.S.A. restano il partner preferito per l’Italia, al di la del fatto che ci sia Prodi o Berlusconi o chiunque altro…le cose non cambiano. Si segue la corrente dei potenti.

Continuano a circolare notizie che danno Fidel Castro in gravissime condizioni. Il futuro di Cuba?

Per un processo biologico tutti noi prima o poi dobbiamo staccare l’esistenza terrena. Prima o poi accadrà a Castro, la scomparsa di un uomo, di un emblema, di una personalità cosi significativa e potente come quella di Fidel è logico che non potrà non lasciare un segno. Molti auspicano che non rimarrà il fratello Raul; anche lui ha qualche annetto e non lo vedono nella condizione di governare; molti sanno che chi detiene il potere sono i militari, la FAR, le forze armate rivoluzionarie, che ricoprono anche a livello di investimenti moltissime posizioni di rilievo al livello dell’economia cubana, turismo, informazione, ecc . C’è chi suggerisce una transizione democratica con libere elezioni cosi che il cittadino cubano possa scegliere per chi votare; ci sono i cubani di Miami che effettivamente pensano di ristabilire certi effetti presenti prima del ‘59. Comunque questa è fantapolitica, piacerebbe a tutti sapere il risultato di una qualsiasi situazione futura.
La mia idea personale è che le cose non cambieranno sostanzialmente, perché il popolo è abituato ad avere una determinata impostazione: per una persona che è stata salariata (per modo di dire) tutta la vita, dall’oggi al domani ritrovarsi imprenditore di se stesso può essere indubbiamente un vantaggio ma anche uno svantaggio. Credo che col tempo si andrà verso un altro stile di vita che implicherà cambiamenti sociali, economici e politici, ma non cosi imminenti come molti credono, sperano e si aspettano.

Il turismo a cuba: “Il Corriere della Sera” giorni fa ha dato la notizia di 1000 cubani morti a causa della Dengue. Cosa ne pensa?

La Dengue esiste nelle regioni subtropicali e Cuba è da sempre in lotta per debellare questa malattia, è infatti facile vedere cubani che fanno la fumigazione per distruggere i focolai. Comunque la notizia non è assolutamente vera, c’è stato qualche morto come c’è ogni anno. Si tende a colpire spesso e volentieri il turismo proprio perché è un entrata importante nell’economia dell’isola. Quando non ci pensano di natura gli uragani ci deve pensare una campagna d’informazione mirata a spaventare possibili turisti che magari invece di andare a Cuba se ne andranno a Santo Domingo. Anche se li ci fosse la Dengue e facesse mille morti, non interessa a nessuno e rimane un aspetto locale, perché io turista sono nel mio villaggio è non è successo niente.
Cuba ha molti nemici, in questo momento soprattutto la cattiva informazione e la mancanza d’informazione. Se da una parte esiste questo problema, dall’altra anche le forze a favore di Cuba non riescono a trovare un denominatore comune per combattere la stessa battaglia in una piattaforma abbastanza incisiva che possa annoverare varie posizioni. Per cui, e questo mi dispiace, c’è sempre una supremazia di un organismo piuttosto che di un altro, per avere la medaglia del “io sono il più bravo o il piu importante”… in un contesto dove si contano dei morti non fa ovviamente del bene a Cuba… le forze anzi che unirsi si disperdono; forze che non sono tantissime come potevano essere anni fa in cui c’era un movimento sicuramente più imponente e molto più importante di una sinistra storica che oggi rimane soltanto un ricordo dei nostalgici.

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