CUBAOGGI


CRONACHE DEL DOPO URAGANI

 


 

di GIOIA MINUTI

 

 

Carissimi,

finalmente posso scrivere, perchè fra i tanti guai la luce è tornata giovedì mattina e il mio PC non si accendeva... e ho dovuto fare a pezzi e bocconi il giornale normale, quasi finito ... il generatore del giornale non funziona bene: è caduta acqua in tutta la redazione e nei vari dipartimenti, ma al sesto piano le raffiche del dopo uragano sono state davvero forti, alcune fortissime Due giorni dopo il passaggio del maledetto Ike ci sono state raffiche di 165 Km. qui a L’Avana l’ora per via della coda e piogge torrenziali. Ike era a 340 Km nel golfo del Messico ma l’estensione dell’area di piogge era di 390 Km...   

Penso che abbiate visto la disgrazia della situazione in Granma.

Le foto sono eloquenti anche se fino a un certo punto.

Qui nel Vedado ci sono ancora molte strade senza luce e anche molte case, in realtà mezza capitale è ancora al buio e siamo a venerdì notte. 

Va anche considerato che tecnici, mezzi e operai sono andato a Pinar e nell’Isola della Gioventù subito dopo il Gustav.

Noi eravamo rimasti senz’acqua, senza luce e con il cibo che, in questo caldo soffocante, va a male solo a guardarlo.

Mezza Cuba è distrutta. È aumentato anche il prezzo della benzina, quello dei Boteros per lunghi percorsi. Nei mercato ci sono aguacates in quantità, tutti quelli caduti e mangiabili,  ma quando questi saranno finiti non ne avremo più per un gran periodo.

Le case del tabacco della zona di Vueltabajo sono tutte distrutte per l’inondazione anche se molto tabacco - del buono -  è salvato. Il raccolto del caffè probabilmente è perduto al completo, ma soprattutto sono le case disastrate...

Poi i gruppi elettrogeni fanno quello che possono, ma senza luce non c’è frigo e senza frigo  non conservi niente e nascono anche gli sprechi apparenti.

La gente lavora. Tutta. Lunedì ricominciano le scuole in tutta Cuba meno quelle al campo per ovvii motivi. Non ci sono pianti e lacrime ma la botta è dura e toccherà davvero stringere la cinghia e condividere tutto il possibile. Ora stiamo organizzando raccolte di ogni cosa: quasi la metà dei cubani ha perso tutto dalle scarpe al materasso, dai libri alla TV e siamo solo alla metà di settembre.

Certo Haiti sta molto peggio e non esistono paragoni... Ho visto immagini da piangere, di gente abbandonata morta di fame e di sete, nell’acqua sporca, senza speranza.

I cubani sanno d’avere una Rivoluzione al fianco, Fidel e Raúl e quel che c’è si divide, nessuno resta solo e Cuba ha tanti amici...

Il lavoro sarà durissimo per tutti ma nessuno è disperato. Ricominciamo. Le case si aprono a coloro che l’hanno persa, il governo è mobilitato al massimo, come tutte le organizzazioni sino ai CDR

Noi siamo riusciti a far uscire i giornali e ad attualizzare Internet appena è tornata la luce con il posto nel servitore e ci preoccupiamo di dare tutte le informazioni possibili.

Gli artisti come Amaury Perez, Vicente Feliù e tanti altri girano per le zone più colpite, per dare un attimo di serenità nella tragedia...

In calle D entre 23 e 21 nel vedano a 600 metri dell’Hotel Nacional di Cuba i cavi dell’elettricità sono a terra, i pali sono abbattuti e contorti schiacciati sotto le piante divelte dal vento...

Ma tutti hanno un piatto di cibo e un letto dove dormire...  

 

 

 

servizio fotografico Hector Planes

clicca sulla foto per ingrandirla





                    

 

info@siporcuba.it

 HyperCounter