10 marzo a Roma: due eventi per Cuba.
Perchè?
Noi di Siporcuba ci reputiamo "non
politici", nel senso che non rappresentiamo alcuno schieramento
elettorale italiano né siamo sponsorizzati da alcun partito o
associazione.
La linea editoriale del portale è fermamente posizionata all'interno
della logica politica di Cuba che, per quanto possa essere opinabile, è
comunque un nostro preciso punto di riferimento da sempre.
Non vogliamo, quindi, alimentare effervescenze politiche nostrane
(meglio affermare partitiche) ma dobbiamo constatare che, ultimamente,
ci vengono rivolti gli stessi quesiti che, in buona sostanza, stanno a
chiedere la ragione di due eventi a favore di Cuba, organizzati nella
stessa città, lo stesso giorno ed alla stessa ora.
Noi, non possiamo essere considerati
registi di cotanto amore per Cuba e, come un semplice lettore del
portale, ci mettiamo in coda ad una virtuale fila di persone che cercano
di comprendere questo arcano.
Da una parte, si chiede di manifestare davanti al nostro parlamento a
Piazza Montecitorio, affinché il governo italiano intraprenda un'azione
legale atta giudicare il reo confesso autore di un attentato che provocò
la conseguente morte di un ragazzo italiano, Fabio Di Celmo, avvenuta a
Cuba qualche anno fa. Il sit-in, organizzato dall'omonimo comitato
"Fabio Di Celmo"-AIASP, Democrazia Popolare e molte adesioni provenienti
da tutto il mondo e dai Comitati per la liberazione dei cinque di
Argentina, Francia, Stati Uniti, Cuba e Spagna ed altri, è un
giusto e doveroso input che vuole accendere nelle coscienze
-soprattutto di quella sinistra sempre più divisa- il giusto spirito per
presentare interrogazioni parlamentari e qualsiasi strumento possibile
attraverso il quale, lo stato di diritto, possa essere rispettato in
nome di una vittima italiana ancora senza giustizia.
In questo contesto, gli organizzatori, hanno ritenuto opportuno anche
innestare la battaglia di sensibilizzazione a favore dei 5 cubani
ingiustamente incarcerati negli USA, nonché quella contro il Bloqueo e
contro il terrorismo.
Come si evince, in buona sostanza, hanno unito tutto dentro un evento
situazionale con la netta intenzione di riaprire il discorso "Cuba" a
livelli istituzionali, ritenendo giusto l'alimentare la discussione su
Cuba.
Oltre a questa manifestazione, altre
associazioni storiche di solidarietà con come La Villetta e il Comitato
28 giugno hanno lanciato un sit-in di fronte all'ambasciata degli USA.
L'occasione è la data del 10 marzo (scelta appositamente) in quanto, in
questo giorno si aprirà, a Miami, un appello contro le violazioni
processuali contro i cinque cubani incarcerati. E, sia La Villetta che
il Comitato 28 giugno, sono stati sempre vicini a questo problema,
convocando lo scorso anno (proprio il 28 di giugno) una manifestazione
nazionale tenutasi a Roma con un'ampia adesione di tutti i movimenti
pro-Cuba.
Siporcuba, reputa che ambedue i
momenti organizzativi possano essere debitamente considerati momenti
di lotta a favore di Cuba e del suo popolo ma, si obietta, non
potevano le due manifestazioni essere coordinate prima di organizzarle?
Non si poteva giungere ad una unità di intenti che prevedeva due momenti
distinti ma congiunti, manifestando tutti insieme davanti a Montecitorio
per poi ritrovarsi davanti all'Ambasciata USA (o l'inverso)?
Gli sforzi che parallelamente si stanno snodando in questi giorni, se
uniti, avrebbero prodotto un risultato che, anziché essere mortificato
da una assurda spartizione territoriale, poteva realmente raggiungere i
risultati sperati da tutte e due le parti?
Siporcuba si augura che queste manifestazioni separate siano non il
frutto di divisioni ma la ricerca di una espressione di autonomia che,
data l'importanza delle ragioni per le quali si manifesta, ci sembra
salutare. Augurandoci che nel futuro le diversità trovino dei punti di
incontro, Siporcuba, continuerà a seguire l'andamento di ogni singola
manifestazione sperando, almeno, che questo continuo lanciare sassi
nello stagno, possa in qualche maniera risvegliare il torpore politico
che ha ammantato Cuba, dopo i fatti dello scorso anno.