CUBAOGGI


LO SCRITTORE CUBANO REPLICANTE E I GIORNALISTI-FOTOCOPIA
 

 

 

 

È la Cuba decadente e compassata del detective Mario Conde il  protagonista del primo appuntamento letterario del 2008, organizzato dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Giovanili del Comune di Perugia insieme all'Associazione culturale "Banana Republic":  LEONARDO PADURA FUENTES è intervistato dallo scrittore (nonché Pubblico Ministero) Claudio Sottani e da Giuliano Giubilei, giornalista del TG3

Questa è la presentazione della serata organizzata a Perugia: …"la Cuba decadente", definizione che non è un'eccezione nel panorama delle interviste che rilascia Padura Fuentes in Italia, con cadenza più o meno annuale (e basta anche in questo caso un rapido giro nel web per verificarlo).
Anzi, i temi che propone sono sempre gli stessi, a volte perfino le parole sono le stesse, sembra una poesiola mandata a memoria. Ma stupisce ancor di più che i giornalisti (a volte gli stessi giornalisti!) pongano le stesse domande, da un anno all'altro, per sentirsi dare le stesse risposte… ed accoglierle con stupore, interesse ed entusiasmo come fossero le più fresche e originali news provenienti da Cuba.
Quali sono i temi?
la prostituzione, la corruzione, la criminalità, la droga che rendono fatiscente l'etica de L'Avana
lo sfascio edilizio che rende fatiscente e irrecuperabile la ex bellissima capitale
la delusione (il termine "desencanto", invariabilmente pronunciato dal nostro, invariabilmente manda in visibilio tutti gli intervistatori) di chi aveva creduto nel futuro socialista e ubbidito ai divieti finalizzati a quel futuro
i cubani che fuggono in esilio in cerca di fortuna e libertà
l'informazione cubana non è che propaganda governativa e i cubani  sono molto interessati alla vera immagine di Cuba che si mostra nei libri del nostro
Hemingway che non ha capito niente dei cubani ed è diventato uno strumento governativo per attirare turisti
Questi i temi, sempre questi… una noia indescrivibile e patetica…
Infatti il personaggio risulta patetico: dice che non potrebbe vivere se non a L'Avana, ma viene il sospetto che gli risulti solo più conveniente vivere dentro Cuba… verrebbe infatti così prestamente pubblicato in Italia, invitato a dar conferenze, intervistato dai massimi sistemi dell'informazione nazionale se fosse uno dei tanti "esuli"?
E' invece proprio interessante che lui provenga da lì, da quell'inferno che dice di conoscere bene, che si dichiari un "pentito": è un personaggio molto più spendibile sia per i "pentiti" nostrani (cui dimostrerebbe che il socialismo è effettivamente impossibile) che per la nostra stampa asservita… in questo caso asservita a difesa dello stesso teorema: il socialismo non solo impossibile ma anche fonte di dolore per il popolo…
Questi nostri giornalisti, ignoranti e mercenari, mentre si dolgono tanto per il presunto degrado morale de L'Avana… mai si girano a dare un'occhiata a quel grande postribolo che è la vicina Santo Domingo –solo un esempio dei tanti che si potrebbero dare-
E mentre si sgolano a chiedere "cambio, cambio" per Cuba… mai l'hanno chiesto per il Paraguay, dove per 60 anni ha regnato un partito fascista e massacratore, una delle sanguinarie dittature sudamericane…
E mentre si affannano, solidali, a domandare al Padura Fuentes quanto pesi l'oppressione sulle spalle di stampa e arte a Cuba… non si peritano di accendere il computer e leggersi qualche, almeno qualche, intervento dei suddetti artisti cubani nel loro VII Congresso nazionale, tenutosi in questi giorni a L'Avana… avrebbero fra l'altro saputo anche del saluto informale del Presidente Raul Castro che ha concluso dicendo d'aver ascoltato attentamente, di non essere d'accordo con tutte le proposte, ma che dal disaccordo e dalla
discussione nascono le migliori decisioni…
Il nostro scaltro scrittore dal canto suo, abilmente percependo un certo interesse sociale nel pubblico in sala a Perugia, regala una sortita "militante": "sono pessimista su quel che succede nel mondo a livello globale, il mondo ha bisogno di rifondare l'utopia… Le soluzioni individuali sono le uniche che abbiamo alla nostra portata ma è necessario che la società trovi altre soluzioni… Responsabilità che tutti dobbiamo assumere:la fame, la disparità fra ricchi e poveri, viviamo in un mondo di merda".
Intanto, aspettando che gli altri "rifondino l'utopia" e "assumano responsabilità" e "trovino soluzioni diverse" da quelle individuali…
il nostro vende bene e allegramente il suo "desencanto", innaffiato con rum e prostitute, unica consolazione possibile fra tanta amarezza…


P.S. – il nostro è tanto preoccupato della soluzione dei problemi della società cubana che ironizza arrogantemente sulla recente introduzione a Cuba dei contratti privati per il cellulare, anche qui cavalcando facilmente mancanza d'informazione e mala fede (vedi articolo a firma Padura Fuentes su "Corriere della Sera", 7 aprile 2008)… intanto la società cubana si sta preoccupando di portare il telefono fisso alle ultime comunità rurali non ancora raggiunte e migliorare la connessione via cavo per l'informatizzazione del Paese…
anche grazie al contributo che i privati daranno pagando la linea per il proprio cellulare in divisa forte (chi volesse informarsi veda "Granma Internacional", 6 aprile 2008)



Anna Serena Bartolucci –AsiCubaUmbria, Perugia

 

    

 

 

 

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