CUBAOGGI


IL SALUTO DI 
RUBEN PINO MARTINEZ

 
 
 

 

Pubblichiamo di seguito il saluto di Rubèn Pino Martínez, che è rientrato in Patria,  dopo aver portato a termine il suo mandato come Segretario Incaricato degli Affari Culturali dell'Ambasciata di Cuba in Italia.

 

Stimati colleghi e amici:

 

Sono trascorsi tre anni da quando sono stato designato dal mio paese per contribuire a sviluppare i rapporti culturali e quelli legati ad altri settori tra i nostri due popoli e nazioni, promovendo allo stesso tempo l’enorme trascendenza umana e sociale che porta in sé l’opera della Rivoluzione Cubana nei suoi 47 anni di vita.
Dalla nostra Ambasciata di Cuba a Roma, permettetemi di salutarVi e ringraziarVi per la possibilità di aver trovato sostegno e collaborazione, da parte di ognuno di Voi; ciò ha significato un forte contributo per il nostro lavoro e per quello delle nostre istituzioni.
Sono stati tre anni in cui ho cercato, modestamente, di avvicinarmi alla realtà e alla dinamica di una nazione e di un popolo, ricco e generoso di valori patrimoniali, culturali e storici, senza alcun dubbio, il maggior regalo che qualcuno possa portare con sè dopo aver appreso io stesso quanto possiede la città eterna ed il resto delle regioni che fanno parte dell’Italia.
Rientro oggi a Cuba, 18 agosto, e dopo un piccola vacanza riprenderò a lavorare presso il Ministero da cui provengo.
Colgo l’occasione per condividere con tutti Voi, con gratitudine, alcune riflessioni del più universale di tutti i cubani, José Martí, che saggiamente scrisse:
·       Gli uomini non possono essere più perfetti del sole. Il sole brucia con la stessa luce con cui riscalda. Il sole ha macchie. Gli ingrati non parlano se non delle macchie. I riconoscenti parlano della luce.
·       Da ciò proviene colui che ha un ricordo disinteressato con cui riscaldarsi durante l’inverno, la cosiddetta memoria di un’ora pura di servizio umano, di amicizia e di libertà, di affetto o di giustizia, di compassione o di elemosina! Da ciò proviene colui che non possiede un poco di luce nella sua anima!
·       Nè ostentazioni puerili, nè promesse vane, nè odi di classe, nè prepotenze di autorità, nè cecità d’opinione, nè politica di popolo, bisogna aspettarsi da noi, ma politica di scambio e di abbraccio, per mezzo della quale il temibile ignorante si elevi alla giustizia attraverso la cultura ed il culto superbo che rispetta pentito la fraternità dell’uomo, e da una parte all’altra dell’isola, sciabole e libri insieme, insieme a coloro che vivono nella Sierra e a quelli che vivono vicino al porto, si senta, oltre ogni sospetto sradicato per sempre, la parola creatrice, la parola “fratelli”!.
 
Grazie.
 
Rubèn Pino Martínez

Da Ambasciata di Cuba in Italia  
 

 

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