CUBAOGGI


LA SIGNORA VICKY HUDLESTON

 


 

 

La signora Vicky Hudleston  

di Miguel del Padron

 

          

 

 

L'estrema destra nordamericana di origine cubana ha lanciato dure critici contro l'ex diplomatica nordamericana a L'Avana, la signora Vicky Hudleston, perché considerano che sia passata al campo nemico. 

Vicky Hudleston, è stata l'ambasciatrice nordamericana, che aveva la nomina di responsabile della Sezione di Interessi degli Stati Uniti a Cuba prima che arrivasse James Cason, il funzionario che portò fino agli estremi peggiori la politica di Washington, con dure provocazioni contro il governo cubano.  

  Nessuno spazio nei mezzi di informazione di Miami per la signora Vicky, censura totale che reclamano coloro che esigono costantemente la libertà di stampa a L'Avana.  

  La signora Hudleston in un'intervista al quotidiano Clarin di Buenos Aires, ha manifestato che la politica di Bush verso Cuba era sbagliata ed era avviata a compiacere i cubani di Miami della chiamata “linea dura”, perché questi sono quelli che hanno il denaro e voti, le uniche cose che interessano ai Repubblicani.  

  La dichiarazione dell'ex responsabile dell'Ufficio di Interessi di Washington a L'Avana ha provocato molto rancore tra i settori più estremisti della destra di Miami che si adoperano nei distinti mezzi di comunicazione affinché lei non sia invitata a nessun programma della radio o della televisione nel sud della Florida. 

  La signora Hudleston ha affermato che la politica sbagliata di Washington verso L'Avana, deve essere cambiata con un dialogo civile. Gli attacchi non si sono fatti aspettare ed ora la qualificano come Vicky quella del dialogo, accompagnato da insulti e volgarità.  

  A queste dichiarazioni irritanti per i mafiosi si è unito il fatto che Adolfo Franco, conosciuto a Washington come il pagatore dell'Agenzia Federale USAID, ha dichiarato sulle cifre che ha distribuito tra i dissidenti residenti a Cuba, organizzazioni anti-castriste di Miami che si trovano negli elenchi del governo degli Stati Uniti ed aiuti a giornalisti in Spagna, Guatemala, Salvador, Messico ed i giornalisti indipendenti cubani.  

  Franco si è visto obbligato a rinunciare di fronte al Dipartimento dell’USAID, per un'investigazione del Congresso americano che ha scoperto delle irregolarità nell'amministrazione dei fondi di aiuto ai dissidenti ed organizzazioni di esiliati, la cosa grave è che per difendersi e giustificare i dollari scomparsi ha minacciato di rivelare i nomi dei beneficiati. Si è annunciato che il presupposto era di 40 milioni di dollari.  

  In un programma su WQBA, trasmesso anche da Radio-Mambí, si è detto che di questi fondi si pagarono i viaggi, i salari e le mance a sette cechi, tre polacchi, otto spagnoli, cinque italiani, l’organizzazione Reporter Senza Frontiere, con sede a Parigi e gli ultimi attacchi a Cuba sulla rivista messicana Letras Libres.

 

preso da Por Cuba, bollettino di Cubarte.cult.cu-traduzione Ida Garberi

 

 

 

 

info@siporcuba.it

 HyperCounter