I CINQUE

 

 

 

La lotta per i Cinque entra nel suo decimo anno

 

di Alicia Jrapko*

 

 

Lunedì 20 agosto, tre giudici dell'Undicesimo Circuito della Corte di Appello di Atlanta hanno ascoltato il caso dei Cinque Cubani per la terza volta. In agosto del 2005, unanimemente un pannello simile della stessa corte, revocò le condanne dei Cinque ed ordinò un nuovo giudizio. Nel 2006, dopo l'intervento diretto del Pubblico ministero Generale Alberto Gonzales, il plenum della Corte ha rimesso in vigore le condanne.   

Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e René Gonzalez sono conosciuti internazionalmente come I Cinque.  

Loro sono stati arrestati nel 1998 da parte dell’FBI ed accusati di cospirazione per commettere spionaggio ed altre accuse. Nel 2001, nel giudizio più lungo della storia federale statunitense, i Cinque sono stati condannati da 15 anni fino a due ergastoli. Il giudizio si è svolto a Miami, l'unica città negli Stati Uniti dove cinque uomini accusati di essere spie dei governo cubano non avrebbero potuto ricevere un giudizio giusto.   

Inoltre, due degli uomini sono stati condannati doppiamente. Il governo degli Stati Uniti ha negato ad Adriana Perez, moglie di Gerardo Hernandez, ed ad Olga Salanueva, moglie di René Gonzales il permesso di visitare i loro mariti nella prigione. Entrambe le donne hanno chiesto il visto in 7 occasioni, ed in ogni occasione il governo degli USA lo ha negato senza nessuna giustificazione.  

I Cinque non commisero nessun atto di spionaggio contro gli Stati Uniti. Quello che stavano facendo era controllare i gruppi terroristici degli esiliati cubani nel Sud della Florida con l'intenzione di seguire le loro piste e prevenire gli attacchi terroristi contro Cuba.  

Il governo degli Stati Uniti arrestò i Cinque per aver inviato informazioni a L'Avana sui complotti e sulle azioni terroriste progettate contro l'isola. Dal 1959, Cuba ha affrontato minacce, sanzioni, invasioni, sabotaggi, ed attacchi terroristi nella sua terra. Queste aggressioni, preparate dentro le frontiere degli USA, hanno provocato 3.478 morti. Le agenzie di sicurezza statunitensi hanno finanziato, protetto e perfino organizzato questi gruppi terroristici.   

Per 48 anni, le amministrazioni degli Stati Uniti di differenti partiti politici hanno permesso che i gruppi terroristi di destra anti-Castro operassero con totale impunità nel Sud della Florida. Nel frattempo, le grandi catene dei media continuano descrivendo queste organizzazioni come formate da militanti anti-Castro e lottatori per la libertà, senza mai menzionare le loro vili attività. 

Dopo l’11 settembre 2001, nessun altro caso come il caso dei Cinque illustra meglio l'ipocrisia della chiamata Guerra contro il Terrore dell'amministrazione Bush. 

Recentemente, Luis Posada Carriles, il notorio e pericoloso terrorista di origine cubana, è stato liberato da un carcere di El Paso, in Texas. Invece di essere arrestato per i crimini commessi in vari paesi, includendo il fatto di essere l'autore intellettuale dell'esplosione di un aeroplano cubano nel 1976, dove 73 persone innocenti sono morte, è stato arrestato per violazioni migratorie.  

Oggi, Posada Carriles ed Orlando Bosch, il suo aiutante nell'esplosione dell'aeroplano, camminano liberi le strade di Miami. L'ironia del caso dei Cinque è che loro stavano controllando precisamente uomini come Bosch e Carriles.  

Da dicembre del 2001, le voci che chiedono la libertà immediata dei Cinque si sono moltiplicate intorno al mondo. In difesa di questa causa, esistono più di 300 comitati in 100 paesi.  

Inoltre, il Gruppo di Lavoro delle Detenzione Arbitrarie della Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite dichiarò il 27 maggio 2005 che l'arresto dei Cinque è stato arbitrario. La commissione, ha esatto al governo di Bush che prenda delle misure immediate per risolvere questa situazione. 

Alcuni mesi dopo, 6.000 personalità di tutte parti del mondo, compresi nove Premi Nobel inviarono una lettera aperta al Pubblico ministero Generale degli USA chiedendo la libertà immediata dei prigionieri.  

Anche Amnesty International inviò una lettera al governo degli USA stipulando che il rifiuto di concedere i visti alle mogli di René Gonzalez e Gerardo Hernandez era una punizione addizionale, contraria al trattamento dei prigionieri e delle loro famiglie. La lettera espone anche delle domande sulla garanzia di un processo giusto nel giudizio di Miami.  

In una recente intervista, Leonard Weinglass, uno degli avvocati della squadra legale dei Cinque, ha detto che “questo caso è il primo caso nella nostra memoria collettiva che sarà ascoltato in appello per la terza volta. Questo non era mai successo prima”.  

Weinglass crede che una delle ragioni di un terzo appello sia dovuto all'attenzione internazionale che sta ricevendo il caso. Questo fatto è stato evidente nell’appello del 20 agosto, ad Atlanta, dove molti giuristi ed avvocati sono arrivati da tutte parti del mondo per presenziare l’appello dei Cinque.  

Tra loro, la figura più prominente è stato il giudice cileno Juan Guzman, il primo Giudice che processò l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet. Nella corte, si trovavano anche giuristi dell'Ecuador, Germania, Italia, Brasile, Belgio, Spagna, Portorico, e Canada. Un sacerdote cattolico inglese, il padre Geoffrey Bottoms era anche presente nella corte di appello, come l'ex congressista Cynthia McKinney e l'ex pubblico ministero generale degli USA, Ramsey Clark. C’erano anche dei membri della Corporazione Nazionale degli Avvocati, dell'Associazione degli Avvocati Democratici e della Corporazione degli Avvocati Messico-America.  

È impossibile predire quanto tempo ci vorrà perché la corte prenda una decisione.  

Il 12 settembre 2007 sono passati nove anni dall'incarceramento di questi uomini in cinque differenti prigioni federali degli USA.  

Nella propria essenza del caso dei Cinque, giace la politica degli USA verso Cuba, una politica marcata da un'ostilità implacabile dal principio della Rivoluzione Cubana nel 1959. È in questo contesto del diritto di Cuba alla sua autodifesa che il popolo cubano vede i Cinque come eroi dell'avanguardia per proteggere la sovranità di Cuba e non lasciare che ritorni il passato coloniale. 

 

*l’autrice è membro del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque negli Usa-traduzione di Ida Garberi 


 

 

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