I CINQUE

 

 

 

Sulle condanne ai 5 cubani detenuti ingiustamente nelle carceri americane

di Claudio Grassi

 

“Una sentenza giuridicamente aberrante, priva di ogni fondamento giuridico che, anziché basarsi sul diritto, poggia interamente su motivazioni esclusivamente politiche”. È il commento di Claudio Grassi, del Comitato di gestione di Rifondazione Comunista, sulla recente sentenza della Corte di Appello di Atlanta che conferma le condanne emesse nel 2001, dalla Corte di Miami, nei confronti di René González (15 anni di reclusione), Gerardo Hernández (2 ergastoli più 15 anni), Ramón Labañino (1 ergastolo più 18 anni), Fernando González (19 anni), Antonio Guerrero (1 ergastolo più 10 anni), i cinque cubani detenuti da dieci anni nelle carceri statunitensi con l’accusa di spionaggio, perché sorpresi mentre acquisivano informazioni sugli attentati terroristici che la mafia cubano-americana pianifica ed attua contro la popolazione cubana da oramai cinquant’anni.


"Si tratta di una violenza attuata nei confronti non solo dei Cinque cubani, ma anche dei loro familiari a cui viene ostacolato e addirittura impedito il diritto sancito internazionalmente a visitare i propri cari. L’infondatezza delle condanne è già stata ampiamente dimostrata dalla difesa, anche tramite la presentazione di numerosissimi documenti governativi Usa, oggi non più secretati, mentre testimoni che hanno dichiarato al processo come, sotto l’egida della Casa Bianca, la CIA abbia promosso, addestrato, finanziato e protetto chi, mandante o esecutore materiale, ha compiuto azioni terroristiche contro la popolazione cubana”.

 

 

 

 

info@siporcuba.it

 HyperCounter