CUBAOGGI


IL TURISTA

 


 

 

Case particular a Cuba: attenzione a quale scegliete (consigli indipendenti per evitare fregature o brutte sorprese)

 

Quando negli anni ’90 Cuba si aprì al turismo, l’incredibile domanda proveniente dall’estero, trovò accoglienza nei villaggi e negli hotels dell’isola ma anche all’interno di case abitate dai cubani. Lo Stato, formulò delle leggi per legalizzare un fenomeno che stava prendendo piede, ossia quello di offrire una sistemazione quasi clandestina, in appartamenti che non erano destinati ai turisti con tutte le conseguenze del caso derivanti dalla poca tutela e dalle nulle garanzie...

(se vuoi continuare a leggere, clicca qui e sarai indirizzato verso un sito esterno dove potrai scoprire molte altre cose su Cuba)

 

 

Brillanti, gioviali, simpatici, arrostiti dal sole, i capelli con i riporto o con l'anacronistica coda alla "Fiorello", pancetta pronunciata, gambette esili, oppure ciccioni, immancabile Rolex o Swatch che fa tanto dandy, walkman con la collezione di Ramazzotti e della Pausini (tanto fa colpo), Superga e Lacoste taglia piccola. Nel portafogli, oltre al cash, il Bancomat (non si sa mai) e la carta di credito Visa fatta all'ultimo momento sopra ad un conto corrente che si prosciugherà all'arrivo. Così è il turista italiano a Cuba che, ad onor del vero, deve essere suddiviso in tante categorie che vi andiamo a spiegare

 

IL NEOFITA pericolosità**

Solitamente è colui che ha sentito gli amici parlare di Cuba. Dai discorsi da bar è emerso che il turista italiano a Cuba, è ben accetto. Il posto non si discute...Caraibi (sole, mare cristallino, tropici da cartolina ecc) ed il mangiare è decisamente accettabile. D'accordo che c'è la moda dei balli latinoamericani, per cui, il nostro si è già sottoposto ad estenuanti lezioni di salsa-meregue-mambo, che lo hanno forgiato, ed è pronto ad affrontare una prova dal vivo, sul campo di battaglia delle celebri discoteche cubane. Ma oltre a questo, dopo aver analizzato i prezzi e le offerte charter "vuoto a perdere", si è convinto che a Cuba si spende poco e si sta bene. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che ha sentito dire che le donne cubane sono gentili, disponibili e pronte a tutto: un vero paradiso per chi, come il nostro, tra le nebbie del nord-est o il traffico di una grande metropoli italiana, non batte chiodo 365 giorni all'anno. E così, con gli hatù ben nascosti nella valigia (meglio proteggersi non si sa mai), canotte ed Adidas, si presenta all'imbarco di un volo charter che lo catapulterà dopo poche ore a Varadero. Eh si...il nostro amico, infatti, non è aggiornato ed ignora il fatto che lo Stato Cubano per combattere la prostituzione che iniziava a prendere delle brutte pieghe, ha moralizzato il sistema che vigeva fino a qualche tempo fa, rimandando a casa -accompagnati dal foglio di via- migliaia di ragazzi e ragazze (i famosi jineteros) che, durante i primi anni '90, hanno fatto sollazzare ben più di qualche turista.

La crisi derivata dalla caduta del muro di Berlino, infatti, ha azzerato gli aiuti economici che Cuba riceveva dall'allora potente e ricco alleato sovietico, abbruttendo inverosimilmente, una economia già strangolata da un ingiusto embargo economico, frutto del conflitto politico USA-Cuba dell'inizio degli anni '60. Così, la modesta economia dell'isola, si è ritrovata a fare i conti con una valuta pregiata che non entrava più nelle casse dello Stato e, senza la quale, era impossibile effettuare le necessarie e vitali importazioni dall'estero.

L'unica fonte possibile, risultò essere il turismo e, in nome e per conto della Rivoluzione, si aprirono degli investimenti quasi esclusivamente dedicati a questo settore. Il successo non mancò. Così come non mancò la fame e le privazioni che aguzzarono l'ingegno di migliaia di ragazzi che, da tutte le parti dell'isola, iniziarono un esodo verso tutte quelle località principalmente raggiunte dal benessere provocato dai turisti. Varadero, L'Avana, Santiago de Cuba furono letteralmente riempite ed assediate da belle ragazze e robusti giovanotti che, in nome di Adidas-Superga-Sony, ma anche di t-shirt, asciugamani e soprattutto dollari, rendevano la permanenza del turista "sublime". Con il rapido corso di sopravvivenza, istintivamente innato in loro, i jineteri catturavano il turista e lo "assalivano" come fa un cane con una lepre. I jineteri davano ed offrivano tutto. L'auto "particular" per fare escursioni (ad un prezzo decisamente inferiore dei taxi dedicati ai turisti), il più delle volte su storiche De Soto o Chevrolet della fine degli anni '50. Ti proponevano la casa "particular", ovvero una casa privata dove potevi affittare per tutto il tempo che volevi una stanza (o tutta la casa) dove poter far sesso con la jinetera che avevi rimorchiato (dato che le era proibito l'uso dell'albergo dove dove era ospite il turista). Ma ti offrivano anche la cena "particular" da consumare dentro abitazioni private e che con 15 dollari potevi degustare anche la proibita aragosta accompagnata dal locale congrì.

La jineteria ha mandato avanti per anni l'economia di Cuba. Un paio di jeans rimediati da una ragazza a Varadero in cambio di una notte di sesso, li potevi ritrovare 13 mesi dopo a Moròn scambiati con un  pollo e due chili di riso.

Ma, tornando al nostro turista neofita, lo stesso si accontenterà di passare 7 notti in un albergo di Varadero, sognando ragazze tropicali calienti mentre, da buon turista, cerca di fare un improbabile approccio con la dipendente dell'albergo che lo ospita.

 

L'EX NEOFITA pericolosità ****

E' colui che si è recato almeno tre volte a Cuba. Dopo la prima ha capito di essere stato solamente un mezzo per far felici le agenzie di viaggio che hanno organizzato il suo soggiorno ma, durante la permanenza, ha visto come si fa e si è organizzato.

Lo ritroviamo qualche tempo dal suo primo viaggio, dentro l'aereo che lo porterà a L'Avana (ha deciso con coscienza che Varadero è da scartare). Qui, dopo una notte passata in un hotel tra i meno cari, cercherà una casa particular da 20/25 dollari a notte  inclusa prima colazione e, quindi, non avrà alcun vincolo o impedimento. Girerà per il Malecon, Plaza de la Revolucion, Plaza de la Catedral, l'Avana vieja e sarà facilmente rimorchiato dalla bella jinetera che cercherà di affrancarlo per tutta la durata del soggiorno. In cambio di una bella stanza pulita e fresca, pranzo e cena, la jinetera si concederà a lui, cercando nel contempo di farlo invaghire per mantenere un costante e periodico rapporto nel tempo e che, forse, le permetterà di ricevere oltre ad appassionate lettere e cartoline spedite dall'Italia dal nostro amico al suo ritorno, anche soldi e pacchi regalo per sbarcare il lunario. Eh, si...le jinetere hanno delle agende impressionanti ed avrebbero bisogno di un buon programma excel filtrato per l'enorme archivio di indirizzi e numeri di telefono che vanno dall'Italia alla Spagna, passando per Canada e Germania. Ma tutto questo l'ex neofita, ancora non lo conosce bene. Vive nella convinzione acuta che ha fregato i circuiti turistici (e questo è in parte vero) ma non è consapevole del fatto che è proprio lui il blasfemato "pepe" (turista) con il "wainikiki" (soldi) che mantiene in vita migliaia di jineteres cubane.

 

IL VISSUTO pericolosità **

Un'altra interessante categoria è quella rappresentata da "il vissuto". E' colui che parla bene lo spagnolo (a differenza delle due categorie precedenti), comprende anche qualche vocabolo del gergo della jineteria. Ha girato in lungo e in largo l'isola, conoscendo la realtà locale e le persone. Capisce quando è il momento di parlare e quando quello di andarsene. Il più delle volte, è impersonificato in un ragazzo di 25/35 anni che non vuole arrendersi alla realtà occidentale dalla quale si sente distante anche perché, ha stabilito un cordone ombelicale con la terra di adozione che lui ha eletto in Cuba.

Per i suoi frequenti viaggi (d'altronde l'aereo lo paga anche lui anche se conosce i segreti dell'acquisto del volo in stand-by) ha bisogno di commerciare con i cubani e, di conseguenza, ha organizzato un micro commercio tra Italia e Cuba dove importa (in organizzate valige) generi di prima necessità che abbiano la peculiarità di essere trasportabili facilmente e, soprattutto, alquanto costosi. Si fa pagare in dollari che gli saranno necessari per mantenersi uno o due mesi a Cuba (sempre in case di amici e conoscenti) e rientrare in Italia con il capitale necessario per il viaggio successivo. Il vissuto non parla amabilmente (caratteristica questa dell'ex neofita) con i suoi connazionali. Non ama divulgare segreti e dritte che non debbono essere commercializzate, al fine di non sviarle dal percorso stabilito che destabilizzerebbero le sue convenienze. E' quindi poco incline a relazionarsi se non con i cubani dai quali è accettato anche perché vive come loro, aborrendo alberghi e taxi turistici con la stessa disinvoltura con la quale accetta riso e fagioli neri per l'unico pasto della giornata. Questo Indiana Jones dei tropici mai visionerà un sito web su Cuba...lui, conosce già tutto

 

L'INNAMORATO pericolosità *

Categoria che proviene direttamente da quello dell'ex neofita. 

Si trovano a sognare ad occhi aperti per le stradine di Volterra, come dentro affollati pub di Roma e Milano dallo stile caraibico, che frequentano non per il ballo ma solamente per rituffarsi in quella realtà dolce dell'amore lontano. Organizzano la loro vita filtrando il futuro con la visione del prossimo viaggio, consumando centinaia di migliaia di lire in bollette telefoniche e in versamenti costanti alla loro bella che credono fedele e piangente. Spesso ignorando (ma quanto volutamente?) che il loro amore sta rimorchiando un altro straniero per le strade de L'Avana Vieja.

L'innamorato lo ritrovi a L'Avana, dentro la Consulteria General accompagnato dalla loro ragazza cubana, in attesa di espletare le pratiche per l'ottenimento del visto per portarla in Italia. Lo ritrovi sull'aereo (rigorosamente di linea) che solca l'Atlantico fissando le lancette di un orologio troppo lento durante il viaggio di andata. L'innamorato è ottenebrato dalle sensazioni di dolcezza che solo l'amore cieco può dargli. Vive in funzione della sua bella che lo ha magnificato (my amor, my vida, quiero zingar con tigo) facendolo sentire il Kevin Kostner della situazione nonostante le brutture del tempo (spessa ha passato i 50 anni) oppure le imperfezioni fisiche (spesso è proprio bruttino). Ma la dulce novia lo ha trasformato, ingraziata da tanto benessere (dollari, oggetti, vestiti, attenzioni, lettere infuocate) che riporta con orgoglio alle sue amiche jinetere in un lungo pomeriggio tra le strade polverose di Ciego de Avila. Il sogno di tutte le ragazze cubane è quello di farsi sposare, diventare ricche, mangiare sempre e tutti i giorni, vestirsi all'ultima moda italiana, tornare di tanto in tanto sull'isola per poter riempire i regali i propri parenti...

L'innamorato è, quindi, la chiave di volta di questo ragionamento. A volte funziona ma altre..

 

IL POLITICIZZATO pericolosità *

E' il puro della situazione, l'unico vero pellegrino di Cuba. Anacronistico rimasuglio dell'unico turista accettato per anni dalla Repubblica Socialista di Cuba (i famosi viaggi de L'Unità effettuati con Tupolev dell'Aeroflot via Mosca) è colui che pedissequamente visita il Museo della Rivoluzione, tutte le statue dedicate a Josè Martì (e sono migliaia), Santa Clara con il treno blindato esempio della sconfitta della dittatura batistiana e i resti di Ernesto Che Guevara, balletti classici. Lo si riconosce perché non lo vedrai mai accompagnato da una bella mulatta tutta strech e treccine, bensì da una companera piuttosto in carne e con gli occhiali

Vive un mondo tutto suo, dove Cuba rappresenta un paradiso dell'uomo, la gagliardia ed il coraggio dei poveri e deboli contro il mostro dell'imperialismo mondiale. Lo trovi a farsi fotografare (d'altronde è un turista) davanti ai murales inneggianti al Che oppure al Socialismo trionfante. Immerso nei micro mercatini di libri a cercare testi in spagnolo degli anni '60, dedicati alla Rivoluzione cubana.

Dentro al portafogli ha la tessera dell'Associazione Italia-Cuba insieme al peso di finto argento raffigurante l'icona del Che in "Patria o Muerte". Non cerca avventure, non ama abbronzarsi, comprerà solo il portachiavi con l'effige di Guevara e poster antiamericani. Rientrerà in Italia convinto che il Polo sia l'artefice dell'embargo contro l'isola e non apprezzerà più di tanto le foto di Fidel con il Papa, preferendo quelle in bianco e nero della grande Revolucion.

E' in via d'estinzione ma rappresenta lo zoccolo duro dei nostalgici innamorati di quello che poteva essere ma non fù...

 

 L'INVESTITORE pericolosità*****

E' il classico piccolo imprenditore italiano che maneggia qualche soldo. Ha conosciuto Cuba per caso e, neppure farlo apposta, ha il "suo" nuovo ed unico amore che lo aspetta sull'isola. Siccome il nostro eroe ha una regolare famiglia in Italia (moglie appassita e figli grandi) e, dal momento che non può sempre inventarsi "missioni di lavoro" in Europa; il nostro "investitore" decide di fare affari con Cuba, perchè -dirà alla moglie- è terra di molteplici opportunità. La consorte, ben felice di levarselo dalle scatole, farà finta di credere alla ridicola storiella propinatagli dal marito "furbo".
Il nostro eroe, cercherà comunque, di sviluppare fantomatici ed inesistenti accordi con le autorità dell'isola (che ovviamente non conosce) attraverso mirabolanti conoscenze che, nel frattempo, avrà acquisito.
Vivranno nei suoi sogni appalti milionari (si parla di dollari!) relativi a costruzioni, impianti, import-export...insomma tutto quanto lo può mettere nella condizione di andare diverse volte l'anno a Cuba. Tutto questo per la felicità del birbante italiano di turno che gli ha fatto credere di andare a cena tutte le sere con Fidel, e della sua novia che godrà di soldi e regali ogni volta il suo amore la andrà a trovare. Chiaramente, mai farà affari con Cuba ma altri li faranno con lui, fregandogli tutti i soldi possibili fino a quando, la sua reale consorte, non si incazzerà di brutto imponendo la fine di qualsiasi viaggio sull'isola delle opportunità.
 

 

 

info@siporcuba.it