MIRADA CUBANA ARCHIVIO


 

 

 

NON VOGLIO VENDETTA! Giustino di Celmo ha parlato con la stampa accreditata

 

Denunciato il governo degli USA durante il vertice MNOAL 

 

 

“Non chiedo vendetta: voglio giustizia” ha detto Giustino che ha pianto durante la conferenza stampa data da Ricardo Alarcón nell’ambito della MNOAL e anche durante la consegna del Premio Benito Juarez, concesso ai Cinque Eroi sequestrati dall’impero.    

Giustino, il papà di Fabio, il giovane assassinato dallo scoppio di una bomba collocata nell’Hotel  Copacabana nel 1997, posta da un mercenario di El Salvador pagato da Luis Posada Carriles, ha dato  una conferenza stampa dopo la notizia che un giudice ha chiesto di liberare il criminale Posada per via del ritardi della giustizia degli Stati Uniti nel processarlo.

 

Questa richiesta è stata definita “cinica e immorale”, perchè Posada, notissimo criminale - il più terribile terrorista del continente americano- come lo ha definito il FBI, ha riconobbe tranquillamente alcune delle sue orribile colpe in dichiarazioni rilasciate alcuni anni fa al The New York Times.   

In quell’occasione Posada Carriles, di origine cubana, terrorista e assassino protetto dalle amministrazioni degli USA, al soldo della CIA per moltissimi anni, torturatore e assassino in Venezuela, da dove evase dopo l’attentato di Barbados, socio di Orlando Bosch e altri notissimi delinquenti internazionali aveva dichiarato, scandalizzando dolorosamente le persone con un a coscienza, che la morte di Fabio per lui: “Non era un problema perchè l’italiano era nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Io dormo come un bambino...”aggiunse spudoratamente.

Giustino ha scritto una lettera il 14 settembre ad Alberto Gonzalez, Prefetto Generale degli Stati Uniti, nella quale dice, tra l’altro: “L’uomo che ha detto queste parole è l’assassino confesso di mio figlio, è colui al quale si vuole regalare la libertà. Stimato signore, io non chiedo vendetta, ma esigo giustizia”!

La conferenza stampa di Giustino, come quella di Ricardo Alarcón, è stata una dura denuncia delle azioni criminali di Posada Carriles, della complicità delle amministrazioni di Washington e della CIA.

I familiari delle vittime del sabotaggio all’aereo della Cubana nel cielo di Barbados, nel quale persero la vita 73 vittime innocenti, hanno espresso in una dichiarazione che: “A differenza di coloro che non riescono a trovare il nascondiglio di Bin Laden, noi sappiamo molto bene dove sono gli assassini delle nostre famiglie, chi sono li protegge e chi offre loro rifugio”.

“È evidente la volontà di commettere un’atra violenza contro la giustizia, un nuovo affronto alla lotta contro il terrorismo”, hanno sostenuto ancora i familiari delle vittime del terrorismo che opera dalla Florida.

La notizia della richiesta del magistrato federale  Norbert Garney che ha raccomandato al giudice  federale Philips Martínez di dare la libertà a Posada Carriles è veramente intollerabile per le persone di coscienza.

 

"Non smetteremo il nostro impegno per far sì che i terroristi siano finalmente giudicati nei tribunali e che affrontino la giustizia; per far sì che siano condannate internazionalmente la doppia morale, il cinismo e l’ipocrisia del governo degli Stati Uniti che difendono spudoratamente la presunta esistenza di un terrorismo buono e di uno cattivo, secondo la loro convenienza imperiale”.  

 

 

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