MIRADA CUBANA ARCHIVIO


 

 

Nel 2050 i bambini dovranno ringraziare Fidel per quel mondo diverso e migliore in cui potranno vivere  

 

• E chi lo tradisce perde soprattutto amore 

 

GIOIA MINUTI

 

 

I tre campioni olimpici della selezione cubana do pugilato che hanno disertato di recente in Venezuela hanno cercato rifugio in Colombia:

Odlanier Solís, ha firmato un contratto miliardario con l’impresa promotrice tedesca  First Artist, mentre  Bartelemí e Gamboa lo hanno fatto con la Arena Box, anch’essa tedesca.

Solís è un peso massimo, Bartelemí peso mosca e Gamboa peso piuma L’Avanero Solís ha vinto tre titoli mondiali e si parlava di lui come del leggendario Félix Savón;  a 26 anni  ha una velocità notevolissima nelle mani e nelle gambe, ma ha sempre giocato come dilettante, come gli altri due,  dato che Cuba non riconosce lo sport professionista.

Il Nuevo Herald  di Miami e molti altri giornali di tutto il mondo, come sempre, hanno fatto  un grande scalpore per l’abbandono, il tradimento, da parte dei tre pugili cubani avvenuta poco tempo fa.  

Si sono venduti alla Germania, hanno abbandonato il gruppo di Cuba che si stava allenando in Venezuela.

Questo danneggia sì, ma non troppo, la squadra Cuba anche se sono tre campioni con la C maiuscola. E sono campioni perchè sono cubani e sono cresciuti a Cuba dove si danno tutte le possibilità a tutti i bambini di sviluppare il meglio di se nello sport o in qualsiasi altro campo, senza mai dover pagare un centesimo...

Questi tre traditori, che fanno tanta pena,  sono cresciuti al sole della Rivoluzione, sono stati aiutati in ogni problema, sono stati seguiti fin da bambini spinando tutti gli ostacoli e hanno avuto tutto quel che loro serviva negli studi, nella vita e nello sport... hanno avuto la stima e l’amore del loro popolo. Ora non saranno mai più “davvero” cubani, senza disprezzo, ma con tanta pena posso dire solo che quando non saranno più campioni o perderanno  sul ring, diventeranno solo “degli ex” e dovranno cercarsi un ruolo diverso, non saranno mai più gli eroi sportivi che sarebbero stati per sempre a Cuba, amati e osannati con tutte le possibilità di studio e lavoro e impegno, ad ogni età e in ogni condizione fisica e psichica.

Ora sono giovani e forse non guardano davanti a sè, ma sicuramente quello che li aspetta non ha nulla a che veder con la sicurezza, la tranquillità, l’amore che si offre a Cuba.

Essere campione sportivo nell’Isola, regalare una medaglia olimpica, è come avere l’eternità o l’aureola, l’amore di un popolo orgoglioso e tutto questo dura per tutta la vita e non solo fino a quando si è forti e si vince...

Questa è la differenza basilare. All’estero sicuramente chiederanno loro troppo, e poi chissà.  È un vero peccato.

Tra i cubani ci sono mille campioni e non campioni che hanno rifiutato assegni milionari o  in bianco per milioni di dollari. I pescecani girano sempre attorno ai padiglioni dei campioni cubani per corromperli, comprarli, farne delle merci...  e alcuni ci cascano. Il furto dei cervelli e dei muscoli è un’attività sporca ma che rende molto bene  

È un vero peccato per loro tre: la squadra di pugilato di Cuba è molto forte con o senza di loro, perchè  non mancano altri campioni tra le varie generazioni.  L’Isola è il solo paese del mondo che permette uno sviluppo integrale di tutti i suoi cittadini  in ogni campo e settore: sono molti coloro che possono diventare campioni di pugilato, come scienziati, insegnanti, medici, tecnici  specializzati e chi più ne ha ne metta!

Cuba lo dimostra ogni giorno in ogni settore.

I soldi sono necessari certo, ma ci sono valori che sono impagabili e questi tre pugili hanno venduto il cuore oltre ai loro pugni e hanno perso l’essenza della bellezza della vita.

Quello che li rendeva “davvero” campioni era la felicità di vincere non per un pugno di dollari ma per il proprio popolo e per Fidel, che ha “inventato” il progetto sociale e umano più bello del mondo, che insegna che si può creare un mondo diverso e migliore. Ora vinceranno solo per soldi: che grande sconfitta, che solitudine si sono cercati!   

I bambini del 2050, e non solo i cubani, dovranno ringraziare Fidel per essere vivi, avere acqua da bere o boschi per ossigenarsi, per poter realizzare i loro sogni, se i governi, come sta avvenendo in America Latina, cambieranno rotta e daranno opportunità e valori a tutti  propri cittadini, al disopra del denaro e della proprietà e dimenticheranno gli egoismi: se scomparirà l’egemonia imperiale crudele e assassina.

La politica di Fidel è amore e umanesimo e i cubani decenti lo sanno bene, ma questi tre giovani sportivi hanno perduto la capacità di valutare ciò che rende buona la vita e si sono venduti per denaro. Peccato per loro che pagheranno amaramente il tradimento con la solitudine dell’anima. E Cuba va!

 

 

info@siporcuba.it

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