MIRADA CUBANA ARCHIVIO


 

LA FIERA DELLE VANITA'?

 

 

Nel momento in cui più forte deve essere la presenza solidale per Cuba che deve rispettare parole d’ordine tipo: “liberazione per i 5 eroi”, “no al bloqueo”, “no al terrorismo e giustizia per Fabio Di Celmo”, “no all’arroganza USA contro Cuba”, assistiamo a sterili confronti che rendono il compito di tutti coloro che credono in Cuba decisamente difficile.

Il confrontarsi con la destra governativa e con una sinistra istituzionalmente ferma, non giova certo né a una corretta informazione su quanto avviene a Cuba (e contro) e tanto meno, è foriera di interventi a favore di uno Stato che da oltre 45 anni resiste contro il potere imperialista.

Quel che resta ancora di una storica sinistra, radicata in alcuni valori imprescindibili tra i quali emerge la solidarietà e l’ammirazione per Cuba, dovrebbe cercare di mobilitare le coscienze, sensibilizzare gli animi, utilizzare tutti gli strumenti che le istituzioni mettono a disposizione per evidenziare il più possibile, il coinvolgimento nelle cose cubane e per il rispetto di certi diritti giuridici innegabilmente calpestati da decenni a livello internazionale.

Invece, in Italia, è facile assistere a siparietti tragicomici che spesso si rifanno ad una antropologica “specie dominante” che vuole in qualche modo calcare le scene investendo il ruolo di primadonna dello show must go on!.

Al di là del fatto che le ulteriori ed indubbie separazioni non giovano certo al clima tutt’altro che idilliaco della sinistra tutta, quello che non viene tenuto in debito conto è il fatto che si acquista non certo il “diritto a” bensì “l’acquisire scarsa credibilità” di qualsiasi azione futura mossa a favore di Cuba e delle sue battaglie.

Non si considera giustamente il rispetto verso un “credo” che identifica con “Cuba” –seppur con tutti i suoi errori e limiti- un esempio di coraggiosa dignità nazionale eretta a difesa di un ideale sociale che è molto lontano da noi e dal mondo globalizzato che altri stanno imponendo.

A tutti coloro che si riempiono la bocca di frasi vuote e denominatori comuni consumati dall’ipocrisia, chiediamo se effettivamente mentre litigano per giungere più vicino alle luci della ribalta, si ricordano dei morti ammazzati per liberare Cuba dalla dittatura di Batista e dei martiri cubani che hanno difeso l’isola a Playa Giron e sull’ Escambray. Insistiamo, chiedendo loro che ne hanno fatto degli insegnamenti di Che Guevara e di Fidel Castro; e cosa ne pensano dell’Internazionalismo che ha visto Cuba sempre presente in tutte le parti del mondo che reclamavano giustizia e libertà dall’imperialismo. Continuiamo domandandoci se conoscono a fondo la storia di Cuba a partire da Hatuey per terminare con Camilo Cienfuegos; e se si ricordano del Maine e di Fabio Di Celmo. Se continuano ad aver ben presente i sacrifici di un popolo costretto a sopravvivere grazie alle inique leggi mondiali che impediscono a Cuba di relazionarsi pienamente come da suo diritto e se conoscono  i mirabolanti risultati raggiunti da Cuba nonostante tutto.

E senza enfasi ci piacerebbe sapere se si rendono conto del momento che stiamo attraversando e dei pericoli derivanti da una falsa informazione soggiogante la verità che riesce a mistificare anche il nostro passato. E se di fronte a tale situazione, suppongano che sia meglio essere “i primi” oppure “contribuire partecipando al di là delle etichette”.

E’ un caso di coscienza politica si dice e, tuttavia, ciò non toglie il fatto che di fronte ad un pericolo prima ci si salva e dopo ci si chiede come è accaduto.

Non ci sembra, purtroppo, che questa soluzione venga adottata generalmente. Ci pare, infatti, che ci si chieda “com’è accaduto?” prima ancora di salvarsi.

Questo è quanto sta avvenendo sulla scena politica di una sinistra che ancora non ha imparato a distinguere le priorità delle cose. Allora, a nostro avviso, sarebbe meglio imparare i fondamentali prima di ritenersi unici ed insostituibili e poi, con umiltà ma con determinazione, poter realmente iniziare ad intraprendere delle lotte a favore di Cuba e del modello cubano che siano realmente solidali e giustamente controinformative.

Altrimenti si continua a partecipare alla fiera delle vanità che già riempie gli spazi della sinistra istituzionale, seguitando a prestare il fianco a poli vari che, motivano così, i loro successi elettorali.

 

 

 

info@siporcuba.it

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