SFUMATURE DELLA GUERRA DELL'IMPERO

 

Le Condanne alle brutali misure degli Stati Uniti contro il popolo cubano

 JOAQUIN ORAMAS*

“Maniaco e folle” è stato definito il cosiddetto “Programma di Transizione” presentato dal presidente statunitense George W. Bush contro il popolo cubano, che comprende nuove misure economiche e politiche che induriscono ulteriormente il blocco imposto dagli USA contro l’Isola e che rinnovano le minacce di aggressione. Durante la Tavola Rotonda Informativa sulle nuove minacce e sui nuovi piani di aggressione del governo nordamericano, trasmessa dalla televisione e dalle radio dell’Isola, è stato sottolineato che Washington cerca di trascinare le altre nazioni nella sua politica anticubana con lo scopo di isolare il popolo cubano e facilitare un’aggressione contro l’Isola.

Dopo aver segnalato la capacità del popolo cubano di respingere le aggressioni degli Stati Uniti, il conduttore della trasmissione, Randy Alonso, ha affermato che niente può essere più duro di 45 anni di criminale blocco e di guerra economica, con la distruzione del campo socialista, la disintegrazione dell’URSS, il Periodo Speciale, le leggi Torricelli e Helms Burton, la legge assassina di Ajuste Cubano e gli attacchi biologici...

“Abbiamo affrontato di tutto”, ha aggiunto Alonso.

Polanco, direttore del giornale Juventud Rebelde, ha indicato che gli Stati Uniti si vantano della libertà d’espressione, della democrazia, ma perseguitano coloro che si recano a Cuba e stanno mostrando la loro faccia più repressiva contro i cittadini cubani residenti nella potenza del Nord, che con l’applicazione delle misure restrittive si trasformeranno in delinquenti solo perché cercheranno di  andare a Cuba per vedere i loro familiari. Polanco ha anche detto che l’amministrazione di Bush sta criminalizzando i visti per l’Isola ed ha ricordato la sistematica persecuzione nei confronti di tutti i nordamericani che visitano  Cuba. Nella trasmissione è stato rivelato che una buona parte della comunità cubana a Miami non accetta le decisioni che danneggiano i suoi interessi e quelli dei  familiari. Sono stati mandati in onda due pareri trasmessi da alcuni canali della televisione della Florida sulle recenti misure adottate dal governo nordamericano. Un cubano che ha la madre o un figlio o un fratello nell’Isola non può andare a Cuba neanche per umanità, esclamava una signora che ha definito le misure restrittive “una impudenza.” Un altro residente, chiedeva che si potesse viaggiare normalmente poiché ha famiglia nell’Isola. La Tavola  Rotonda si è fatta eco del giornale messicano La Jornada, che ha scritto che le conclusioni della cosiddetta “Commissione di Assistenza per una Cuba Libera” annunciate dal presidente Bush rappresentano il criminale messianismo che impera nella Casa Bianca e che dà il diritto all’esecutivo del paese di ergersi quale rappresentante della libertà, parlando senza alcun pudore a nome degli stessi cubani e attribuendosi diritti inesistenti per cercare di indurre un “cambiamento di regime” e il rovesciamento dei governi di altri paesi. La Jornada ha definito il pacchetto dei provvedimenti proposto, una manovra goffa a sfondo elettorale che non è stata neanche in grado di ottenere il consenso della comunità cubana in Florida. Il solo fatto che Bush si presenti come avvocato dell’interesse del popolo cubano è una scandalosa distorsione della legalità internazionale, che non deve divenire un nuovo e pericoloso interventismo dell’attuale presidente statunitense. Un interventismo diretto ieri contro l’Iraq, con i catastrofici risultati conosciuti in tutto il mondo ma che oggi punta contro Cuba e che domani potrebbe essere diretto contro il Venezuela, il Brasile, l’Argentina o lo stesso Messico, avverte La Jornada.

È una guerra economica

L’esame delle misure repressive dimostra che non si sta parlando di embargo ma di una guerra economica, un blocco unilaterale degli Stati Uniti che tentano di forzare ed adottare provvedimenti contro altri paesi per scoraggiare il turismo, ha spiegato il giornalista Lázaro Barredo, ricordando che non ci sono riusciti neanche piazzando bombe negli alberghi dell’Avana, né con gli attacchi dei motoscafi terroristi (come è successo alla fine dell’anno scorso). I commentatori hanno definito la misura USA più pericolosa quella che prevede l’utilizzo di un aereo militare C- 130 per le trasmissioni di radio e  TV Martí (nome utilizzato con scorrettezza) ed hanno ricordato la preoccupazione   manifestata al proposito dal congressista nordamericano José Serrano. I piani relativi all’assassinio e all’aggressione militare sono stati un altro oggetto di analisi da parte dei commentatori che hanno menzionato i capitoli segreti del programma di transizione annunciato dal presidente nordamericano, criticati con enfasi dalla giornalista Arleen Rodríguez, che li ha definiti “un aborto fascista e un cinico regalo dell’amministrazione statunitense alle madri cubane!”

 *l'articolo è stato gentilmente concesso da Joaquin Oramas capo redattore di Granma International

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