SFUMATURE DELLA GUERRA DELL'IMPERO

 

 

La costruzione del muro tra USA e Messico va sanzionata

 

Lo ha chiesto il ministro degli esteri venezuelano Nicolás Maduro   

 

• L’emigrazione è stata al centro delle discussioni e delle decisioni inaugurali della riunione intercontinentale e, nell’ambito della riunione dei ministri degli Esteri, il ministro venezuelano Nicolás Maduro ha sollecitato una condanna  agli Stati Uniti per il muro che stanno costruendo alla frontiera con il Messico.

“Crediamo sia necessario reiterare che emigrare non è un delitto e che si è indispensabile condannare nella maniera più energica l’intenzione, cioè  la decisone della cupola degli USA di costruire un muro contro l’America Latina e i Caraibi” ha detto Maduro, che ha aggiunto che: “La mia proposta dovrà essere approvata con un alto livello d’appoggio politico da parte dei presidenti e dei leaders qui presenti. L’intenzione di costruire un muro alla frontiera coi nostri fratelli messicani è un’espressione aberrante di quella che è una visione di esclusione razzista e discriminatrice dell’essere umano” ha denunciato.

Marcos Salgado, inviato speciale d TeleSUR a Montevideo, ha riportato che  l’opportunità è stata propizia per il vice presidente di Panama, Rubén Arosemena, di ringraziate per la loro attitudine  Guatemala e Venezuela che hanno proposto il suo paese per il posto nel Consiglio di Sicurezza della ONU.

Il vicepresidente de Cuba, Carlos Lage ha reiterato la volontà solidale di Cuba con tutta l’America Latina e  Uruguay e Argentina hanno eletto un “facilitante” (non mediatore) per cercare di risolvere il conflitto delle “papeleras”.

Il re di Spagna, Juan Carlos, ha accettato la richiesta argentina e aiuterà nel conflitto tra i governi di Buenos Aires e Montevideo a proposito delle fabbriche di pasta di cellulosa carta sulle rive  uruguaiane del Fiume Uruguay.

Il presidente argentino Néstor Kirchner lo ha proposto e l’Uruguay lo ha accettato.  

“Se domani il re ci chiamerà, noi ci saremo” ha detto la portavoce della presidenza dell’Uruguay, spiegando che il presidente Tabaré Vazquez ha accettato la proposta fatta dal presidente argentino al re di Spagna.

Le fabbriche coinvolte nel conflitto annoso  tra Argentina e Uruguay sono la ENCE della Spagna  che di recente ha annunciato il suo trasferimento in  un’altra  zona dell’Uruguay e l’altra è la Bosnia di proprietà finlandese.

 

 

 

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