STORIA
 

SINDO GARAY: LA VOCE PIÙ ALTA DELLA TROVA CUBANA

 

 

 

 

 

Speciale per SiporCuba

 

 

di GUSTAVO B. ESTORINO

 

 

 

Non ha inventato la trova cubana, ma non si può parlare di questo genere musicale senza citarlo.

Nacque il 12 aprile del 1867 a Santiago de Cuba, in una casa umile e non ebbe l’opportunità di accedere ad alcun tipo d’istruzione accademica. 

Per guadagnarsi la vita fece il pagliaccio  e il giocoliere in diversi circhi; lavorò anche con il cuoio, ma comprese rapidamente che la natura lo aveva posto sulla terra per fare canzoni.

Antonio Gumersindo Garay García, che è passato alla storia semplicemente come Sindo Garay, è stato  un autentico genio popolare, uno dei “trovadores” migliori  della musica cubana, oggi gloria della cultura nazionale, e autore di brani indimenticabili della trova cubana come   Perla Marina, La Tarde e Mujer Bayamesa.

Sindo ha creato circa de 600 brani musicali e s’ispirò soprattutto alla sua terra natale, al paesaggio che ammirava, all’amore, e naturalmente alla donna.

Non conosceva nemmeno le più elementari nozioni tecniche formali della musica, ma seppe creare opere considerate musicalmente perfette.

Tutta la musica della sua complessa opera l’apprese nella vita e la elaborò nella mente, con la gola e le con mani sulle corde della chitarra. 

Uno spartito per lui era solo un foglio con misteriosi geroglifici indecifrabili: il suo era un talento naturale.

È stato il miglior esponente del bolero orientale e impose il suo stile inconfondibile con una “grattata” del corde per chiudere la frase musicale e la base ritmica del detto “cinquillo cubano”.

Sindo Garay, come quasi tutti i cultori della trova, lavorò con la canzone e lo fece con libertà ritmica, anche se ha scritto criollas, guarachas, influenzate da ritmi colombiani o in forme proposte con uno stile molto personale.

Va segnalato che diverse composizioni di Sindo hanno un marcato significato politico.

Quando aveva solo otto anni, durante la  preparazione  della Guerra per  l’Indipendenza che i cubani sferrarono contro il colonialismo spagnolo, Sindo Garay fu un vincolo per portare gli ordini del generale José Maceo. 

Sindo ebbe il privilegio di conoscere  José Martí.

"Sí signore! Io ho stretto la mano di  Martí a Dajabón, in Repubblica Dominicana, nel 1895, due mesi prima che s’immolasse a  Dos Ríos", raccontò una volta.

Da quell’incontro del quale si sa pochissimo, nacque la sua poesia  “Semblanza de Martí”, incorporata al suo repertorio.

Sindo giunse in visita  a L’Avana per la prima volta nel 1896 e tornò dieci anni dopo per restare, con una vecchia valigia e la sua chitarra.

I suoi figli si sono chiamati con i nomi dei cacicchi indigeni cubani, come Guarionex, in omaggio ai quei primi ribelli.  Visse 101 anni, una lunga vita sempre colorata dal suono instancabile delle corde e dei cantanti che sin da Santiago rallegrarono il suo destino, economicamente povero, in una famiglia di artisti.

Sindo Garay morì a l’Avana il 17 luglio del  1968 e fu sepolto come aveva chiesto, a Bayamo, dove si svolge ogni anno il concorso musicale in suo nome.

 

 

 

 

 

 

 

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