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Posada: nuovo processo ad agosto

• Con lo stesso giudice che l’ha liberato

 

DI Jean-Guy Allard

 

 

 

Il processo al terrorista internazionale Luis Posada Carriles per frode migratoria e falsa testimonianza è stato fissato per il 10 agosto, con lo stesso giudice che l’ha liberato ed i procuratori federali che continuano a non riconoscere il suo passato terroristico ed hanno chiesto l’imposizione di una cauzione di 350mila dollari a garanzia che si presenti in tribunale.

L’agenzia EFE riporta che è stato chiesto al giudice Kathleen Cardone che Posada indossi un braccialetto elettronico; che non abbandoni gli Stati Uniti e si astenga dal comunicarsi con i terroristi Santiago Alvarez, Oswaldo Mitat, José Pujol, Ruben Lopez Castro ed Ernesto Abreu che si sono rifiutati di testimoniare al processo.

Il giudice Cardone ha stabilito la data del processo in un’udienza preliminare a El Paso, Texas. Il veterano agente della CIA dovrà affrontare l’accusa di aver tentato di ottenere la cittadinanza con dichiarazioni false in una richiesta presentata il 10 settembre 2005. Il terrorista ha anche mentito sotto giuramento in un’intervista con funzionari del Dipartimento della Sicurezza Nazionale nell’aprile 2006.

In una manovra dilatoria per evitare la sua estradizione, la Procura Federale ha appellato la decisione di Cardone di rinviare il caso al Tribunale d’Appello del Quinto Circuito di New Orleans che ha ordinato, dopo tantissimo tempo, che deve essere processato.

Il 6 aprile 2006, lo stesso giudice ha ordinato formalmente la libertà su cauzione al terrorista Luis Posada carriles, aggiungendo tra le altre condizioni il pagamento di una cauzione di 250mila dollari e la presentazione di una garanzia di 100mila dollari, sottoscritta dalla moglie, dal figlio e della figlia, che Posada è agli arresti domiciliari a Miami e che non esca di casa tranne per motivi medici o legali, sempre e quando ottenga il permesso dell’ufficiale incaricato del caso.

Il 19 aprile 2007, Posada Carriles è stato rilasciato e si è diretto alla casa di sua moglie a Miami. Non ha mai rispettato le condizioni della sua liberazione né il minimo decoro davanti alla situazione.

Rapidamente la mafia terrorista gli ha trovato un rifugio, la cui ubicazione è segreta.

Da quella data realizza mostre dei suoi “quadri” e partecipi a riunioni pubbliche di elementi terroristici. Pochi giorni fa, ha partecipato ad una riunione di delinquenti affiliati al gruppo terroristico Alpha 66, negli stessi locali dell’organizzazione criminale fondata dalla CIA.

Il 28 marzo 2006, le autorità nordamericane hanno definito Posada un pericolo per la sicurezza “per la sua lunga storia di azioni criminali e violente che hanno coinvolto civili innocenti”. La missiva illustrava tutta una serie di fatti per giustificare la sua detenzione.

Gli osservatori stimano che la “patata bollente” che Bush ha lasciato al suo successore potrebbe essere presente anche nelle conversazioni del prossimo Vertice delle Americhe.

Da quattro anni ormai, il Governo del Venezuela richiede l’estradizione del terrorista per processarlo quale massimo responsabile dell’esplosione di un aereo cubano con 73 passeggeri nel 1976.

 

 

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