TURISMO

GUIDA DI CUBA
 

 

LA HABANA turismo  

 

L'Avana antica
Quella che viene definita Avana Antica dal punto di vista amministrativo comprende i due antichi municipi de La Habana Vieja e Centro Habana, un vasto complesso di piazze, chiese, parchi, strade, edifici coloniali, alla scoperta del quale si proseguirà seguendo otto itinerari ragionati partendo dal Templete e dai palazzi intorno. Si visiterà la zona della Cattedrale e si proseguirà per Calle Obispo e poi per la piazza San Francesco d'Assisi. Dopo aver girato il Barrio San Isidoro ci si soffermerà nella zona del Museo della Rivoluzione, per proseguire per il Capitolio e il Barrio Chino e chiudere il giro nella Piazza Vecchia e dintorni.

Dal Templete ai Palazzi
Per iniziare il giro pedonale intorno al Templete si consiglia di farsi portare in loco da un taxi della Panataxi (tel 555555) la società municipalizzata che utilizza i profitti annuali in valuta straniera per migliorare i trasporti popolari; tra i taxi riservati al turismo internazionale, quelli della Panataxi sono i più economici di Avana.
Appena giunti al mini parcheggio del Templete si può notare un giardino con un monumento dedicato ai circa cento marinai delle cinque navi mercantili avanere che furono affondate dai sottomarini nazisti durante la Seconda Guerra.
Oltre la Avenida del Puerto che costeggia la baia si vedono anche le verdi tende della Cafeteria Isaman, da dove ogni ora, dalle 9 di mattina alle 9 di sera, partono sia la barca che fa il giro turistico nella baia (si consiglia quello delle 21 per vedere la cerimonia del Canonazo al vicino Castello del Morro), sia il trenino elettrico per turisti con fermate a richiesta, che percorre 10 km del lungomare del Malecon.
Nei paraggi è situata una fontana chiamata La Pila del Neptuno, con una statua raffigurante il dio del mare, scolpita a Carrara da un ignoto artista italiano, portata qui all'inizio del Novecento dalla Calle Nettuno all'angolo col Paseo del Prado, dove era stata messa nel 1838,
EL TEMPLETE
Proprio davanti al mini parcheggio situato alle spalle del Templete (tempietto) inizia la vasta area pedonale interessata dagli itinerari a spasso per l'Avana Vieja. Innanzitutto si nota subito il vicinissimo cancello di accesso al Templete, davanti a Calle Enna, in Calle Baratillo, tra Calle Lopez e Calle O'Reilly. Il Templete è aperto tutti i giorni dalla 9 alle 19, con ingresso a 1 $.
Questo edificio neoclassico sorge esattamente nel luogo in cui secondo gli storici cubani fu fondata ufficialmente la città dell'Avana. Sulla sinistra dopo il cancello di ingresso si nota un albero ceiba, ritenuto un albero sacro, piantato dove i Conquistadores celebrarono la prima messa e insediarono il primo Cabildo, cioè governo locale composto dai rappresentanti dei tre poteri spagnoli: militare, civile e religioso. Naturalmente quella che si vede oggi non è quella originale di quasi cinque secoli fa, ma una giovane ceiba piantata nel 1959, subito dopo la vittorira della Revolucion.
Questo tempietto di stile greco-romano, costruito nel 1828 su progetto dell'architetto avanero Antonio Maria de la Torre, fu ristrutturato a più riprese nel corso degli anni: 1851, 1927, nel 1960 e nel 2000. Nel bel salone interno si conservano tre grandi murali celebrativi dipinti dal grande artista francese Jean Baptiste Vermay, i cui resti sono in un'urna posta al centro della sala, assieme a quelli della sua consorte, entrambi morti giovani nel 1833 a causa di una epidemia di colera che decimò la capitale. Nel dipinto centrale è raffigurata l'inaugurazione del Templete del 1828, nell'immagine di destra è ricordata la prima messa e in quella di sinistra l'insediamento del primo Cabildo.
Nel 1754, cioè molto prima della costruzione dell'edificio, al posto della ceiba originale del 1519 fu qui collocato un alto pilastro triangolare commemorativo  (triangolare come le tre regioni cubane: Oriente, Occidente, Centro) detto Colonna Cagigal, con in cima la Madonna del Pilar, patrona dei navigatori. Tale struttura esiste tuttora, ma in cima ad essa c'è una copia del monumento alla Madonna, il cui originale è invece conservato nel Templete. Il busto di marmo di Carrara, di autore italiano anonimo, che è situato davanti al pilastro religioso, raffigura Cristoforo Colombo con i capelli corti, la barbetta riccia e dei buffi baffi.
Prima di uscire ci si può rivolgere a Luz Mireya Cordies (che lavora al Templete come historiadora) una vera miniera di informazioni, curiosità e leggende che riguardano anche la zona dove sorge il Templete.
Ogni anno, dalla mezzanotte del 15 novembre alla mezzanotte del 16, per 24 ore consecutive, in occasione del compleanno dell'Avana, lunghe file di persone superstiziose, tra cui anche numerosi turisti, si recano sotto l'albero-ceiba del Templete per praticare un antico rituale portafortuna che consiste nel compiere tre lenti giri antiorari intorno al tronco, toccandolo senza parlare ed esprimendo tre desideri uno per ogni giro completato.
IL CASTILLO DE LA REAL FUERZA
Sulla destra, appena usciti dal Templete, si ha di fronte l'antico Castillo de la Real Fuerza, circondato da un fossato sempre pieno d'acqua, con tanto di bastioni sporgenti a punta di diamante e con un autentico ponte levatoio (Calle O'Reilly, tra l'Avenida del Puerto e Calle Tacon, aperto ogni giorno dalle 9 alle 17). E' il più antico fortino dell'Avana, costruito in pietra, in diverse riprese, tra il 1558 e il 1877 (con torre del 1633), vicino ai resti di un precedente fortino in legno del 1540 che fu incendiato da corsari francesi nel 1555. Per oltre due secoli in questo cstelletto abitarono i governatori spagnoli dell'isola di Cuba, i quali si trasferirono poi, alla fine del '700, nel Palazzo dei Capitani Generali che era appena stato costruito.
Questa fortezza, essendo l'unica a essersi conservata intatta fino ai giorni nostri, è considerata la più antica del continente americano. Attualmente nelle fresche sale a volta del piano terra della Real Fuerza è ospitato il Museo de la Ceramica (tel 616130) dedicato alle opere dei maggiori artisti contemporanei cubani, tra cui Alfredo Sosabravo, nato nel 1930 e celebre anche in Italia, dove spesso lavora.
Al piano superiore ci sono invece una grande terrazza panoramica con una bella vista sulla baia, un negozio di ceramiche e un grazioso bar caraibico. Dalla terrazza di può salire sulla torre campanaria per scattare fantastiche foto panoramiche. In cima alla cupola di questa torre svetta la statua della celeberrima banderuola "Giraldilla": un segnavento di bronzo alto un metro, considerato simbolo ufficiale della città di Avana.
LA PLAZA DE LAS ARMAS
Appena usciti dal Castillo de la Real Fuerza, voltando subito a destra si arriva nell'antica e alberata Plaza de las Armas (già piazza della Chiesa Parrocchiale, poi Piazza Maggiore, quindi Piazza delle Armi e ora ufficialmente Piazza De Céspedes), la più celebre delle sette piazzette avanere. Circondata da quattro importanti e vivacissime strade popolari (Calle Obispo, Calle Baratllo, Calle Tacon e Calle O'Reilly) è praticamente il centro della città coloniale.
Nel 1557, quando era in costruzione il vicino Castillo della Real Fuerza, al centro di questa area fu realizzato un cortile destinato alle esercitazioni militari dei soldati spagnoli. Poi, nel '600 venne costruita la Chiesa Parrocchiale Maggiore, abbattuta nel Settecento per far posto al maestoso Palazzo dei Capitani Genarali situato esattamente di fronte al Templete. La Plaza de las Armas fu quindi restaurata due volte nel Settecento, due volte nell'Ottocento e due volte nel '900 quando fu trasformata in un romantico parco con fontane, recinzioni, vialetti, palme, giardini caraibici e muretti che fanno da panchine.
Nel 1954, nel centro venne innalzata una statua bianca di marmo di Carrara dello scultore avanero Sergio Lopez Mesa, raffigurante Don Carlos Manuel de Céspedes del Castillo, che fu padre della patria, primo presidente della Repubblica cubana, grande protagonista della prima guerra di indipendenza iniziata nel 1868 nell'Oriente cubano, che venne ucciso sulla Sierra Maestra dai soldati spagnoli nel 1874. Questo monumento patriottico sostituì una precedente statua coloniale dedicata al monarca spagnolo Ferdinando VII, collocata ora sul lato destro del vicino Palazzo del Secondo Capo.
In questo piazzale è assai gradevole sostare per ascoltare la musica dal vivo proveniente dalla vicina caffetteria. Qui tutti i giorni, tranne la domenica, si tiene un grande mercato di libri usati.
L'edificio che si affaccia sulla Plaza de las Armas è il grande Palacio de los Capitanes Generales che fu sede del governo e dei governatori spagnoli.
Questo è l'edificio  barocco più classico e superbo di tutta Cuba e fu costruito tra il 1777 e il 1791 in pietra calcarea cubana sui resti della preesistente Chiesa Parrocchiale Maggiore (del 1555) della quale sono stati salvati un paio di cimeli storico-religiosi visibili ancora oggi: una tomba e una lapide con data 1557. Nel 1835 questo palazzo fu modificato come lo si vede ora, con tetto a terrazza e con lunghe balconate alle finestre,e poi con dieci maestose colonne nella facciata principale in cui si evidenzia, sotto il grande porticato, il portone centrale in mogano con frontespizio rivestito con marmo di Carrara, creato dallo scultore italiano Gaggini. Per circa un secolo, fino al 1898, questo palazzo è stato utilizzato come sede dei governatori che rappresentavano il re di Spagna a Cuba. Dopo la cacciata degli spagnoli, dal 1899, per un ventennio il palazzo fu la sede dei governatori-militari statunitensi e dei presidenti-fantoccio cubani. Quindi, nel 1920, gli americani si trasferirono nella loro nuova ambasciata costruita nella stessa piazza e i cubani si spostarono nel lontano nuovo palazzo presidenziale (oggi Museo della Rivoluzione) e così questo edificio diventò il Palacio de l'Alcade de la Havana Capital.
IL MUSEO CIVICO
Dopo la vittoria della Revolucion, il Palazzo dei Capitani Generali fu restaurato e nel 1968 vi fu inaugurato il Museo de la Ciudad (Calle Tacon 1 tra Calle Obispo e Calle O'Reilly tel 612876). Negli spazi espositivi del piano terra vi sono varie collezioni di carrozze coloniali (quitrin), oltre alla statua originale in bronzo della celebre Giraldilla.
Le sale e i saloni sono in tutto trenta: dieci al piano terra e venti al piano superiore. Grazie alla grande scalinata principale marmorea che parte dal portico sinistro del piano terra, si accede al primo piano in cui si sviluppano numerosi ed eleganti saloni che ospitano collezioni di pittura, di porcellane, mobili, lapidi, marmi, oggetti di rame e di metalli diversi. Le sale denominate "Cuba Eroica" illustrano le tre guerre di indipendenza anche attraverso l'esposizione di 111 quadri di patrioti cubani, realizzati all'inizio del '900, che fecero parte della collezione del pittore avanero Federico Martinez.
Storicamente interessanti sono le sale delle Bandiere Mambì (mambì significa patriota) dove c'è anche il grande quadro dal titolo La Morte di Maceo, del pittore Armando Menocal. Un salone storico assai curioso p quello in cui è esposto il Trono Reale Spagnolo, sul quale nessun regnante si è mai seduto, neppure l'attuale re di Spagna Juan Carlos I di Borbone quando visitò questa sala nel 1999.
Certamente non si può fare a meno di notare, al centro dell'incantevole patio coloniale circondato da alte palme reali, il superbo Monumento di marmo bianco dedicato a Colombo, inaugurato nel 1862 e scolpito due anni prima a Carrara dall'artista italiano Giovanni Cucchiari. Dietro al monumento, sotto il portico, c'è una graziosa e romantica statua del fratelli Romanelli di Firenze che rappresenta Paolo e Francesca con in mano il famoso libro galeotto.
All'esterno, la strada davanti al palazzo è pavimentata con legno di Acanà, che nei secoli scorsi serviva a smorzare il  rumore degli zoccoli e attutire i sobbalzi delle carrozze.
In una parete del palazzo, di fianco all'ingresso laterale di Calle Obispo, c'è una grande targa bianca commemorativa dedicata a Garibaldi.
Di fronte a questa targa, al numero 113 c'è l'antica Casa Tabares, che nel 1995 è stata trasformata in Casa de la Orfebreria o Museo dell'Argenteria (tel 639861) perchè ospita monili provenienti da collezioni di ricche famiglie spagnole di epoca coloniale.
IL PALAZZO DEL VICEGOVERNATORE
Usciti dal Palazzo dei Capitani Generali, voltando a sinistra ci si trova sotto il portico di Calle O'Reilly 4, all'angolo con Calle Tacon. Qui c' è il Palacio del Segundo Cabo, con splendidi colonnati (sempre aperto l'elegante patio al piano terra con ingresso gratuito, Chiuso la domenica il piano superiore, aperto gli altri giorni dalle 10 alle 17). Questo edificio fu costruito in stile barocco andaluso, con pietra calcarea cubana, tra il 1772 e il 1791 (nello stesso periodo del vicino Palazzo dei Capitani Generali). Ospitò numerose istituzioni spagnole, tra cui gli uffici poste e tasse e, dal 1854, fu la residenza del cosiddetto Segundo Cabo, cioè del vicegovernatore spagnolo di Cuba.
Subito dopo la vittoria della Revolucion il palazzo  è stato trasformato in sede del Ministero della Cultura. Ora al piano terra vi sono due fornitissime librerie con nocità editoriali cubane: quella di destra è promossa dall'Unesco di Parigi e quella di sinistra sponsorizzata dalla Mondadori di Milano. Nello spazio tra le due librerie vi è un'utile bacheca che indica le attività culturali dell'Istituto Cubano del Libro.
Esattamente di fronte al Palazzo del Segundo Cabo, dall'altro lato del parco ci sono il Palacio Horter (Calle Obispo 61) e il Palacio Chavez (Calle Obispo 59) che furono sedi dell'ambasciata Statunitense dal 1920 al 1960. Attualmente il primo edificio ospita l'interessantissimo Museo Nacional Cubano de la Historia Natural recentemente restaurato (chiuso il lunedi). Mentre nel secondo ha all'interno la Biblioteca Popular Provincial Ruben Martinez Villena, dedicata al giovane avvocato comunista e rivoluzionario che organizzò le manifestazioni popolari che costrinsero il dittatore Gerardo Machado alla fuga da Cuba nel 1933.
Uscendo da questi due palazzi e girando a destra si incontra il romanticissimo Hotel Santa Isabel (Calle Baratilloo 9, tra Calle Obispo e Calle Lopez). E' in un bel palazzotto basso, costruito nel 1784 per la Contessa di Jaruco. Nel 1825 uno dei suoi eredi ricevette il titolo di Conte di Santovenia e quindi da allora si chiamò Palacio de Santovenia. Nel 1867 fu trasformato in albergo-ristorante e alla fine del Novecento è stato ristrutturato come lo si può ammirare ora, con un bel patio con fontana zampillante e col Cafè Bar Santovenia.
Sempre in Calle Baratillo, alla destra dell'hotel, dopo il vicoletto che porta al porta, c'è la Casa del Café, con all'ingresso una grande e inedita foto raffigurante Che Guevara con basco e stella, mentre sorseggia un caffé; di fianco c'è la Taberna del Galéon, dove si serve ogni tipo di ron cubano.
LA ZONA DELLA CATTEDRALE
Dopo aver visitato la zona di Plaza de las Armas si può proseguire verso il secondo itinerario che comprende la zona della vicinissima Cattedrale cattolica. Prendendo la stradina tra il Palacio del Segundo Cabo e il Castillo de la Real Fuerza, la storica Calle Tacon, si ha subito modo di ammirare un paio di antiche casone coloniali con i muri bianchi e gli infissi azzurri (il tipico azzurro avanero), situate tra Calle Empedrado e Calle O'Reilly. La prima dimora al nr 12 chiamata La Casa de Carvajal, è stata costruita nel 1723 e dal 1988 è diventata un interessante Museo Archeologico (tel 614469) che espone reperti riguardanti soprattutto le culture precolombiane dell'arcipelago cubano. Invece, la seconda al numero 8, detta La Casa de la Puerta del 1724, è stata trasformata in bar ristorante molto frequentato dai turisti internazionali.
IL PALAZZO DEI VESCOVI
Proseguendo fino al n.4 di Calle Tacon si incontra il Palacio de los Obispos del 1800 (Palazzo dei Vescovi dell'800, detto anche Palacio de Arostegui) edificato nel 1751. E' una costruzione molto raffinata ed elegante realizzata per il presidente della Real Compania Comercial de La Habana, lo spagnolo Martin de Arostegui, il cui busto si può ammirare nel sottoscala destro del bellissimo patio coloniale, di fronte alla grande e ombreggiata panchina di marmo di Carrara a forma di ferro di cavallo.
Nell'800 il palazzo fu restaurato e divenne la dimora di alcuni vescovi avaneri. Nel 1916 fu quindi trasformato in sede sociale dell'Ordine degli Architetti. Nel 1989, sono stati ottimamente ristrutturati anche i tre livelli coi lunghi balconi porticati interni; e da allora qui funzionano il ristorante italiano Don Giovanni e la galleria d'arte La Casona, con opere cubane e italiane.
IL SEMINARIO CATTOLICO
Dopo una rapida visita al patio e al Palazzo del Don Giovanni, si svolta a sinistra dopo la Casa de la Miniatura, un originale negozio di souvenir. Quindi si prosegue per la Calle Tacon, all'angolo con Calle Mercaderes, nella zona pedonale archeologica, detta Cortina Valdés, dove sono stati ritrovati dodici antichi cannoni coloniali spagnoli. Ci si trova subuto davanti a tre grandi portoni neri: quello di mezzo è l'ingresso al Seminario San Carlos y San Ambrosio (dedicato ai due vescovi milanesi), situato dietro la Cattedrale cattolica, con la quale è sempre collegato tramite un bel passaggio (non visitabile dai turisti) che giunge fino all'altare maggiore e dal quale passano i sacerdoti.
Il palazzo iniziò ad essere costruito nel 1748 dai padri Gesuiti spagnoli, che gli diedero il nome di Collegio San Ignacio de Loyola, con l'antico ingresso in Calle San Ignacio, di fronte alla Calle Tejadillo. QUando i Gesuiti furono espulsi da Cuba nel 1767, l'edificio fu trasformato in seminario cattolico.
Lo storico palazzo è stato rimodellato completamente tra il 1946 e il 1950, e in questo periodo, fu costruita la nuova grande facciata neo-barocca che si vede in Calle Tacon, con i tre portoni neri: i due più grandi, laterali, servono al passaggio dell'auto del cardinale.
All'esterno dell'edificio di fianco al portone centrale, vi sono le statue raffiguranti due patriottici educatori cattolici cubani del Sette-ottocento: José Agustin Caballero a destra e Padre Felix Varela a sinistra. Invece nel primo ingresso, dove c'è il parcheggio del cardinale, sono situate le due statue dell'ammiraglio Cristoforo Colombo a destra e del frate Bartolomeo de las Casas a sinistra, i primi ad introdurre il cristianesimo  a Cuba nel Cinquecento. Dentro il seminario si trovano affascinanti cortili: il primo è aperto anche ai turisti (ma solo al piano terreno), il secondo, da cui si accede alla Cattedrale è riservato solo ai seminaristi.
Il grande patio principale è un tipico cortile coloniale con tre porticati sovrapposti; ha al centro una bellissima statua dedicata a Gesù Cristo, realizzata in marmo bianco di Carrara, e in un angolo il Museo della Arcidiocesi.
Tutti i giorni tranne la domenica, dall'alba al tramonto, nell'area pedonale davanti al seminario cattolico dell'Avana Vecchia si svolge il più grande mercato artigiano cubano, con oltre cento bancarelle strapiene di souvenir a buon mercato. Dal lato degli scavi archeologici c'è la Cortina Valdés (cioè il lungomare creato nel 1841 quando qui c'era il mare), con la Calle Sant'Elmo (che portava all'ex Caserma Sant'Elmo), mentre dall'altro lato c'è il parco dedicato a José Sacco e a Felix Varela (tutti patrioti indipendentisti dell'Ottocento)
LA PIAZZA DELLA CATTEDRALE
Dopo aver visitato il seminario cattolico, si esce sulla vicina zona pedonale della Calle San Ignacio (dove sono esposti gli antichi cannoni spagnoli semisepolti); girando a destra per Calle Mercaderes all'angolo con Calle Empedrado si troverà affissa al muro una storica targa quasi illeggibile di marmo che ricorda ai passanti che "in questa casa lavorò José Marti" presso un avvocato, negli 1878-79.
Svoltando l'angolo ci si trova improvvisamente in Plaza de la Catedral dell'Avana (che è circondata da Calle Empredrado, Calle Mercaderes, Calle San Ignacio e dal Callejon del Chorro). Questa piazzetta fu realizzata tra il 1623 e il 1625 col nome di Plaza Ciénaga (palude) in seguito cambiato in Plaza El Chorro: allora qui erano situati i magazzini portuali spagnoli. Prese l'attuale nome quando nel 1777 fu costruita la Cattedrale. Ai lati vi sono i palazzi coloniali settecenteschi fatti costruire dai vari ricchi latifondisti avaneri. Nel 1943 la pavimentazione è stata piastrellata con una grande croce cristiana al centro, ben visibile dall'alto. Alla vigilia della visita di papa Wojtila (dal 25 gennaio 1998) la piazza, la cattedrale e i dintorni sono stati opportunamente risistemati.

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