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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dallaa...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

 

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
discorsi di Fidel

 

discorsi di Miguel Díaz-Canel Bermúdez


 

PL notizie, info e molto di piu'

il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA

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L’OPERAZIONE EL TOQUE: UNA MANOVRA

 

CONTRO IL POPOLO DI CUBA


 

di Raúl Antonio Capote

 

La denuncia realizzata attraverso la Televisione Cubana la notte di mercoledì 13, ha posto sul tappeto la trama di azioni illegali che formano la strategia di destabilizzazione del Governo degli USA contro Cuba. Il Toque, mezzo controrivoluzionario finanziato dal Dipartimento di Stato e dai servizi speciali statunitensi, è stato denunciato all’opinione pubblica come quello che è veramente, uno strumento di sovversione contro l’Isola grande delle Antille. Per decenni gli USA si sono impegnati a vincere il ribelle arcipelago. Quante volte hanno tentato di provocare uno scoppio sociale in Cuba e rieditare episodi fabbricati da loro in altre regioni del mondo. Negli ultimi anni hanno triplicato il bilancio per la guerra multiforme contro Cuba e l’obiettivo è stato provocare il maggior dolore possibile utilizzando la penuria come arma, la fame e molti latri mali , veri cavalieri dell’ Apocalisse, lanciati sul popolo per distruggere la sua capacità di resistenza, demoralizzarlo e vincerlo. Il blocco economico, vincolato all’aggressione permanente alla psiche, è stato portato a livelli di precisione chirurgica. Scommettono sulla creazione di uno scenario caotico oscurando le nostre case, paralizzando l’industria, il trasporto, la vita. Come elemento fondamentale, la comunità d’intelligenza degli Stati Uniti realizza una strategia per distorcere le finanze cubane e indurre l’inflazione nel mercato cubano. La strategia di guerra economica si divide in varie tappe: mancanza di rifornimenti, inflazione indotta, boicottaggio di somministrazioni e blocco finanziario, per limitare al massimo l’entrata di divisa nel nostro paese, fondamentalmente di dollari. Queste azioni hanno avuto un’enfasi essenziale nelle macchinazioni contro il turismo e i servizi medici. La seconda fase include l’utilizzo di piattaforme finanziate dall’amministrazione del nord, come El Toque, per stimolare l’inflazione. I precedenti di questo fenomeno s’incontrano in procedimenti simili realizzati da Washington in Nicaragua, Zimbabue, Argentina (Dollaro Blu, via Telegram) e Venezuela (Dollaro Today, vía web). El Toque, con il pretesto di offrire informazioni «indipendenti» e «obiettive», svolge l’impegno di degradare il livello delle entrate della popolazione mediante la manipolazione speculativa del tasso di cambio. La Televisione Cubana ha ben denunciato che il suo direttore, José Jasán Nieves, è un ricevente del denaro del Dipartimento di Stato, degli Stati Uniti. Con una parte di questi dollari che si consegnano ovviamente tentando d’occultare l’ oscuro proposito che guida questa azione, si pretende formare «leaders di cambio» dal settore privato dell’economia. Con lo stile degli speculatori d’ufficio che prosperano nel mondo con la povertà della maggioranza senza che avvenga alcun fatto economico reale che lo motivi, il tasso di cambio scende o sale, si muove misteriosamente, sempre a favore dei suoi operatori. Traffico di divise, speculazioni finanziarie, mercenarismo, sono stati denunciati. Si tratta di un affare rotondo che dà frutti a spese del popolo cubano, con delitti duramente castigati dalle leggi internazionali.


CUBA  ATTUALITA'
  

 

IL RECUPERO AVANZA MA C’È SEMPRE MOLTO DA FARE

 

 PER FAR SÌ CHE I CUBANI ORIENTALI

 

POSSANO TORNARE ALLA QUOTIDIANITÀ


 

di René Tamayo León


 

Il Consiglio di Difesa Nazionale ampliato ha continuato a seguire sistematicamente la marcia dei lavori per riparare i danni provocati dall’uragano Melissa in Guantánamo, Santiago di Cuba, Granma e Holguín, dove il recupero del’elettricità, il rifornimento di acqua potabile, le telecomunicazioni e altri servizi di base avanza, ma manca molto per far sì che la gente possa tornare alla quotidianità. L’incontro in video conferenza con le autorità dei territori danneggiati è stato guidato dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz- Canel Bermúdez, Presidente del Consiglio di Difesa Nazionale. Moderatore il membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz. Il ristabilimento del servizio di elettricità nella regione orientale è stato uno dei tempi principali. Il ministro d’Energia e Miniere, Vicente de la O Levy, ha informato che a Las Tunas il servizio copre il 99,95 % dei utenti; a Guantánamo, il 96,45 %; a Holguín, il 79,76 %, e in Granma, il 73,44 %. Il ristabilimento dell’ elettricità in Santiago di Cuba ha raggiunto il 29,23 %, una cifra ancora bassa per via dei grandi danni sofferti dalle linee di distribuzione e alla complessità del recupero, e per questo gli sforzi maggiori si concentrano in questa provincia. Nelle prossime ore tutte le vice stazioni della provincia saranno energizzate dal Sistema Elettrico Nazionale (SEN), e questo permetterà un salto nelle prestazioni. Una priorità dei compagni del sistema elettrico è il municipio di Santiago di Cuba, con 187.000 utenti, dove i danni alle linee di distribuzione sono forti per via della caduta degli alberi, con gravi effetti ai pali della luce e altre infrastrutture. A una domanda del Presidente cubano, il Ministro d’Energia e Miniere ha spiegato che il 100 % degli utenti della Città Eroe riavrà il servizio in questa settimana. In altri municipi la situazione è complessa, ma in tutti, per l’elettrizzazione delle vice stazioni, da martedì 11 ci sarà un certo livello di servizio. Santiago di Cuba è una priorità per i lavoratori elettrici; brigate di altre province continuano ad arrivare per appoggiare i lavori. Attualmente nella regione orientale lavorano 3.746 specialisti alle linee elettriche e si muoveranno più uomini per la provincia indomita. «Nel municipio di Guamá, ha spiegato Vicente de la O Levy, è già installato e funziona il motore della generazione distribuita che è stato trasportato sino a lì». Sulla la linea di distribuzione Báguanos-Bayamo, dove l’uragano ha fatto crollare sei torri di alta tensione, si lavora senza riposo, includendo l’utilizzo di brigate delle FAR per via del difficile accesso a queste, come conseguenza dei disastri provocati dal Melissa. A Holguín si stima che nella prossima settimana resteranno pochi utenti senza il servizio. In Granma le sette vice stazioni inondate sono state recuperate e si sta scaldando quella del Río Cauto. In questa provincia si prevede un salto nella prestazione di circa il 6% nelle prossime ore; in Guantánamo i limiti principali si trovano nelle montagne e nelle zone isolate. Sul servizio di rifornimento dell’acqua potabile il presidente dell’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche, Antonio Rodríguez Rodríguez, ha commentato che a Las Tunas è ristabilita tutta l’infrastruttura. A Holguín il 83 % delle persone riceve il servizio per le vie abituali che disponevano; a Guantánamo, il 96 %; in Granma, il 55 %, e a Santiago di Cuba, il 57 %; il 45 % per reti e il resto con cisterne. A Holguín si realizzano lavori nelle condutture e in una nuova in costruzione di 9,5 km; altre si riparano. Inoltre s’incorporano elementi che permetteranno qui e nel resto dei territori, d’incrementare il rifornimento . A Santiago di Cuba, per esempio, i lavori realizzati nella Quintero 1 e nella 2, permetteranno d’elevare il flusso di acqua in più di 1 500 litri/secondo, più di quello che avevano prima del passaggio di Melissa. Nella riunione di lunedì 10 del Consiglio di Difesa Nazionale, sono state date informazioni dei vice gruppi dell’ Organo Economico Sociale. In Alimenti, la ministro del Commercio Interno, Betsy Díaz Velázquez, ha offerto commenti sulla consegna del riso della canasta basica, tra gli altri prodotti per gli abitanti delle province più colpite dal ciclone. Si è saputo dell’invio di 21 trattori e altri macchinari per appoggiare il recupero dell’agricoltura a Santiago di Cuba, con vari dispositivi per motoseghe, che si stanno usando per tagliare gli alberi caduti. Nei territori colpiti sono stati recuperati 13 000 ettari di coltivazioni come banane, yucca e caffè. Nell’incontro, al quale hanno partecipato le autorità dei consigli di difesa provinciali di Guantánamo, Santiago di Cuba, Granma e Holguín, hanno dato informazioni anche i rappresentanti dei gruppi del Trasporto, Industria, Salute, Educazione e Cooperazione Internazionale, tra gli altri. Inoltre è stata informata la disposizione per i territori danneggiati di migliaia di elementi per i tetti, come le tegole di asbesto cemento e zinco, e di altri elementi di costruzione.


 

BEI TA: LA POESIA È IL VEICOLO PER LE CIVILTÀ

 

di Yesey Pérez López


 

Una poesia può superare oceani, percorrere distanze e superare barriere culturali. Bei Ta, poeta cinese e vicepresidente del Congresso Mondiale dei Poeti, è giunto a Cuba con la certezza della forza della poesia. Accompagnato da altri 16 creatori del gigante asiatico, ha visitato la nostra Isola ed ha incontrato l’opportunità di tracciare nuove mappe culturali con autori cubani e il centro culturale CubaPoesia. «Cuba, uno dei paesi più affascinanti dei Caraibe, è un sogno desiderato dai poeti cinesi e per questo anche de stiamo qui, continua a sembrarci un sogno», ha affermato nel centro culturale Dulce María Loynaz, in un pomeriggio di scambio poetico, dove ha acconsentito a conversare con Granma sulla poesia e la sua importanza per le culture. Al disopra d’imponderabili geografici, Bei Ta vede opportunità nei vincoli culturali per avvicinare i due popoli: «Forse perchè c’è una grande distanza tra i nostri paesi pochi poeti cinesi sono stati qui in Cuba e pochi poeti cubani sono stati in Cina. Così io spero che nel futuro più e più poeti dei due paesi viaggino in ognuno di loro», ha spiegato. Poi ha affermato che le traduzioni letterarie hanno permesso che si conosca la poesia dei due paesi nell’altro lato del mondo. «Alcune delle poesie cubane sono state tradotte in cinese dalla fondazione della Repubblica Popolare della Cina. Per esempio, poco fa ho citato José Martí. Lui è stato tradotto e diffuso nel contesto cinese dagli anni ’50». Sono ancora pochi i poeti cubani contemporanei che si conoscono in Cina. «Credo che cercheremo più vie per migliorare in questo senso ». La ricchezza culturale è uno degli aspetti che Bei Ta valuta profondamente nella poesia cubana. Secondo lui, la nazione caraibica ha una miscela di diverse culture. Questa diversità si riflette nella sua poesia, che include varietà di elementi che non s’incontrano con tanta frequenza in altri contesti. Dalla sua prospettiva, la poesia della nazione delle Antille ha un’ampiezza e una pluralità d’influenze che la fanno particolarmente ricca. Ha anche segnalato il vincolo diretto di Cuba con il mare: «Voi avete un forte senso dell’oceano, della cultura dell’oceano. Mentre la Cina e la sua gente hanno una forma tradizionale di pensare che siamo della terra, non del mare. Così dovremmo ingrandire il nostro spettro dell’oceano», ha riflettuto. «La poesia è idealista, considera Bei Ta, risaltando che l’aspirazione del poeta dev’essere quella di migliorare il mondo, cercando sempre il più adeguato ai sentimenti e ai desideri umani. «Questo è anche il dovere del poeta come intellettuale. Essere un idealista. Perchè sempre desideriamo che la società divenga migliore, più adeguata ai desideri e ai sentimenti umani», ha aggiunto. Secondo Bei Ta, i poeti devono sognare un mondo migliore e creare opere che vincolino al di là delle frontiere fisiche e linguistiche. La poesia, ha detto, ha il potere di rendere più soavi le tensioni e promuovere l’intesa reciproca. Per questo i poeti hanno una responsabilità importante nella creazione di dialoghi che permettano alle culture di comprendersi meglio. «La poesia è il veicolo per contenere la civiltà, tutti i grandi tesori delle differenti culture. Quando una persona legge un poema straniero, può apprendere quel tipo di civiltà o può intravedere differenti civiltà», afferma Bei Ta. In questo cammino, tradurre poesie di altri paesi non è solo un esercizio letterario, ma una forma per avvicinare culture. «È molto importante per noi tradurre poesie di altri paesi alla nostra lingua, è una via per conoscere meglio altre persone e culture, specialmente sui loro sentimenti più profondi. Senza la poesia non credo che le persone possano comprenderli profondamente. La gente può ottenere molto una dall’altra, cuore a cuore». La traduzione è quindi una forma essenziale per avvicinare emozionalmente i popoli e permettere che ogni cultura acceda al mondo interno dell’altra. È motivo di allegria constatare che, senza importare quante miglia ci sono, la poesia continua ad essere uno dei più poderosi veicoli per la comprensione e l’empatia tra differenti culture. Nello stesso tempo ha ricordato che ci uniscono sentimenti e sogni condivisi che divengono linguaggi universali dei popoli. Questo dialogo costante che permette la comprensione si trasfroma in un ponte e un un invito a superare frontiere reali o immaginarie. In Cuba, in Cina e nel mondo, la poesia è espressione di idee, sentimenti e culture, e nello stesso tempo continua a costruire spazi per le esperienze e i sogni.

 


 

   



NEWS DA CUBA

 

 

INTERVISTA ALLA DOTT.SSA CRUPI

 

Abbiamo l'opportunità di intervistare la Dottoressa Annunziata Nancy Crupi PhD, una persona che da tempo sta sensibilizzando l'opinione pubblica attraverso i suoi canali social su tematiche che meriterebbero di avere una maggiore esposizione e delle quali ci parlerà dopo aver risposto a qualche domanda sulla ricerca sanitaria di Cuba.

Il futuro di Cuba deve necessariamente essere un futuro di uomini di scienza, deve essere un futuro di uomini di pensiero, perché è proprio quello che stiamo seminando di più; quello che stiamo seminando di più sono opportunità di intelligenza … “, ha detto Fidel Castro il 15 gennaio 1960. E le sue parole sono state prese sul serio come uno dei pilastri della Rivoluzione. Secondo il National Clinical Trials Coordinating Center (Cencec), ci sono un totale di 98 studi clinici per diversi tipi di malattie sull’isola...[segue]

 

 


 

LE AUTORITÀ SANITARIE HANNO INIZIATO IL SAGGIO