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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
 

 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PER SEGNALAZIONI A PROPOSITO DI APPUNTAMENTI CULTURALI E POLITICI DEDICATI A TEMATICHE CUBANE, INVIARE MAIL A: info(at)siporcuba.it

 

 

IL LIBRO DEL MESE CONSIGLIATO DA

SIPORCUBA

 

Un itinerario erotico verso la libertà, la coscienza di sé, la felicità. Il diario di una donna che si pone come oggetto e soggetto di ricerca, osservatrice partecipante, con il suo corpo e i suoi sentimenti, per vedere qual è il limite della forza e della fragilità delle persone che si scontrano e si combinano.

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FIDEL PER LA PACE E LA BELLEZZA


 

di Madeleine Sautié

 

Il 29º Festival Internazionale di Poesia de L’Avana, che in questi giorni diffonde versi non solo in tutta l’Isola, ma anche da siti virtuali di diversi continenti, ha celebrato nel Centro Fidel Castro Ruz, l’Incontro Mondiale dei Poeti in Difesa dell’Umanità, dedicato al leader storico della Rivoluzione Cubana e alla lotta per la pace. L’indissolubile vincolo di Fidel con la Rete degli Intellettuali, Artisti e Movimenti Sociali in Difesa dell’Umanità (REDH), di cui fu un fondatore e fomentatore con il Comandante Hugo Chávez e altre note personalità politiche e della cultura, è stato tema di uno spazio condotto dal poeta Waldo Leyva. Omar González, coordinatore del Capitolo cubano della REDH, ha ricordato la limpida relazione di Fidel con gli artisti e gli intellettuali molto prima della creazione dell’iniziativa, nel 2003. «Allora Fidel aveva già percorso un tratto», ha affermato, e lo ha ricordato sempre prudente nell’emettere un giudizio di fronte a un’opera d’arte. «La sua relazione con l’intellettualità è stata sempre molto franca, da uguale a uguale», ha segnalato. Ha citato l’importante intellettuale messicano Pablo González Casanova, anche lui fondatore della REDH, che aveva fatto conoscere in Piazza della Rivoluzione il 1º maggio dello stesso anno, il proposito del movimento, dando lettura al richiamo 'Alla coscienza del mondo'. Sicuro che «la poesia è il miglior antidoto contro l’odio», Leyva ha segnalato il forte interesse di Fidel per far sì che la cultura scenda a incontrare la gente, e René González Barrios, direttore del centro anfitrione, ha identificato il Comandante in Capo come un poeta della vita, per «l’opera donchisciottesca e immensa d’aver cambiato questo paese da quello che era a quello che è». La Rivoluzione Cubana non è altro che una grande opera culturale, ha riferito. La sessione, quando è arrivato il turno dei poeti, è stata un’emozionante esperienza nella quale sono state pronunciate idee note e nello stesso tempo sempre nuove, tali come quella che sostiene che «i libri non cambiano il mondo, ma sì le persone», o quella del brasiliano Paulo Leminski:«Nella lotta di classe tutte le armi sono buone: pietre, armi, notti e poesie». Sono giunte al podio le voci di Hussein Habash, del Kurdistan (con una poesia come 'Neve rossa', d’assoluta denuncia della guerra); di Pável Ugarte, del Perú (con parole d’omaggio al poeta e guerrigliero peruviano Javier Heraud, morto 60 anni fa); di Thiago Ponce de Moraes, del Brasile (con enfasi sulla missione dei poeti di diffondere la pace) e di Pedro Enríquez, della Spagna (le alleanze tra la poesia, la libertà e la pace). Per Cuba sono intervenuti i poeti Reinaldo García Blanco, con un testo dedicato alle donne che muoiono nei conflitti armati; Julio César Sánchez, con profonde evocazioni al pensiero umanista martiano, come ha fatto la dottoressa Marlene Vázquez, direttrice del Centro degli Studi Martiani. Quasi al finale, Alex Pausides, presidente del Festival, ha letto una Dichiarazione del Movimento Poetico Mondiale, nella quale si manifesta la «preoccupazione e la condanna per la guerra tra la Russia e l’Ucraina, esortando a un’uscita pacifica nella quale le due nazioni sovrane siano protagoniste ». L’incontro è terminato con la lettura di poesie che formano il quaderno 'Cantar de Alejandro', della Collezione Sur, un libro omaggiato ai presenti, nel quale 26 poeti hanno dipinto in versi la grandezza di Fidel.


CUBA  ATTUALITA'
  

 

CONTRO L’ASSEDIO CUORE E INTELLIGENZA


 

di Miguel Cruz Suárez


 

Non stanno cercando di schiacciare un Governo, stanno cercando di schiacciare un popolo. Non si tratta di un piano per danneggiare una cupola o sentenziare i leaders di alcune ideologie, come si pretende far credere per giustificare l’assedio. È un’operazione macabra, disegnata per infliggere il danno più forte possibile a milioni di esseri umani in cambio d’interessi politici, calcoli elettorali e un’altra manciata di briciole per i complici del genocidio dentro e fuori dal paese. Per questi fini tanto perversi tutti i mezzi si giustificano e giungono a sperimentare lo sgradevole piacere che il dolore altrui è capace di provocare solo nelle anime malate di odio. Unicamente così è possibile capire l’entusiasmo patologico e l’applauso malato di fronte alle carenze e alle vicissitudini di noi che siamo stati condannati a soffrirle per il solo fatto di vivere in un paese che rifiuta di cadere come frutta matura o ritornare a un passato che ha significato tanto obbrobrio. Allentare le viti del blocco, allentarle solo un poco basterebbe per mitigare molte delle carenze che oggi ci rendono difficile la vita, ma noi non affrontiamo un avversario che comprende considerazioni umane di questo tipo, ma uno che ha preferito negare anche l’ ossigeno in tempi di pandemia e osservare in silenzio, strofinandosi le mani, qualsiasi misura possa essere utile in questo loro macabro impegno. Ma dentro a quelle frontiere non crescono solo gli odii. Là ci sono molti che appena immaginano il danno che il loro stesso Governo infligge a un popolo nobile come il cubano. È forte la campagna mediatica che si fa per far sì che i buoni sentimenti non decidano a favore di un cambio in questa politica che, lontano da sommare meriti a un paese tanto poderoso, aggiunge la macchia di cercare di far arrendere per fame una piccola Isola. Possiamo aspettarci poco dai governanti di quell’impero. Conoscendo la storia del nostro disaccordo e le scommesse che fanno con il nostro destino, sono reali solo due opzioni: ottenere che si ascolti sempre più forte la nostra verità nella società statunitense e nel mondo, o incontrare con la nostra creatività e efficienza le crepe che rendono inutile la finalità dell’assedio brutale del blocco.

 


 

FIDEL NELLA MEMORIA E NELL’AZIONE UNITARIA
 

DEI VERTICI ISPANOAMERICANI

 

di Elson Concepción


 

Nella memoria Fidel, il leader che partecipò a molti vertici ispanoamericani, dal primo effettuato a Guadalajara, Messico, il 18 e 19 luglio del 1991, a quello di Panamá, il 17 e 18 novembre del 2000. Di quest’ultimo si ricorderà il macabro piano della CIA e dei settori più radicali della controrivoluzione situata a Miami, con la complicità della mandataria del paese anfitrione, che facilitarono la presenza del terrorista d’origine cubana, Luis Posada Carriles, capoccia di un tentativo d’assassinio del Comandante in Capo mentre parlava agli studenti e al popolo nel Paraninfo dell’Università panamense, un’azione denunciata e fallita grazie ai servizi cubani d’Intelligenza. Quei vertici, come spiegò lo stesso Fidel, hanno contribuito al progetto di una regione più libera e indipendente e nello stesso tempo più unita in difesa delle sue risorse e dei suoi popoli.A Guadalajara, il Comandante in Capo era l’aspettativa di tutti, principalmente dei popoli dell’America Latina e dei Caraibi. Da quel primo momento, il tema dell’integrazione è stato un punto fisso dell’agenda e ha guadagnato spazio nel suo raggiungibile obiettivo. Gli Stati Uniti non potevano veder crescere nel loro proclamato «cortile posteriore» un embrione nel quale, necessariamente, si sarebbero alzate le voci di molti leaders come Fidel, Chávez, Néstor Kirchner, Lula, Correa, Evo, Mujica, e di molti altri che rappresentavano il sentimento dei loro popoli e il clamore di un’America ispanica unita, robusta, solidale e rispettata da tutti. I progetti per lo sviluppo e il fomento dell’amicizia e la solidarietà guadagnarono spazio. Senza dubbi e come si aspettava, gli USA saltarono come una lepre e concepirono la creazione dell’Area dI Libero Commercio delle Americhe (ALCA), constituita nel luglio del 1994, il cui obiettivo principale era propiziare la dipendenza piena dei paesi della regione, sia dal mercato statunitense come dagli interessi delle amministrazioni di questo paese. L’ALCA, come disse Hugo Chávez, «è andata al diavolo» grazie alla spinta dei popoli latinoamericani e caraibici. La OSA, sempre ai piedi di Washington, si piegò a tutto quello che pretendevano i suoi governi, ed è servita come avanzata nel fomento della divisione tra i popoli latinoamericani, e si è compiaciuta anche di fronte ai colpi di Stato, quando coloro che giungono al potere rappresentano le forze più progressiste della regione. Nel recente Vertice Ispanomericana di Santo Domingo, in Repubblica Dominicana, Cuba ha partecipato con l’impegno d’apportare a una regione ispanica più giusta e sostenibile, e, come ha fatto sempre, ha operato per far sì che le idee integrazioniste guadagnino forza e spazio. Nei vari vertici, e questo non è stato l’eccezione, le nazioni ispanoamericane hanno reclamato con forza l’eliminazione del blocco statunitense contro Cuba, e la fine di tutte le misure coercitive che pretendono d’asfissiare il popolo dell’Isola. Le idee di Fidel di un’America Latina e i Caraibi uniti, per far sì che alla fine l’amicizia e la solidarietà siano il bastione per consolidare i progetti nazionali, sono state presenti in questo incontro, anche se resta molto da realizzare, per far sì che le idee e i propositi si trasformino in fatti.


 

POSADA CARRILES, MAGISTER DEL TERRORE: LE SUE VITTIME


 

RECLAMANO ANCORA GIUSTIZIA


 

di Raúl Antonio Capote


 

Il 23 maggio del 2018, all’alba, terminò d’esistere nel Memorial Regional Hospital, Hollywood, Florida, USA, chi è stato considerato uno dei maestri del terrorismo contro il suo paese d’origine, Cuba: l’ agente della CIA, assassino confesso e convinto controrivoluzionario, Luis Clemente Faustino Posada Carriles. È morto senza fastidi da parte delle autorità nordamericane, senza essere processato o sanzionato per i suoi molteplici crimini, atrocità che ha sempre commesso con assoluta impunità, tra le quali l’esplosione di un aereo civile in volo, che costò la vita alle 73 persone che erano a bordo, una delle azioni più brutali commesse nell’emisfero occidentale La politica degli USA per tentare di far crollare la Rivoluzione si è bsta sempre nella strategia di provocare una crisi di prim’ordine o uno stato shock tra la popolazione con l’uso del terrore in tutta la sua estensione. Negli Stati Uniti si formò una delle reti terroriste più grandi e pericolose del mondo. Incontabili danni materiali sono un risultato di questa guerra che ha provocato in sei decenni 3 478 vittime uccise e 2099 invalidi. Addestrato nella Scuola de las Américas, a Fort Benning, in Georgia, Posada Carriles aveva ricevuto addestramento in esplosivi, in interrogatori e uccisioni negli anni ’60 , e poi aveva militato nelle più violente organizzazioni contro rivoluzionarie create negli USA. Con gli pseudonimi di Ramón Medina, Ignacio Medina, Juan José Rivas, Julio César Dumas, Bambi e Franco Rodríguez Mena, percorse buona parte del continente come efficiente «operativo» della CIA. Come funzionario di polizia in Venezuela, nell’estinta Direzione dei Servizi d’Intelligenza e Prevenzione , diresse torture e assassinii in questo paese. Quando si rivela lo scandalo Iran-Contras, si fa visibile la presenza di Posada in El Salvador. Agli ordini del suo amico Félix Rodríguez, collega della CIA, tutti e due si dedicavano allora al rifornimento di armi alla contro rivoluzione nicaraguense. Nel suo esteso curriculum criminale spicca la sua partecipazione all’assassinio di Orlando Letelier, cancelliere cileno durante il governo di Salvador Allende. Il 16 novembre del 2000, durante una manifestazione di solidarietà con Cuba, un gruppo di terroristi diretti da Posada Carriles tentò di far saltare il Paraninfo dell’Università di Panama, con l’obiettivo d’uccidere Fidel Castro, durante il Vertice Ispanoamericana realizzato in questo paese. È stato anche il responsabile dell’organizzazione di una serie di attentati con bombe contro alberghi de L’Avana nel 1997 Posada ha finito i suoi giorni tranquillo a Miami, così come ha fatto il suo complice nel crimine,Orlando Bosh, dedicato «alla pittura» e «alla vendita dei suoi quadri», carico di odio e di frustrazioni, in attesa del bramato giorno della vendetta, quando spasimava di «far pagare i suoi conti» alla Rivoluzione. Ha sempre trovato rifugio con i suoi correligionari, sotto il manto del governo che, ipocritamente, include l’Isola grande delle Antille in una la lista unilaterale di paesi patrocinatori del terrorismo. Le sue vittime reclamano ancora giustizia!

 


 

IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista.Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

   

ATTUALITA'
 

 

L’AVANA ACCOGLIERÀ IL TERZO CONSIGLIO


CONGIUNTO CUBA-UNIONE EUROPEA


 

Il Terzo Consiglio Congiunto Cuba-Unione Europea si realizzerà oggi, 26 maggio, e le delegazioni saranno guidate rispettivamente, dal membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea (UE) per i temi Esteri e la Politica di Sicurezza e vicepresidente della Commissione Europea, Josep Borrell Fontelles. Nel sito web Cubaminrex spicca che la riunione valuterà lo stato dell’implementazione dell’Accordo del Dialogo Politico e di Cooperazione (ADPC), firmato il 12 dicembre del 2016 tra Cuba e i 27 membri che formano la UE che cominciò a operare in maniera provvisoria il 1º novembre del 2017. Durante il Consiglio Congiunto, il ADPC costituisce la cornice regolatrice delle relazioni che stabilisce le basi per lo sviluppo di vincoli stabili, reciprocamente benefici e a lungo tempo sui principi di rispetto mutuo reciprocità e uguaglianza.


 

LA CUBA DI NETFLIX


 

di Julio Martínez Molina


 

Il 12 maggio scorso l’emporio audiovisivo statunitense Netflix ha presentato 'La madre', thriller d’azione della neozelandese Niki Caro al servizio di Jennifer López, che ambienta in una inesistente Cuba parte della sua trama. L’attrice d’origine portoricana interpreta una ex militare statunitense che, per recuperare sua figlia rapita da un poderoso gruppo di trafficanti d’armi, viaggia a L’Avana in compagnia di un agente del Burò Federale d’Investigazioni. La capitale cubana nel film è la tana in cui si rifugiano i cartelli della droga e dell’affare delle armi, luogo in cui si può uccidere impunemente e dove hanno il campo assassini latinoamericani. In forma curiosa le critiche al film a scala mondiale non dedicano una linea a questo, mentre i media non ufficiali che toccano il tema Cuba da dentro e da fuori dell’Isola s’interessano solo a precisare che Jennifer López non è stata a L’Avana e che tutto il segmento dell’Isola è stato filmato in Gran Canaria. Ossia viene tralasciato l’aspetto di reale importanza che non è altro che la tergiversazione della realtà di un paese con i livelli di sicurezza cittadina più alti del continente, dove non esiste commercio di armi, e i trafficanti non incontrano il loro rifugio come nell’epoca dei pirati. Questa visione di Hollywood, tanto inveterata come disprezzabile, risponde alle linee politiche delle amministrazioni nordamericane e alle loro intenzioni di seminare nell’immaginario universale l’idea che Cuba è uno Stato terrorista, un altro angolo oscuro dell’asse del male, nelle cui strade primeggiano il caos e la barbarie. Molto di tutto questo è in consonanza con produzioni precedenti, sempre di prima linea della batteria commerciale anglosassone alla maniera di 'Chicos malos II' (Michael Bay, 2003), nella quale Cuba veniva ritratta come un paradiso per il contrabbando delle droghe, scenario senza legge, dove i criminali facevano e distruggevano come nelle loro coste che nelle loro mansioni. Anche se con meno cianuro ideologico, si è visto anche in 'Sin tiempo para morir' (Cary Joji Fukunaga, 2021), e il suo arcipelago caraibico raccontare di spie internazionali e violente scaramucce per le strade. Lo spazio non permette di citare altre produzioni, come la tendenza che rimonta a prima del 1959 per lungometraggi statunitensi che reinventavano a loro gusto e in virtù dei loro perversi obiettivi di manipolazione, la storia del nostro paese. Insomma , la Cuba di 'La madre' è l’eterna Isola della visione immaginaria di Hollywood, per fortuna è in parte il paese di prima della Rivoluzione, quello di chi desidera che sia quello di oggi. Per fortuna, per noi che viviamo qui, è lontano un mondo da quello che raccontano le pellicole e la realtà. Ma per disgrazia questa è la nostra immagine che continuano a esportare nel pianeta.


 

PATRIMONIO CULTURALE E TURISMO,

 

NECESSARIAMENTE VINCOLATI


 

di Conde Sánchez


 

L’importanza di sviluppare e promuovere un modello turistico che contribuisca all’arricchimento e alla difesa dell’identità culturale della destinazione, è risultata un consenso tra i partecipantii all’incontro /Gestione del Patrimonio Culturale e del Turismo: identità e impegno/, al quale ha partecipato martedì 1º maggio il membro del Burò Politico del Partito e primo ministro, Manuel Marrero Cruz. Nel contesto della celebrazione della Fiera Internazionale del Turismo (fitCuba 2023), questo evento ha preceduto il Congresso Internazionale del Patrimonio Culturale, nel Museo delle Belle Arti. Come parte di fitCuba 2023, martedì 1º maggio è stata presentata la cartella delle opportunità degli affari e gli investimenti stranieri nel turismo nel paese. Suyen Rivero, direttrice degli Affari del Ministero del Turismo (MINTUR), ha informato che la cartella delle opportunità del settore pone a disposizione degli investitori 87 progetti. Di questi 32 appartengono alla modalità d’impresa mista e 55 corrispondono a quella di contrato d’associazione economica internazionale. 41 sono di commercio e amministrazione alberghiera, 11 d’amministrazione dei servizi e tre con fondo comune. Poi ha indicato che tra le modalità d’investimento straniero spiccano gli interessi delle imprese miste per il commercio e/o la costruzione di capacità alberghiere e villaggi di alto standard, di imprese miste per lo sviluppo di progetti immobiliari associati al truismo, contratti d’amministrazione e commercio alberghiero con o senza finanziamento e contratti d’amministrazione di servizi di marine e altro. La dirigente ha informato che l’investimento straniero nel settore del turismo è composto da 24 imprese miste e 112 contratti d’associazione economica internazionale. Inoltre in questi momenti si trovano in processo di preparazione degli investimenti di tre imprese miste per la costruzione di nuovi hotels.

 


 

 

CORAZÓN FELIZ: PER UNA CULTURA DI PACE


 

di Ricardo Alonso Venereo


 

«Corazón feliz è un sogno possibile». Il premio nazionale di Teatro, Rubén Darío Salazar, direttore artistico del IV Incontro Internazionale delle Arti per l’Infanzia, che si presenterà sino al 28 maggio a L’Avana. In una conferenza stampa effettuata nel teatro Abelardo Estorino, nel Ministero di Cultura, con la sua fondatrice, la cantautrice Rochy Ameneiro, ha spiegato che l’incontro oltre alla musica comprende per la prima volta il resto delle arti, dato che ha la finalità d’essere «uno spazio per una cultura di pace». Dedicato alle donne creatrici per l’infanzia e la cura dell’ambiente, l’incontro si realizzerà anche a Villa Clara e a Pinar del Río. L’ inaugurazione ufficiale è programmata per giovedì 25 nella Sala Teatro del Museo Nazionale delle Belle Arti, con lo spettacolo 'Corazón de agua', e il termine sarà domenica 28 nella Sala Covarrubias del Teatro Nazionale di Cuba, con lo spettacolo 'Cantar con el corazón', con il duo Karma, Cantoalegre (Colombia), Rita del Prado e il Teatro de las Estaciones. Nell’incontro si presenteranno Cantoalegre, della Colombia; Estrellita Caracol, il duo Sin Cordones, Teresa Usandivaras, gli artisti Alejandra D´Agostino, Sebastián Pascual, e il gruppo Pie, dell’ Argentina. Per la parte cubana interverranno il duo Karma, Rita del Prado, Enid Rosales, Teatro de las Estaciones, la compagnia teatrale El Mejunje, Teatro Tuyo, Teatro El Mirón Cubano, Rochy Ameneiro, Gaby y Sofi, Rodrigo García, La tía Rosa, Titirivida, Alas teatro e il Coro Diminuto.


 

LE BATTAGLIE DI GUILLERMO IN UN LIBRO MEMORABILE


 


 

di Yaima Puig Meneses


 

Un uomo e la sua impronta, la passione di un giovane per la storia e il suo affanno per raccontarla con tutte le sue sfumature, Cuba e tutte le sue vicissitudini per superare le avversità, sono i protagonisti di /Le battaglie di Guillermo. Conversazioni con un Comandante della Rivoluzione Cubana/, un libro alla cui presentazione ha partecipato, il 27 aprile, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez. Particolari sulla vita e sui combattimenti si leggono nelle circa 200 pagine che formano il testo, con il prologo del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana. «Come mi è accaduto poche volte in altre occasioni, queste pagine hanno catturato la mia attenzione immediatamente e letteralmente. Non ho smesso di leggerlo sino alla sua conclusione», ha scritto Raúl su quello che è già un libro memorabile. 'Le battaglie di Guillermo.' , come ha detto lo stesso Generale d’Esercito, non è altro che una «ricca conversazione tra un giovane abile e capace giornalista cubano, e un veterano protagonista di una buona parte dei momenti più trascendentali delle gesta che sferriamo ancora per preservare la piena indipendenza e conquistare, come aspirava Martí, tutta la giustizia per il nostro popolo». Da questa conversazione è nato questo libro che, come ha detto l’autore, il giornalista Wilmer Rodríguez Fernández, «raccoglie la storia non solo di un Comandante guerrigliero, ma anche il dramma umano di una famiglia di campagna e tutto quello che dopo il trionfo, con la massima direzione del paese, dovette fare». Guillermo, ha riferito,«è un essere umano straordinario, è un campagnolo, un cubano, e più che un cubano è un “cubanaccio”; è una persona che chiama le cose per nome e che racconta la storia con quella naturalezza di cui sono capaci gli uomini nati e cresciuti nei campi». I più alti dirigenti del paese hanno reso omaggio a questo essere umano straordinario con la loro presenza nell’emblematico salone Portocarrero, del Palazzo della Rivoluzione, uno spazio che porta in sé l’impronta di Fidel e di Celia, della Sierra Maestra. Il primo ministro, Manuel Marrero Cruz; il vicepresidente della Repubblica, Salvador Valdés Mesa, e in maniera molto speciale il vice primo ministro, Comandante della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez, e il Comandante dell’Esercito Ribelle José Ramón Machado Ventura, che con Guillermo, sono simboli della nostra storica lotta guerrigliera e rivoluzionaria, hanno accompagnato il Presidente della Repubblica. Erano lì davanti a Guillermo García, anche gli eroi e le eroine della Repubblica; i partecipanti alla spedizione dello yacht Granma; combattenti dell’Esercito Ribelle, con i quali lottò sulla Sierra Maestra; familiari dei membri della spedizione assassinati; figli nipoti, amici e compagni di lavoro. Un centinaio di persone è stato testimone della presentazione di 'Le battaglie di Guillermo' , un testo che – ha detto la scrittrice e giornalista Katiuska Blanco– è un «libro che rammenta rivelatori e leggendari fatti della vita e dei combattimenti per Cuba la bella». Le domande di Wilmer, ha detto, risvegliano in «Guillermo l’emozione rammentando, e incanalano i ricordi di una vita lunga e feconda, che passa per la guerra nelle montagne e le verità rotonde del valore della morale di una forza». In queste linee, ha segnalato, «si marcano tratti del carattere e della personalità di chi ha la meravigliosa possibilità d’avere davanti a sè un uomo molto più profondo di quello che molti s’immaginano». Ocean Sur, casa editoriale latinoamericana che da 30 ani offre ai suoi lettori le voci del pensiero rivoluzionario di tutti i tempi, ha pubblicato il testo. Ana María Cabrera Marsden, coordinatrice editoriale di Ocean Sur, che ha definito il testo «un legato storico per le nuove generazioni», ha parlato dell’impegno gigante con quest’Isola, delle tante ore dedicate al lavoro per il libro e della passione con cui la casa editrice ha condiviso con i suoi compagni frasi e aneddoti. Precisamente alle nuove generazioni, il Comandante della Rivoluzione Guillermo García Frías ha dedicato il libro prima di tutto: «Alla gioventù cubana, a questi giovani che amano la Patria». Poi alle done cubane e soprattutto alle madri, che con la loro dedizione e sacrificio resistono in ogni momento nelle più difficili circostanze. Con la voce incrinata dalle emozioni del pomeriggio, il Comandante della Rivoluzione ha ricordato anche il Generale d’Esercito, per il quale sente, ha confessato, un profondo affetto, ammirazione e rispetto, sentimenti che sono cresciuti in tanti anni di battaglie e amicizia condivise. «Ogni giorno, ha assicurato, sento più forte il dovere della lotta, perché io sono un figlio di questo popolo, lo amo, lo sento e muoio per lui». Il Comandante della Rivoluzione ha dedicato il libro «A questi giovani che amano la Patria.

 

 


 


AMERICA LATINA
 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento.

I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.

Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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