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POLITICA - CULTURA |
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ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dalla base del
monumento a José Martí in Piazza della
Rivoluzione de l’Avana, rappresentando 140
organizzazioni sociali e
sindacali del mondo, per
festeggiare un Primo Maggio insieme ai
cubani. L’argentina Marita Vera, è venuta
alzando la sua voce in nome della
Commissione di Memoria e Giustizia del
municipio di San Martin e ha detto a
Granma che loro lottano per mantenere viva
la storia dei 30.000...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
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il romanzo cult
degli anni '90 |
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Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
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 LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
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juaicaterra
COLOMBIA
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APPUNTAMENTI |
TUTTI COLORO CHE VOLESSERO INVIARE
SEGNALAZIONI A PROPOSITO DI APPUNTAMENTI
CULTURALI E POLITICI DEDICATI ALLE TEMATICHE
CUBANE, POSSONO INOLTRARE UNA MAIL A:
info(at)siporcuba.it

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CUBA CONTA
CON L’85 % DI GUARITI DALLA COVID-19
di Yisel González Fuentes
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Il
dottor Francisco Durán, direttore nazionale d’Epidemiologia
del Ministero di Salute Pubblica, durante la conferenz
stampa quotidiana ha informato che trentasette persone
minori di 20 anni sono state diagnosticate con la
COVID-19 il 6 gennaio. In accordo
con lo specialista, la situazione epidemiologica è
complessa, perchè questa cifra include 18 casi in età
pediatrica. Francisco Durán ha informato che Guantánamo
occupa il primo posto nel tasso d’incidenza dei casi
positivi negli ultimi 15 giorni ed ha aggiunto che Cuba è
tra i paesi con la maggiore percentuale di persone guarita
dalla malattia, con l’85,1% mentre nel mondo è il 70,9 %. In
maniera generale, i territori con il maggior tasso
d’incidenza sono distribuiti nel centro- occidente e in
oriente nelle province di Guantánamo e Santiago, anche se
tuti i territori presentano casi negli ultimi giorni. Con
questo comportamento della malattia, Cuba mostra un tasso di
14,63 ogni 100.000 abitanti. Il Dottor Francisco Durán,
Direttore Nazionale di Epidemiologia nel Ministero di Salute
Pubblica, ha segnalato che a Cuba si lavora energicamente,
ma ha insistito sulla partecipazione della nostra
popolazione e nella sua auto responsabilità per affrontare
la malattia. Riferendosi alla presenza del numero più alto
di casi attivi con la COVID-19, lo specialista ha
sottolineato che contiamo con la capacità necessaria per far
sì che non resti un solo paziente confermato nel paese che
non riceva un’assistenza istituzionalizzata con
l’applicazione dei protocolli stabiliti. A un anno dalla
malattia e delle investigazioni, ha detto Durán, continua ad
essere difficile il controllo della pandemia in gran parte
del mondo nonostante gli sforzi di alcune nazioni per
immunizzare. La ragione di questo radica, secondo l’epidemiologo,
nel fatto che è necessario realizzare l’immunità di gruppo.
«Si dice che dobbiamo creare un’immunità di gruppo, ossia
che dobbiamo avere una parte importante della popolazione
già immunizzata con un vaccino che protegga contro la
malattia, ma si dice anche che per poter esercitare un
controllo, deve esistere almeno il 70% - 80% della
popolazione immunizzata, perchè realmente si possa
apprezzare un effetto, e per questo manca molto». Lo
specialista, nella conferenza stampa, ha condiviso uno
studio sulle sequele esposto dalla Dra. Iliana Morales,
Direttrice di Scienza e Tecnica, presentato di fronte al
Presidente e al Secondo Segretario del Partito, come un
richiamo d’attenzione per far sì che le persone non si
fidino. Cuba è uno dei paesi con il maggior numero di
persone guarite dalla malattia, con l’85.1%, mentre nel
mondo è il 70,9%. |
Fiera Nazionale dell’ Artigianato:
l’autenticità come differenza
di Ricardo Alonso Venereo
«La
Fiera Nazionale dell’Artigianato è una mostra della volontà politica che
nulla frenerà la nostra creazione, ed è anche un riflesso della volontà del
nostro popolo a non arrendersi e degli artisti cubani d’accompagnare il
popolo in ogni momento », ha detto il dottor Arturo Valdés Curbeira
direttore generale del Fondo Cubano dei Beni Culturali (FCBC),
organizzatore assieme al Ministero di Cultura, della Fiera Nazionale
dell’Artigianato 2020, che sarà inaugurata a L’Avana il 15 dicembre, nella
Stazione Culturale di Linea, ubicata in Linea y 18, nel Vedado, sino al 28
del mese di dicembre. La seconda sede sarà lo spazio fieristico di Rancho
Boyeros.
L’entrata
del
pubblico dopo il giorno dell’inaugurazione inizierà alle dieci di mattina,
sino alle diciassette. Con lo slogan «L’autenticità è la nostra differenza»,
la Fiera che si estenderà a 11 province dell’Isola con l’assoluto rispetto
delle misure sanitarie stabilite per l’attuale contingenza epidemiologica
che vive la nazione, è un regalo per i cubani offerto dal Ministero di
Cultura attraverso il FCBC e dei governi di ogni territorio. Inoltre è una
mostra dello sforzo che fanno oggi gli artisti del Fondo che vivono e
lavorano nei quartieri, che hanno donato 300.000 mascherine, letti per i
centri d’isolamento e altri mezzi di protezione, contribuendo allo scontri
della massima direzione dello Stato e della Rivoluzione alla COVID-19. La
Fiera conterà con un’offerta culturale molto varia, con spazi di promozione
e opportunità d’affari e promozione di commercio elettronico. Nella capitale
saranno aperte filiali provinciali del FCBC e conterà con l’assistenza del
Laboratorio Artistico di San Agustín-LASA, tra gli altri. Un totale di 158
stands animeranno gli spazi fieristici e si regolerà il flusso del
pubblico. Nelle biglietterie si potranno comprare i noti Passaporti che si
vendono durante il Festiva del Cinema de L’Avana. I prezzi dei prodotti
saranno in CUP o in CUC, questi ultimi all’attuale cambio stabilito. «Il
FCBC e i suoi artisti hanno sempre mantenuto un dialogo costante con il
popolo. Abbiamo fatto un richamo ai nostri artisti perchè non alzino i
prezzi. Quest’anno non avremo FIART ma la Fiera Nazionale dell’Artigianato e
un esempio di questo dialogo nel quale abbiamo ascoltato l’opinione della
popolazione, è stata la decisione di fare questa Fiera Nazionale in vari
luoghi della Città, esperienza che estenderemo nel 2021 a tutte le
manifestazioni organizzate dal Fondo a livello di paese. Alla Fiera che
abbiamo già organizzato per il Giorno delle Madri e dei Padri aggiungeremo
quella dedicata ai bambini, faremo Fiere Tematiche e andremo anche nei
municipi e nei quartieri, e cominceremo ad applicare vendite online come si
fa in altri paesi», ha detto ancora Arturo Valdés Curbeira
NON CI
SONO EVIDENZE DI UNA VARIANTE DI CORONAVIRUS A
CUBA,
HA INFORMATO DURÁN NELLA SUA PRIMA CONFERENZA
DEL
2021 di
Suremys Pavón Madera
Da
martedì 5 gennaio la televisione cubana ha ripreso le conferenze stampa
delle nove di mattina, offerte dal dottor Francisco Durán García, direttore
nazionale d’Epidemiologia del Ministero di Salute Pubblica. In questo
spazio, com’è abituale, si attualizzano le informazioni del Minsap sulla
COVID-19 nel paese, e si riferiscono le notizie che permettono alla
popolazione d’accentuare la percezione del rischio. L’esperto nella prima
conferenza ha riferito che nei prossimi giorni il numero di mostre studiate
sarà incrementato perchè si stanno analizzando gruppi di popolazione che
corrono il rischio d’essere state contagiate. Mayabeque è al primo posto per
l’incidenza del tasso di casi positivi negli ultimi 15 giorni e seguono
L’Avana, Guantánamo, Matanzas, Artemisa, Villa Clara e Santiago di Cuba nel
gruppo delle provincie che riportano più casi. Tra i municipi della capitale
che nello stesso periodo hanno presentato un maggio numero di casi
autoctoni, ci sono : Habana del Este, Plaza de la Revolución y Centro Habana.
Durán ha segnalato che questi municipi hanno ricevuto il maggior numero di
casi importati. Lo specialista ha segnalato che il Terzo Fronte, a Santiago
di Cuba, e a Yateras, a Guantánamo, non hanno mai registrato casi di
COVID-19. Su una possibile riduzione dei casi diagnosticati per le prossime
settimane, ha commentato che la riduzione del numero dei voli e dell’arrivo
di viaggiatori a partire dal 10 gennaio, con un risultato di PCR negativo e
la partecipazione delle organizzazioni di massa in appoggio allo staff di
base della salute, dovranno ottenere un maggior controllo della situazione
epidemiologica del paese. L’esperto ha informato che 103 donne in gravidanza
dal mese di marzo sono state positive alla Covid-19 e questo indica che non
sono esenti da pericoli e quindi che è importante rispettare tutte le misure
di prevenzione. A proposito della nuova variante del coronavirus, registrata
nel Regno Unito e in Sudafrica, ha spiegato che questa mutazione del virus
SARS-CoV-2 non è più virulenta o più grave, ma è più contagiosa, per cui la
capacità di trasmettere la malattia aumenta. Poi ha puntualizzato che
nell’Isola non sono stati identificati ceppi differenti al SARS-CoV-2 sino
al momento. Cuba, il 4 gennaio ha registrato il numero più alto di positivi
dall’inizio dell’epidemia : 316 cubani e 20 in terapia intensiva.
CONDANNA FERMA E ASSOLUTA ALLA FRAUDOLENTA
QUALIFICAZIONE DI CUBA COME STATO PATROCINATORE DEL
TERRORISMO
Il
Ministero delle Relazioni Estere condanna con i termini più fermi e assoluti
la fraudolenta qualificazione di Cuba come Stato patrocinatore del
terrorismo annunciata dal governo degli Stati Uniti, in un’azione cinica e
ipocrita. Da mesi si specula sulla possibilità d’includere Cuba nella lista
unilaterale del Dipartimento di Stato che qualifica i paesi, senza mandato o
legittimità alcuna, carente di genuine motivazioni, riferita al terrorismo e
alle sue sequele e come strumento di diffamazione per applicare misure
economiche coercitive contro nazioni che non si piegano ai capricci
dell’imperialismo statunitense. L’annuncio realizzato dal segretario di
Stato Michael Pompeo costituisce un’azione superba di un governo senza
prestigio, disonesto e in bancarotta morale. Si conosce, senza dubbio, che
la vera motivazione di questa azione è imporre ostacoli addizionali a
qualsiasi prospettiva di recupero nelle relazioni bilaterali tra Cuba gli
Stati Uniti. Cuba non è uno Stato patrocinatore del terrorismo, verità
riconosciuta da tutti. La politica ufficiale e nota e la condotta limpida
del nostro paese è la condanna del terrorismo in tutte le sue forme e
manifestazioni e in particolare il terrorismo di Stato di chiunque contro
chiunque e in qualsiasi luogo si commetta. Cuba è uno stato vittima del
terrorismo e la nostra popolazione lo ha sofferto in carne propria per
azioni commesse dal governo degli Stati Uniti o perpetrate da territori di
questo paese con la tolleranza delle autorità ufficiali. I cubani
condanniamo con disprezzo ogni manovra indirizzata a manipolare un tema
tanto sensibile, per volgari propositi d’opportunismo politico.
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L'attuale
situazione nel Venezuela è di estrema criticità. Per
rimanere aggiornati costantemente, in questa
sezione, pubblicheremo testimonianze provenienti
direttamente da una compagna bolivariana: Mercedes
Arleo
IL
VENEZUELA HA INIZIATO IL CAMMINO LEGISLATIVO APPOGGIATO DALLA VOLONTÀ
POPOLARE di Nuria Barbosa León
Con
l’installazione dell’ Assemblea Nazionale in Venezuela, il cancelliere Jorge
Arreaza ha riconosciuto nel suo account in Twitter che nel paese è terminata
l’aggressione golpista patrocinata dai governi e dai poteri d’ingerenza. In
questo modo è stata rispettata la volontà popolare per iniziare un ciclo
legislativo dopo i risultati delle elezioni del 6 dicembre 2020. Il canale
Venezolana de Televisión, ha ricordato che chi ha presieduto l’Assemblea
Nazionale Costituente sino al 18 dicembre scorso, Diosdado Cabello, aveva
presentato la candidatura del deputato Jorge Rodríguez, per il Gran Polo
Patriottico, come presidente dell’Assemblea Nazionale; come prima
vicepresidente la deputata Iris Varela, e secondo vicepresidente, il
deputato Didalco Bolívar, eletti poi a maggioranza. Nel discorso della
nomina ufficiale come presidente dell’Assemblea, Jorge Rodríguez ha chiamato
i 277 deputati eletti, che formano il nuovo ciclo parlamentare a promuovere
la riconciliazione e la concordia con l’obiettivo di una futuro migliore per
il popolo venezuelano. «Ci dev’essere riconciliazione ma senza amnesia,
scusate senza dimenticanza e espressione democratica. Ci sono crimini che si
devono pagare, crimini contro i più umili e contro il popolo», ha affermato.
Poi ha ricordato il periodo di maltrattamento del paese con una guerra non
convenzionale finanziata ed eseguita dagli Stati Uniti, a cui hanno
partecipato bande paramilitari installate nel territorio colombiano. «Uno
degli inviati è stato qui come presidente dell’Assemblea Nazionale e ha
chiesto di consegnare il Parlamento all’impero. Hanno rubato migliaia e
milioni di dollari che si potevano usare per comprare alimenti, vaccini e
medicinali per il popolo, dotare ospedali, soprattutto in tempo d pandemia»,
ha riconosciuto Jorge Rodríguez. Inoltre ha annunciato che il Nuovo
Parlamento dovrà intraprendere il cammino del dialogo, la riconciliazione e
la pace, e per questo si formerà una Commissione speciale con questi
propositi. Con l’installazione del nuovo ciclo legislativo sono stati
riappesi ai loro posti i ritratti di Simón Bolívar, Hugo Chávez e Nicolás
Maduro nella sede del Palazzo Federale Legislativo, fatti ritirare nel 2016
da Henry Ramos Allup, quando prese il mandato del ciclo precedente. D’ora in
poi questo ente venezuelano dovrà superare un periodo dominato
dall’opposizione nel quale erano state indurite le misure coercitive contro
il paese. Ora il gruppo seguace del chavismo torna ad essere maggioranza con
256 scanni su 277, e deve cercere strategie di fronte alla crisi economica
acuita negli ultimi anni dal blocco della Casa Bianca. Il Presidente
venezuelano, Nicolás Maduro, ha scritto nel suo account di Twitter: «Ho
un’immensa fiducia nella nuova Assemblea Nazionale della Repubblica
Bolivariana del Venezuela, nelle sue deputate e nei suoi deputati. Insieme
faremo un gran salto verso il recupero dell’economia, la riconciliazione e
la difesa della Pace nazionale».
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CUBA CULTURA
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CULTURA 2020: CUBA COLTA, CUBA VIVA
di Madeleine Sautié
L’
intellettuale cubano Roberto Fernández Retamar, con l’ingegno di un maestro,
spiegava molto tempo fa l’utilità che ha per il vero uomo, si dica essere umano
nella sua pienezza, una poesia, una canzone o un’opera teatrale. Anche se un
fucile o un pugnale ci possono liberare dalla morte per mano del nemico …, un’
altra arma nata, «fabbricata» e sfruttata dallo spirito, ci metteva in salvo
dalla strage maggiore, quella del vuoto dell’anima. Perché l’uomo abbandoni gli
aspetti più primitivi e raffini la sua vita, diceva il poeta, era necessario
toccare con le mani la cultura, la ricchezza ineguagliabile senza i cui influssi
non saremmo completi. Conosceva bene queste realtà chi si propose, seguendo le
dottrine del Maestro, di trasformare con la Rivoluzione la rotta d Cuba ritorta
e oltraggiosa prima del trionfo del 1959. Tra le tante cose da cambiare ce ne fu
una imperativa, non meno prioritaria di altre: illuminare il modo interiore di
quelli che non importavano a nessuno. Per questo da punta a punta, l’Isola ebbe
tra i primi impegni alfabetizzare un popolo intero e per questo si posero i
libri davanti a occhi «appena aperti». Il libro, la scuola, l’educazione, le
campagne per il 6º e il 9º grado scolastico. I beneplaciti, per coloro che
vincevano battaglie, la realtà di tanti che non avendo la minima possibilità di
studiare, divennero eccellenti accademici, tra i tanti esempi sono argomenti che
avallano questa frase mai ripetuta invano, quella della luce dell’insegnamento -
scorciatoia diretta verso la cultura - che la Rivoluzione offerse a quelli che
non avrebbero mai potuto godere, se non era per la Rivoluzione, della
completezza umana. Nel mezzo di una complesso contesto di guerra segreta, Cuba
avrebbe dovuto definire il destino della sua politica culturale, Per il suo
leader cosciente delle belligeranze che si scatenavano contro il paese, era una
colonna definitiva. Per tre giorni Fidel ascoltò, con atteggiamento di saggio,
le preoccupazioni degli scrittori e degli artisti e solo dopo questa essenziale
condizione comunicativa pronunciò il suo memorabile «Parole agli Intellettuali»,
oggi raccolte in un documento al quale si dovrebbe tornate ogni volta che si
dimentica la sua sapienza o si cerca di sapere qual’è stato l’alito della
Rivoluzione in materia di cultura dai suoi inizi. Serpenteggiate dalle più varie
domande che - data la natura dello spazio dove si pronunciarono furono un invito
a pensare in collettivo –; da espressioni accomodate in uno scambio sostenuto
dalla fiducia per la forza degli argomenti, con risate e spontanei applausi,
«Parole agli intellettuali non fu altro che un lungo dialogo, un modello di
quello che avvenne successivamente nelle istituzioni culturali già esistenti e
di quelle che da allora in poi si fondarono. Radice e somma di questa politica,
Parole… fu un invito a rendere omaggio, a fare per l’altro, a eliminare
l’ignoranza e le porte chiuse ai più sfortunati: «Come parteciperanno a questo
processo? Cosa avete da portare voi a questo processo?», inquisiva Fidel. E in
quel modo invitava a costruire nuove realtà nella «zona» emotiva e affettiva di
Cuba. Si doveva formare un lettore, uno spettatore, un pubblico, e questo da
allora è stato e continua ad essere una priorità della Rivoluzione. Ereditate da
Fidel e dai nostri più profondi intellettuali, sono oggi pratiche permanenti che
propiziano il perfezionamento continuo delle nostre istituzioni, quelle a cui si
riferiva il Presidente cubano nel IX Congresso della UNEAC esempio d’esercizio
democratico, realizzato, dopo lunghi mesi di scambio nelle basi – quando
sosteneva che queste esistevano per i creatori e non al contrario ed esigeva in
questo intervento varie volte applaudito che la UNEAC doveva essere attiva nelle
sue basi e indagare che missioni compie ognuna in funzione di quelli che
rappresentano e che ambito di discussioni dovevano guidare. Alludeva al miracolo
del paese in cui ci siamo trasformati, palpabile quando in forma naturale
assistiamo a uno spettacolo di balletto o danza, di musica o teatro, alle fiere
del libro, dell’artigianato, nelle gallerie, alle improvvisazioni di rumba o
nelle scuole d’arte, e giustamente ringraziava tanta meraviglia ai padri
fondatori seguiti poi da Fidel, che negli anni più duri del periodo speciale
sosteneva, deliberatamente dalle fondamenta che sono la cultura, che era quello
che si doveva salvare prima di tutto. Nel marzo scorso Díaz-Canel ha seguito il
bilancio del Ministero di Cultura, ed ha esortato, di fronte a un nutrito gruppo
di partecipanti, a combattere dai contenuti della cultura, della nostra storia e
dei nostri valori «con intelligenza, onestà e coraggio», la guerra del pensiero
che non smettono di farci. Il Presidente ha insistito che tra gli impegni
fondamentali del Ministero si doveva cercare d’avanzare di più nelle risposte al
Congresso della UNEAC. E ricordava il seguito proprio negli spazi mensili per
controllare da vicino i temi fondamentali della politica culturale. Oggi, dopo
che il paese ha vissuto mesi d’inestimabili prodezze, di fronte a uno scenario
mondiale minato da un virus che provoca dolore e morte, assediati come mai prima
con misure assassine dettate dall’imperialismo yanquee, che vogliono propiziare
un’esplosione sociale nell’Isola e rendono protagonisti esseri senza scrupoli,
il Presidente ha avvertito nuovamente sulle ragioni per cui con questi fini è
stata attaccata la nostra cultura. «In Cuba, Cultura e Rivoluzione sono
equivalenze dalla stessa origine della nazionalità. Basti ricordare quel 20
ottobre in cui Perucho Figueredo scrisse le parole dell’Inno di Bayamo seduto
sulla sella del suo cavallo, con il quale si lanciò in combattimento con
Céspedes. Mirare contro la Cultura, alla frattura della Cultura cubana, è mirare
al cuore della Rivoluzione Cubana, all’identità nazionale». Parla il Presidente,
e il popolo che sperimenta la straordinaria generosità della sua Rivoluzione, lo
segue. Cuba sa come può resistere nel più spaventoso degli scenari e perché la
storia è stata raccontata, dipinta e drammatizzata nell’opera dei suoi artisti.
Sa che il castigo imperiale ha la stessa età delle sue sfide e che stancarsi è
consegnare non solo il corpo, ma la spiritualità realizzata. Se Cuba vive, se è
più viva che mai, è per il privilegio di contare con una trama d’emozioni che
deve alla sua cultura.
CUBA INTERNAZIONALISMO
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CUBA CONFERMA L’IMPEGNO CON IL MOVIMENTO DEI PAESI NON ALLINEATI
Il
ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha
confermato l’impegno dell’Isola con il multilateralismo e il Movimento
dei Paesi Non Allineati (MNOAL). In un messaggio pubblicato in Twitter,
il Cancelliere cubano ha apprezzato la condanna di questo organismo
delle misure coercitive degli Stati Uniti indirizzate a ostacolare lo
scontro alla COVID-19 nell’Isola e la segnalato la promozione della
solidarietà e della cooperazione internazionale nel MNOAL. Nell’ottobre
scorso, Rodríguez Parrilla ha difeso nel seno del gruppo il legittimo
diritto dei paesi membri allo sviluppo, limitato dall’imposizione di
misure extraterritoriali. «Le sanzioni servono quando la situazione
economica globale è critica e si aggrava per gli effetti devastanti
della COVID-19, il cui maggior peso ricade sul mondo sottosviluppato»,
ha detto nella riunione ministeriale del blocco convocata
dall’Organizzazione delle Nazioni Unite in forma virtuale. «Il Mnoal,
principale meccanismo di concertazione politica dei paesi del Sud,
dovrebbe assumere un ruolo decisivo nella difesa dei reclami dei nostri
popoli, ha sottolineato in quell’incontro. 65 anni dopo l’adozione dei
principi di Bandung, che diedero origine al Mnoal, questi mantengono
piena vigenza e risultano di gran rilevanza in uno scenario
internazionale sempre più pericoloso», ha sostenuto il ministro delle
Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla.
L'Avana,
11 gen (Prensa Latina) Il ministro degli Esteri cubano, Bruno
Rodríguez, ha respinto oggi il modello totalitario dell'imperialismo
nei social network dovuto alla manipolazione dei media.
Caracas,
11 gen (Prensa Latina) La vicepresidentessa del Venezuela, Delcy
Rodríguez, ha denunciato oggi la provocazione e la minaccia degli
Stati Uniti alla sovranità ed alla stabilità regionale derivante
dallo sviluppo di esercitazioni militari congiunte con Guyana
L'Avana, 11 gen (Prensa Latina) Cuba
ha confermato oggi 431 casi positivi al virus che causa la COVID-19,
il dato più alto riportato in un giorno, ed il numero totale di
pazienti a cui è stata diagnosticata la malattia è di 15007.
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CUBA
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IL QUOTIDIANO GRANMA NEL 2020: RECORDS DI
NOTIZIE,
VISITE E COMMENTI
di
Yisel González Fuentes e Yisell Rodríguez
Milán
Il 2020 è stato molto intenso per le
redazioni giornalistiche di tutto il mondo. Dal
telelavoro alle uscite rischiose per lavoro, la
maggioranza dei giornalisti hanno assunto la
sfide di cercare le notizie e coprirle, con il
pericolo di un possibile contagio della Covid-19
trovandosi sul terreno. Durante il 2020 il
quotidiano Granma, grazie a tutti i suoi
supporti, ha pubblicato circa 9400 materiali
giornalistici. Questo, in termini numerici,
significa che ha superato le produzioni del
2017, 2018 e 2019. Dal 2015 e 2016, quando i
vincoli tra Cuba e gli Stati Uniti avevano
sviluppato uno storico scongelamento, non si
pubblicavano più di 9000 materiali nel nostro
quotidiano, che ora non ha più 16 pagine.
Nazionali e corrispondenze sono state le
redazioni più prolifiche. Sono stati pubblicati
2.736 lavori sui temi più diversi della realtà
nazionale e più di 1.355 esclusivi sulla
COVID-19. In totale, sono stati realizzati 4.091
testi giornalistici che costituiscono il 43,14 %
della produzione totale del giornale Granma nel
2020, e come parte dell’agenda nazionale non
sono mancati temi di alta politica nè quelli di
trascendenza popolare. Tra i temi presentati,
quelli che hanno interessato di più la
popolazione sono stati quelli informativi sul
seguito, l’espansione e la battaglia contro la
Covid-19, e la copertura delle azioni motivate e
finanziate dagli Stati Uniti per generare
disordine politico in Cuba. Abbiamo smentito le
notizie false e abbiamo spiegato gli alti e
bassi dell’economia con le sue crisi nella
produzione dei prodotti per l’igiene, gli
alimenti, i medicinali, i problemi e la
positività dei mercati virtuali. Nelle nostre
pagine si è parlato dei mercati in MLC ( moneta
forte) e la loro pertinenza nel contesto cubano
attuale, così come il tema dei professionisti
delle code, gli accaparratori e i rivenditori.
La redazione Internazionali ha pubblicato più di
2.244 materiali in differenti supporti di Granma.
Questa quantità rappresenta quasi il doppio
rispetto ai tre anni precedenti. Durante l’anno
sono state visibilizzate tute le regioni
geografiche, è stato trattato con profondità il
tema Cuba- USA, sono state offerte le
informazioni per il riscatto dei medici cubani
sequestrati in Kenia e sono stati coperti in
maggioranza i fatti trascendentali avvenuti in
Ameria Latina e nei Caraibi. Nel caso della
redazione di Cultura sono stati pubblicati 1000
articoli e questa è una cifra superiore al 2019,
2018 y 2017. Il gruppo dello Sport del
quotidiano ha pubblicato più di 800 articoli nel
2020, meno degli anni precedenti, perché c’è
stata la cancellazione della maggioranza degli
eventi sportivi nel mondo. Tra marzo e aprile,
mesi durante i quali Cuba ha avuto i suoi primi
contatti con la pandemia della COVID-19, sono
avvenute 3.269. 023 visite in più alle pagine
dello steso periodo del 2019. La quantità dei
commenti ha superato di 5 mila quelli ricevuti
nello stesso periodo degli ultimi sei anni
(2019, 2018, 2017, 2016, 2015 e 2014). Il 2019,
merita una segnalazione perchè nella stessa
tappa erano arrivati 10 756 commenti. La
quantità di navigatori ha superato il 274,33 %,
rispetto allo stesso tempo del 2019, secondo
Google Analytics. L’accesso dai telefoni tra
marzo e aprile del 2020, paragonato allo stesso
periodo del 2019, è stato del 81,40 % , sempre
secondo Google Analytics.
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