SEZIONI |
|
 |
|
POLITICA - CULTURA |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dalla base del
monumento a José Martí in Piazza della
Rivoluzione de l’Avana...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
|
|
|

|
|
|
|
|
 |
il romanzo cult
degli anni '90 |
|
|
 |
Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
|








 LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
|
|
|
|
juaicaterra
COLOMBIA
|
APPUNTAMENTI |

PER SEGNALAZIONI A PROPOSITO DI APPUNTAMENTI
CULTURALI E POLITICI DEDICATI A TEMATICHE
CUBANE, INVIARE MAIL A: info(at)siporcuba.it

IL LIBRO DEL MESE CONSIGLIATO DA
SIPORCUBA

Un itinerario erotico verso la libertà,
la coscienza di sé, la felicità. Il diario di una donna
che si pone come oggetto e soggetto di ricerca,
osservatrice partecipante, con il suo corpo e i suoi
sentimenti, per vedere qual è il limite della forza e
della fragilità delle persone che si scontrano e si
combinano.
COMPRA QUI
|
|
|
|
|
|
|
ALMEIDA, VIVO NEL CANTO GAGLIARDO
DI «VINCERE O MORIRE»
di Mailenys Oliva Ferrales
|
Uscito dal popolo, Almeida divenne per merito proprio un
combattente ammirato e molto amato da questo stesso popolo,
le cui pene e sottomissioni lo portarono alla Moncada, a
sopportare stoicamente le vessazioni del presidio politico,
ad attraversare i mari della sua terra per vivere
nell’esilio e ritornare poi come membro della spedizione
dello yacht Granma, prima d’andare sulla Sierra a
conquistare la libertà mutilata della sua gente. Un sorriso
amplio e uno sguardo limpido, un carattere formato da
rettitudine e carisma, molta umiltà e nessuna presunzione,
un’uniforme verde olivo, l’arte nelle sue vene e la
Rivoluzione nel suo petto formano il ricordo indimenticabile
del Comandante Juan Almeida Bosque. Non potrebbe essere
diversamente perché,uscito dal popolo, Almeida divenne per
merito proprio un combattente ammirato e molto amato da
questo stesso popolo, le cui pene e sottomissioni lo
portarono alla Moncada, a sopportare stoicamente le
vessazioni del presidio politico, ad attraversare i mari
della sua terra per vivere nell’esilio e ritornare poi come
membro della spedizione dello yacht Granma, prima d’andare
sulla Sierra a conquistare la libertà mutilata della sua
gente. Fu proprio lì sotto la sparatoria incessante della
mitragliatrice e il rischio reale di perdere la vita nel
combattimento, il figlio di Juan Almeida e Rosario cominciò
ad essere indispensabile per la futura Rivoluzione. Un
aneddoto dei giorni iniziali, dopo il trionfo del gennaio
del 1959 lo confermò. Un amico di gioventù chiamato Ventura
Manguela, chiese all’allora Comandante dell’Esercito Ribelle
come mai lui, senza essere una «gente con scuola», occupava
una responsabilità così alta nell’esercito vittorioso. La
sua risposta fu contundente: «Ventura, è che io non sono mai
arrivato secondo in un combattimento e non me ne sono mai
andato per primo». Quella era l’essenza del giovane semplice
e sacrificato, che prima d’essere ribelle e rivoluzionario
fece il muratore, il manovale e altri lavori umili per
aiutare la famiglia a sopravvivere nel mezzo della miseria e
la barbarie imposta dalla tirannia. Quando più tardi la Cuba
socialista necessitò i suoi sforzi come membro del Comitato
Centrale e del Burò Politico del Partito, o come deputato
dell’Assemblea Nazionale, vicepresidente del Consiglio di
Stato, o al fronte dell’Associazione dei Combattenti,
Almeida continuò ad essre sempre lo stesso fatto di radicale
nobiltà, lealtà indistruttibile a Fidel e a Raúl, e un
enorme carisma. È che, semplice e modesto come pochi, i
gradi militari e gli incarichi politici non cambiarono lo
spirito sensibile del dirigente che andva abitualmente in
macchina con i finestrini aperti e preferiva ascoltare le
inquietudini del popolo, prima di leggere una relazione
«edulcorata». Lo stesso Comandante che amava il mare e la
natura, il canto e la letteratura. Precisamente, più di 300
canzoni e una dozzina d’opere letterarie formano parte di
quest’altro legato ineludibile dell’Eroe della Repubblica di
Cuba, nel quale confluirono in perfetta armonia, l’arte e le
responsabilità della Rivoluzione, come esprime la sua
emblematica canzone “La Lupe”: «E adesso che mi allontano
per compiere il dovere,che la mia terra mi chiama a vincere
o morire, non mi dimenticare, Lupita; ay, ricordati di me».
Con quella sorte d’essere poeta e musicista, combattente e
amico, Cuba onora la sua memoria a 14 anni dalla sua
scomparsa fisica, con la sua convinzione gagliarda che «Qui
non si arrende nessuno!» . |
DOPO LA TORMENTA, IL RECUPERO
di
Ronald Suárez Rivas e Freddy Pérez Cabrera
Dopo
Idalia, il diluvio. Come nella celebre affermazione biblica, Pinar del Río
si è svegliata il 29 agosto con la sensazione che «tutte le fonti del grande
abisso si erano rotte aprendo le cataratte dei cieli». Così come aveva
annunciato l’Istituto di Meteorologia, il peggio per Vueltabajo non sarebbe
stato l’arrivo della tormenta tropicale Idalia (poi divenuta uragano), ma
quello che sarebbe successo dopo il suo passaggio. Una pioggia
interminabile, con raffiche di vento che hanno anche sorpassato i cento
chilometri l’ora, si è infuriata con un territorio che ancora non si è
ripreso dal passaggio dell’uragano Ian, meno di un anno fa. Prima che questo
fenomeno toccasse il suolo cubano vicino a Capo di San Antonio, nella
provincia si contavano già 60 000 case danneggiate da Ian, ancora pendenti
di soluzione. Oggi questo numero è cambiato. Pur con dati non ufficiali è
sufficiente guardare per vedere nuovi danni nel fondo abitazionale oltre
alle perdite nell’agricoltura. Fiumi e torrenti trasformati in un mare,
campi inondati dalle precipitazioni e le crescite hanno stravolto il
paesaggio. Cresciuto moltissimo per tutta l’acqua che gli è entrata, il
fiume Cuyaguateje ha interrotto il transito delle strade dal paese di Isabel
Rubio al capoluogo municipale di Guane, penetrando, nel suo passaggio in più
di 700 case . «Erano molti anni che non si vedeva tutto questo», ha
assicurato Yamileidys Ramos, una delle abitanti del luogo. A cinque
chilometri, all’altro lato di un Cuyaguateje straripato, Ana Mojena ha
coinciso, ricordando che dal tempo degli uragani Isidore e Lili nel 2002, il
fiume più grande dell’occidente non cresceva tanto. «Ho passato tutta la
notte vegliando per l’acqua e il vento», racconta Ana. «Ci aspettavamo che
crescesse, ma non così in una maniera tanto rapida», ha aggiunto. Di fronte
a questa situazione spiega che sua mamma è stata portata alla casa di alcuni
amici in una zona più alta e che lei restava con il resto della famiglia per
mettere in salvo le cose più importanti, se necessario. «Quí ci aiutiamo
sempre tra vicini, e mentre il fiume cresce ci spostiamo da una casa
all’altra». Più a occidente, anche a Mantua, il fiume che circonda il
capoluogo municipale aveva raggiunto livelli inaspettati. Con l’acqua nel
portale di casa sua e il pronostico di un’ulteriore crescita, Lourdes Otero
ha affermato che erano almeno dieci anni che non si vedeva una cosa simile.
Comunque chi poteva correre rischi era già stato messo in salvo, come nel
caso, per esempio, di Isidro Manuel Rojas, un contadino della zona di La
Manigua che, di fronte alla minaccia d’Idalia, si era trasferito con i suoi
nel centro d’evacuazione abilitato nella scuola Ormani Arenado. «Ci hanno
trasferito poco prima che cominciasse a piovere, perchè dove viviamo il
fiume cresce molto, divide il terrapieno in tre o quattro parti e diventa un
pericolo», ha detto. La presidente del Consiglio della Difesa Provinciale (CDP),
Yamilé Ramos Cordero, ha considerato che, in maniera generale, i danni non
sono severi, a parte le piogge e le inondazioni che in alcuni luoghi hanno
distrutto gli sforzi degli agricoltori e in altri hanno provocato danni alle
infrastrutture. «i problemi provocati alle case e anche alle comunicazioni
sono minimi», ha segnalato la Segretaria del Partito in Pinar del Río, ed ha
aggiunto che la situazione più complessa riguarda il sistema elettrico. Nove
degli 11 municipi di Pinar del Río sono restati senza servizi al passaggio
della tormenta. In totale 186.000 clienti. Per appoggiare il recupero di un
settore tanto importante, è già iniziato l’arrivo di brigate di segnalinee
di altri territori del paese e inoltre non piove più e il sole appare a
momenti su Vueltabajo. Come punto positivo va segnalato il recupero delle
dighe, una buona notizia per l’agricoltura di fronte a una campagna del
freddo nella quale si prevede di seminare 45.000 ettari tra coltivazioni
varie e tabacco. Rolando González, direttore dell’Impresa
di Aprovechamiento Hidráulico, ha precisato che da quando è iniziato
il fenomeno meteorologico, le 24 dighe della zona hanno incorporato 44
milioni di metri cubi, e che questa cifra continuerà a crescere nei prossimi
giorni data la continuità del deflusso.
IL PCC E IL PSUV STARANNO
SEMPRE NELLO STESSO
CAMMINO DELLA RIVOLUZIONE
In un
ambiente fraterno e disteso si è svolto il dialogo tra il primo
vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado
Cabello Rondón, con dirigenti e funzionari del Partito Comunista di Cuba,
dell’Unione dei Giovani Comunisti e di diverse organizzazioni di massa e
studentesche, nel pomeriggio di mercoledì 9. Il membro del Burò Politico e
segretario dell’Organizzazione, Roberto Morales Ojeda, è stato l’anfitrione
nella sede del Comitato Centrale. Accompagnato da una distinta delegazione,
Diosdado Cabello onora un invito speciale del Generale d’Esercito Raúl
Castro Ruz, ed ha offerto dettagli ai presenti, con l’enorme soddisfazione
per aver iniziato il suo programma il suo programma con l’omaggio in Santa
Ifigenia al Comandante in Capo, un momento che, ha confessato, gli ha
offerto forze. Cosciente che le sue parole avevano interlocutori
familiarizzati con le sue esperienze, ha parlato delle costanti
manipolazioni che vive la Rivoluzione Bolivariana, e ha identificato «i
nemici comuni, la storia comune e le vittorie comuni che ci caratterizzano
come popoli». Poi ha attualizzato i presenti sulla realtà politica del suo
paese, e ha riferito il ruolo del PSUV in questo cammino di sfide, ma
soprattutto le nuove conquiste della guida del Partito e la credibilità tra
i suoi seguaci. «Siamo stati sottoposti a una guerra spietata, e il
Presidente Nicolás Maduro ha organizzato la strategia per avere capacità di
risposte, come abbiamo dimostrato. In questo hanno avuto un ruolo essenziale
le donne e i giovani nel PSUV, in un processo di somme costanti, così come
siamo stati energici contro i metodi burocratici e qualsiasi manifestazione
di corruzione», ha sostenuto. Nella sua descrizione dello scenario non ha
tralasciato la natura meschina degli oppositori, che sono divisi e non hanno
alcuna forza morale. Nello stesso tempo è stato categorico prevedendo che
«il nemico non va mai a riposare, e il giorno che lo fa ci dice che stiamo
facendo male qualcosa». Ricordando il legato di Fidel e di Chávez, ha
insistito nella pertinenza che siamo predicatori dei loro esempi, perché
abbiamo avuto il privilegio di vivere il loro tempo, e questa memoria non ce
la possono rubare i manipolatori. Roberto Morales Ojeda, emozionato per il
momento, ha ringraziato per lo scambio franco tra fratelli ed ha
sottolineato che Cuba mantiene il suo appoggio alla Rivoluzione Bolivariana,
al presidente Maduro, alla unione cívico-militare e al suo popolo.
Ugualmente ha ringraziato per la solidarietà espressa dal Venezuela al
nostro paese. La Zona Speciale di Sviluppo Mariel è stata parte dell’agenda
di Morales Ojeda con Diosdado Cabello, la mattina. Il percorso ha compreso
fermate nel Terminal dei Contenitori, la Fabbrica della birra Parranda, il
Belvedere e l’Industria Biotecnologica CIGB Mariel S.A., la prima industria
di alta tecnologia ubicata nella Zona, dove la delegazione venezuelana ha
ricevuto informazioni sul processo di fabbricazione di due prodotti d’alto
prestigio internazionale: il vaccino anti-COVID-19 Abdala e il Heberprot
P-Plus, trattamento per ulcere severe del piede diabetico. Poi la
delegazione del PSUV ha raggiunto la Scuola Superiore del Partito Ñico López,
ed è stata ricevuta dalla rettrice dell’istituzione, Rosario Pentón, e da
una rappresentazione dello staff degli insegnanti ed hanno parlato della
responsabilità che assumono nella formazione dei quadri del Partito.
LA
PIOGGIA, L’ELEMENTO PIÙ SIGNIFICATIVO
Il
quotidiano El Artemiseño, ha pubblicato che le precipitazioni più
significative in Artemisa erano state registrate nelle stazioni di Güira de
Melena, Bauta, Mariel e Bahía Honda, e che i venti avevano raggiunto
velocità da 25 a 40 chilometri l’ora(km/h), con raffiche di tormenta
tropicale in alcune località. In quel contesto, il Consiglio della Difesa di
questo territorio, presieduto dalla membro del Burò Politico, Gladys
Martínez Verdecia, prima segretaria del Partito nella provincia, ha indicato
di dare priorità al ristabilimento dell’elettricità in quei luoghi che
garantiscono la vitalità dei servizi nelle aree di maggior concentrazione di
abitanti. Inoltre ha orientato d’appoggiare gli agricoltori nel
raccolto urgente degli alimenti che si possono salvare e approfittare. La
fonte citata ha precisato che non si riportano danni notevoli alle case, né
all’agricoltura, solamente al tetto del policlinico di Baracoa (Bauta).Lievi
danni alel scuole Cristino Naranjo, di Bahía Honda e República de Indonesia,
di Guanajay. I problemi principali li ha presentati il sistema elettrico,
soprattutto a Mariel, municipio che è restato senza elettricità anche se
sono intensi i lavori per il suo ristabilimento. Il settore delle
comunicazioni ha presentato 4 017 servizi di telefonia fissa interrotti, 15
radio basi e 22 siti wifi, motivati soprattutto dalla mancanza di corrente.
In generale, le piogge associate alla tormenta tropicale Idalia hanno
apportato benefici rilevanti alle dighe dell’Isola della Gioventù,
severamente danneggiate sino ad ora da una forte siccità che dava difficoltà
per la distribuzione dell’acqua alla popolazione. Nella capitale, L’Avana, i
danni si sono concentrati nelle reti elettriche. Tribuna de la Habana ha
pubblicato che i municipi pregiudicati sono stati La Habana del Este, Arroyo
Naranjo, Boyeros, Plaza de la Revolución e Cerro.
IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie
di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal
presidente Fulgencio Batista.Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro
incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la
capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era
consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita
dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di
approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine
e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di
milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che
sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era
originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da
forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore
comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba
ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda
turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi,
trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il
regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale,
L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega
qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione
anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie
automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono
testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca
d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che
possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso
il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare
sul sito
NetBet
per tentare
la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste
davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ATTUALITA'
|
CUBA E CINA: UNA RELAZIONE ESEMPLARE
NEL SETTORE DELLA BIOTECNOLOGIA
di Leticia
Martínez Hernández
Il
presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha definito la cooperazione che da 20 anni
si sviluppa nel settore della biotecnologia tra le due nazioni, come un esempio
nelle relazioni Cuba-Cina, che in questo momento s’incontrano in un periodo
rinnovato. Il mandatario, ricevendo i membri principali della delegazione della
Cina che partecipa alla XII Riunione del Gruppo di Lavoro Congiunto della
Biotecnologia Cuba-Cina, ha segnalato che «i vincoli tra i due paesi mantengono
un altissimo livello nelle relazioni politiche, economiche e commerciali».
Díaz-Canel ha ricordato la sua visita ufficiale nel novembre dell’anno scorso
nel gigante asiatico, e il recente incontro con il presidente Xi Jinping in
Sudafrica, nella cornice del Vertice dei Brics. «Tutto questo ci ha permesso di
giungere a questa riunione in un ambiente molto favorevole per continuare a
consolidare e potenziare la nostra collaborazione. Siamo convinti che le imprese
miste Cuba-Cina, in materia di biotecnologia, hanno successo e sono una forza
per la cooperazione tra i due paesi. Oltre ad apportare benefici alle imprese,
apportano molto alla salute dei nostri popoli», ha segnalato. Il Capo di Stato
ha ratificato alla delegazione cinese – formata da alti funzionari della
Commissione Nazionale di Sviluppo e Riforma e da imprenditori del settore
biotecnologico– che «la nostra volontà di continuare ad appoggiare la crescita,
lo sviluppo e il consolidamento di questa cooperazione». Hanno partecipato
all’incontro che si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 7 settembre nel Palazzo
della Rivoluzione, sede della Presidenza della Repubblica, il primo ministro,
Manuel Marrero Cruz; i vice primi ministri, Ricardo Cabrisas Ruiz e Jorge Luis
Perdomo Di-Lella; i principali dirigenti e leaders scientifici della
biotecnologia cubana. Díaz-Canel ha segnalato la maniera in cui i due paesi si
sono aiutati durante la pandemia della COVID-19, aprendo un nuovo momento nella
Cooperazione in tutto quello che possiamo fare per affrontare future pandemie e
prepararci per nuove emergenze sanitarie. L’evidenza più importante dello
sviluppo raggiunto, ha ricordato, è il vaccino universale Pancorona, contro
ceppi di coronavirus, sviluppato nel centro cinese-cubano d’Investigazione,
Sviluppo e Innovazione di Yongzhou, oggetto di un brevetto congiunto. «Abbiamo
ottenuto un prodotto biotecnologico innovatore e molto robusto», ha
sottolineato. Il mandatario ha proposto un’altra linea di sviluppo con la
creazione d’imprese miste di biotecnologia in Cuba: «Come contiamo in Cina con
tre imprese del genere. Questo ci permetterà di lavorare insieme nel mercato per
l’America Latina e i Caraibi e potrebbe essere una priorità di lavoro per il
prossimo periodo», ha indicato. Wu Hao, segretario generale della Commissione
Nazionale di Sviluppo e Riforma della Cina, che guida la delegazione, ha
ringraziato per «l’alta stima del Presidente cubano e del suo Governo del lavoro
che abbiamo sviluppato». Dobbiamo ottenere maggiori risultati, ha indicato,
persoddisfare le aspettative dei due mandatari. La cooperazione tra Cuba e la
Cina nel settore della biotecnologia è un modello, un esempio per la
cooperazione bilaterale in altri settori commerciali, economici e produttivi. Wu
Hao ha segnalato gli eccellenti risultati di Cuba nel settore della
biotecnologia e la capacità del suo capitale umano, una forza in questi 20 anni
di cooperazione. L’obiettivo principale, ha precisato,è stato retribuire al
benessere sociale della nostra popolazione. Alla XII Riunione del Gruppo di
Lavoro Congiunto della Biotecnologia Cuba-Cina, appena realizzata a L’Avana,
partecipa una delegazione del paese asiatico, con 40 rappresentanti del settore
Governo e delle imprese.
LA LOCOMOTIVA DELLA COOPERAZIONE TRA LA CINA E CUBA
Al termine dell’incontro tra il mandatario cubano e
la delegazione cinese, il presidente di BioCubaFarma,
Eduardo Martínez Díaz, ha dichiarato alla stampa che «la
cooperazione nel campo della biotecnologia tra Cuba e la
Cina realmente è stata uno dei motori d’impulso della
cooperazione tra i due paesi e che così lo riconoscono i
nostri leaders. «Se analizziamo i 20 anni di questa
cooperazione possiamo dire che abbiamo ottenuto
risultati concreti partendo da medicinali creati e
prodotti, che si utilizzano in Cina, in Cuba, e anche in
altri paesi del mondo». «Da un punto di vista economico,
ha detto, ha avuto senza dubbio un grande impatto e
abbiamo ottenuto entrate significative con questa
cooperazione. Abbiamo creato tre imprese miste, abbiamo
laboratori e centri d’investigazione e sviluppo
congiunti, dove analizziamo progetti d’investigazione
scientifica», ha segnalato Martínez Díaz. «Recentemente
abbiamo presentato un brevetto congiunto per una
vaccinazione che abbiamo chiamato “vaccinazione
universale contro i Coronavirus”, considerando che nelle
ultime epidemia, l’ultima che ci sono state, includendo
l’ultima divenuta pandemia, l’agente infettivo era un
coronavirus. Ora, quello che stiamo prevedendo è
l’apparizione di un nuovo agente di questi che provochi
un’emergenza sanitaria. Una vaccinazione di questo tipo
potrebbe essere un primo livello di contenimento, perchè
è una vaccinazione che funziona per neutralizzare i
coronavirus in generale». Nella XII Riunione abbiamo
conversato sulla possibilità di aprire imprese miste
anche a Cuba, ha informato il Presidente di BioCubaFarma.
« Stiamo presentando ai nostri amici cinesi vari
progetti da realizzare qui con investimenti stranieri,
per esempio nella Zona Speciale di Sviluppo Mariel, per
creare prodotti per Cuba e il resto della regione
dell’America Latina e i Caraibi.Questi progetti sono un
esempio di tutto quello che inoltre si sta facendo tra i
due paesi», ha valutato. «La biotecnologia è la
locomotiva della cooperazione tra i nostri paesi».
LA LINEA AEREA JETBLUE SOSPENDERÀ I
VOLI A CUBA
La linea
aérea statunitense JetBlue sospenderà i suoi voli a Cuba a partire dal 17
settembre, e questo ha provocato reazioni in settori che vogliono cambiare la
politica del presidente Joe Biden verso l’Isola. La riduzione dei voli di
JetBlue a Cuba è il risultato delle politiche di Donald Trump per asfissiare il
popolo cubano e l’economia dell’Isola, e come conseguenza, creare problemi a
compagnie statunitensi, ha detto l’attivista Carlos Lazo in una dichiarazione a
Prensa Latina. Lazo ha ricordato che molte di queste imprese speravano che con
la politica dell’era di Obama (nell’ultima tappa del suo mandato), di
avvicinamento tra i due popoli, ci sarebbero state opportunità per imprenditori
e compagnie nordamericane. Purtroppo Biden ha continuato la politica di Trump e,
come risultato, le compagnie nordamericane come JetBlue devono ridurre o
tagliare i voli a Cuba, ha commentato il coordinatore del Movimento Ponti d’
Amore. «Se fossero continuate le politiche d’avvicinamento tra i due popoli
della tappa Obama (2009-2017), lontani dal tagliare i voli, si sarebbero
incrementati. Speriamo che questo sia il futuro delle relazioni tra i nostri due
paesi: No all’asfissia del popolo cubano e che si costruiscano ponti d’amore»,
ha sottolineato Lazo. «La decisione è un altro esempio di come la
normalizzazione non è avanzata nel mandato di Biden», ha considerato la
copresidente della Rete Nazionale di Solidarietà con Cuba, Calla Walsh, nella
piattaforma X (già Twitter). Un navigatore che si è identificato comr Justin
Roig, ha deto che Biden è letteralmente come Trump per la politica verso Cuba,
mantenendo e aggregando nuove sanzioni”. Il media digitale Belly of the Best ha
segnalato che la disposizione di JetBlue indica cambi nel panorama del
regolamento dal suo volo inaugurale nel 2016 durante il disgelo tra gli Usa e
Cuba. «Biden non ha toccato le sanzioni chiavi di Trump, come la designazione
SSOT (Stati patrocinatori del terrorismo) di Cuba, che riduce i viaggi europei
verso e da Cuba attraverso gli Stati Uniti”, ha affermato. Oltre a un comunicato
pubblicato dalla linea aerea, non ci sono state informazioni ufficiali delle
autorità statunitensi al proposito, ha scritto il giornalista portoricano Luis
De Jesús Reyes. In questo modo si sferra un colpo duro alla già limitata
politica delle relazioni con Cuba dell’Amministrazione Biden, ha scritto.
JetBlue è stata, nel 2016, la prima compagnia aerea degli USA a operare un volo
commerciale tra i due paesi in 50 anni. La linea aerea ha indicato, per spiegare
l’l’uscita dall’Isola, che distribuirà gli aerei nelle sue rotte di maggior
resa, dove la domanda di tariffe basse e del buon servizio di JetBlue stanno
crescendo”. Nel 2019, l’Amministrazione dell’allora presidente repubblicano
Donald Trump, come parte della sua politica di massima pressione contro Cuba,
aveva sospeso tutti i voli nelle province di Cuba, meno che a L’Avana. Nel
maggio del 2022, in un gruppo di misure diffuse dall’attuale Governo, Washington
aveva rilasciato licenze alle linee aeree come JetBlue per aumentare le loro
operazioni nella nazione delle Antille. Prensa Latina ha cercato di comunicare
con l’impresa attraverso il suo telefono d’attenzione diretta al cliente, ma non
ha ottenuto commenti, solo la risposta automatica relazionata al tempo d’attesa
in línea per le difficoltà provocate dall’uragano Idalia che ha colpito il
territorio degli Stati Uniti.
TRA PALESTINESI, CIBERCLARIE E
LEONESSE,
CHI OFFENDE CHI?
Raúl Antonio Capote
Viviamo
tempi complessi e nei nostri giorni è comune che le opinioni si polarizzino e le
ingiurie passino ad occupare con regolarità il posto degli argomenti. Le offese
sono diventate praticamente l’unica arma sferrata da alcune persone «per
difendere» le loro idee e posizioni. Lo sviluppo accelerato d’internet e del suo
ecosistema digitale, reti sociali comprese, ha apportato in coppia, oltre ai
vantaggi del suo uso per lo sviluppo umano, il sorgere di elementi dirompenti
dell’ordine etico. È diventato nella rete delle reti lo spazio di germinazione e
fioritura dei detti haters (odiatori) e altri esemplari similari. Senza dubbio
questi fattori si esprimono anche nel mondo reale. La «battaglia» delle ingiurie
trascende nei due spazi e prolifera nelle piazze pubbliche, reali o virtuali. La
psicologia spiega che i motivi per i quali ci offendiamo sono molteplici.
Sentirsi offeso è uno stato emotivo complesso nel quale intervengono fattori
personali, attribuzioni casuali interne o esterne e componenti relazionali che
influiscono nella nostra interpretazione di quel che è successo. Due epiteti,
sono diventati di moda, diciamo così, nei nostri spazi pubblici, nel reale e nel
digitale. In verità provoca stupore che siano apprezzati e ancora di più ,
sentiti o utilizzati come offesa. Per i cubani, gemellati alla causa
palestinese, conoscitori del valore, l’integrità e il sacrificio di questo
popolo nella lotta per la sopravvivenza della sua nazione, dev’essere un
orgoglio straordinario essere chiamato palestinese. Quelli che usano questo
termine come offesa non fanno altro che ripetere, incoscientemente, stereotipi
costruiti dai media egemonici, sentimenti razzisti, disprezzo del sacrificio di
un popolo al quale hanno rubato le terre, distruttole le sue case e assassinato
i suoi figli. Un altro termine è quello di ciberclaria, utilizzato dai nemici
della Rivoluzione per screditare e affrontare chi nelle reti sociali rompe lance
per Cuba. Il nome deriva dal greco “chlaros”, che significa vivo, animato, data
la capacità di questi pesci di rimanere fuori dall’acqua lungo tempo e per il
loro facile adattamento e resistenza alle condizioni ambientali avverse. Se
chiamassimo la claria “pesce cubano”, non sarebbe un errore. Rimpiangiamo quegli
anni del baseball negli stadi, dove il rispetto dei rivali stava al disopra di
tutto e quella attitudine era orgoglio dei nostri compatrioti e stupore degli
stranieri che ci visitavano. Dobbiamo bandire la volgarità, dire basta
all’offesa e al vituperio dell’avversario, che esprimono solamente mancanza
d’educazione e altre rotture etiche personali che non si possono giustificare
come sfottimento o presa per i fondelli. L’urbanesimo, il civismo e la cortesia
non sono avversi alla rivalità e al buon umore cubano. Offendere non può essere
una moda, venga de dove venga. Nessuno difende con più fierezza i suoi cuccioli
di una leonessa, è più resistente di una claria e più coraggioso di un
palestinese.
AMERICA LATINA
|

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD
AMERICA
Il Sud America è una regione nota per le sue
tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui
sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre
questo territorio è principalmente conosciuto
per la sua musica, i balli tradizionali e la
cucina straordinaria, le persone che vivono qui
amano anche un'altra attività ossia i giochi da
casinò con alcuni di questi che sono persino
nati in loco.
Il boom dei giochi online in Sud America
Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui
in Sud America e in parte di quella centrale era
possibile divertirti con i giochi di casinò
erano le strutture terrestri. Nel 2015 è
nata una nuova tendenza che va sotto il nome di
casinò online e le popolazioni locali ne sono
state molto attratte. Questi siti infatti
offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò
tradizionali in quanto forniscono un'esperienza
di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti
giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono
sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento.
I giochi da casinò sono creati da alcuni dei
fornitori più rinomati al mondo e presentano
decine di elementi che si richiamano propri alla
cultura latino-americana.
Questo gioco ha preso piede in tutta Europa,
nonostante, la sua fama, non ha mai potuto
superare quella del blackjack, oggi molto
giocato anche nel nostro paese, grazie agli
operatori legali come
starcasino.it/blackjack,
con...
[segue]
|
|
|
|
|
|