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ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dalla base del
monumento a José Martí in Piazza della
Rivoluzione de l’Avana...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
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il romanzo cult
degli anni '90 |
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Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
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 LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
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PER SEGNALAZIONI A PROPOSITO DI APPUNTAMENTI
CULTURALI E POLITICI DEDICATI A TEMATICHE
CUBANE, INVIARE MAIL A: info(at)siporcuba.it

IL LIBRO DEL MESE CONSIGLIATO DA
SIPORCUBA

Un itinerario erotico verso la libertà,
la coscienza di sé, la felicità. Il diario di una donna
che si pone come oggetto e soggetto di ricerca,
osservatrice partecipante, con il suo corpo e i suoi
sentimenti, per vedere qual è il limite della forza e
della fragilità delle persone che si scontrano e si
combinano.
COMPRA QUI
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FIDEL PER LA PACE E LA BELLEZZA
di Madeleine Sautié
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Il 29º Festival Internazionale di Poesia de L’Avana, che
in questi giorni diffonde versi non solo in tutta l’Isola,
ma anche da siti virtuali di diversi continenti, ha
celebrato nel Centro Fidel Castro Ruz, l’Incontro Mondiale
dei Poeti in Difesa dell’Umanità, dedicato al leader storico
della Rivoluzione Cubana e alla lotta per la pace.
L’indissolubile vincolo di Fidel con la Rete degli
Intellettuali, Artisti e Movimenti Sociali in Difesa
dell’Umanità (REDH), di cui fu un fondatore e fomentatore
con il Comandante Hugo Chávez e altre note personalità
politiche e della cultura, è stato tema di uno spazio
condotto dal poeta Waldo Leyva. Omar González, coordinatore
del Capitolo cubano della REDH, ha ricordato la limpida
relazione di Fidel con gli artisti e gli intellettuali molto
prima della creazione dell’iniziativa, nel 2003. «Allora
Fidel aveva già percorso un tratto», ha affermato, e lo ha
ricordato sempre prudente nell’emettere un giudizio di
fronte a un’opera d’arte. «La sua relazione con
l’intellettualità è stata sempre molto franca, da uguale a
uguale», ha segnalato. Ha citato l’importante intellettuale
messicano Pablo González Casanova, anche lui fondatore della
REDH, che aveva fatto conoscere in Piazza della Rivoluzione
il 1º maggio dello stesso anno, il proposito del movimento,
dando lettura al richiamo 'Alla coscienza
del mondo'. Sicuro che «la poesia è il miglior
antidoto contro l’odio», Leyva ha segnalato il forte
interesse di Fidel per far sì che la cultura scenda a
incontrare la gente, e René González Barrios, direttore del
centro anfitrione, ha identificato il Comandante in Capo
come un poeta della vita, per «l’opera donchisciottesca e
immensa d’aver cambiato questo paese da quello che era a
quello che è». La Rivoluzione Cubana non è altro che una
grande opera culturale, ha riferito. La sessione, quando è
arrivato il turno dei poeti, è stata un’emozionante
esperienza nella quale sono state pronunciate idee note e
nello stesso tempo sempre nuove, tali come quella che
sostiene che «i libri non cambiano il mondo, ma sì le
persone», o quella del brasiliano Paulo Leminski:«Nella
lotta di classe tutte le armi sono buone: pietre, armi,
notti e poesie». Sono giunte al podio le voci di Hussein
Habash, del Kurdistan (con una poesia come 'Neve rossa',
d’assoluta denuncia della guerra); di Pável Ugarte, del Perú
(con parole d’omaggio al poeta e guerrigliero peruviano
Javier Heraud, morto 60 anni fa); di Thiago Ponce de Moraes,
del Brasile (con enfasi sulla missione dei poeti di
diffondere la pace) e di Pedro Enríquez, della Spagna (le
alleanze tra la poesia, la libertà e la pace). Per Cuba sono
intervenuti i poeti Reinaldo García Blanco, con un testo
dedicato alle donne che muoiono nei conflitti armati; Julio
César Sánchez, con profonde evocazioni al pensiero umanista
martiano, come ha fatto la dottoressa Marlene Vázquez,
direttrice del Centro degli Studi Martiani. Quasi al finale,
Alex Pausides, presidente del Festival, ha letto una
Dichiarazione del Movimento Poetico Mondiale, nella quale si
manifesta la «preoccupazione e la condanna per la guerra tra
la Russia e l’Ucraina, esortando a un’uscita pacifica nella
quale le due nazioni sovrane siano protagoniste ».
L’incontro è terminato con la lettura di poesie che formano
il quaderno 'Cantar de Alejandro', della Collezione Sur, un
libro omaggiato ai presenti, nel quale 26 poeti hanno
dipinto in versi la grandezza di Fidel. |
CONTRO L’ASSEDIO CUORE E
INTELLIGENZA
di
Miguel Cruz Suárez
Non
stanno cercando di schiacciare un Governo, stanno cercando di schiacciare un
popolo. Non si tratta di un piano per danneggiare una cupola o sentenziare i
leaders di alcune ideologie, come si pretende far credere per giustificare
l’assedio. È un’operazione macabra, disegnata per infliggere il danno più
forte possibile a milioni di esseri umani in cambio d’interessi politici,
calcoli elettorali e un’altra manciata di briciole per i complici del
genocidio dentro e fuori dal paese. Per questi fini tanto perversi tutti i
mezzi si giustificano e giungono a sperimentare lo sgradevole piacere che il
dolore altrui è capace di provocare solo nelle anime malate di odio.
Unicamente così è possibile capire l’entusiasmo patologico e l’applauso
malato di fronte alle carenze e alle vicissitudini di noi che siamo stati
condannati a soffrirle per il solo fatto di vivere in un paese che rifiuta
di cadere come frutta matura o ritornare a un passato che ha significato
tanto obbrobrio. Allentare le viti del blocco, allentarle solo un poco
basterebbe per mitigare molte delle carenze che oggi ci rendono difficile la
vita, ma noi non affrontiamo un avversario che comprende considerazioni
umane di questo tipo, ma uno che ha preferito negare anche l’ ossigeno in
tempi di pandemia e osservare in silenzio, strofinandosi le mani, qualsiasi
misura possa essere utile in questo loro macabro impegno. Ma dentro a quelle
frontiere non crescono solo gli odii. Là ci sono molti che appena immaginano
il danno che il loro stesso Governo infligge a un popolo nobile come il
cubano. È forte la campagna mediatica che si fa per far sì che i buoni
sentimenti non decidano a favore di un cambio in questa politica che,
lontano da sommare meriti a un paese tanto poderoso, aggiunge la macchia di
cercare di far arrendere per fame una piccola Isola. Possiamo aspettarci
poco dai governanti di quell’impero. Conoscendo la storia del nostro
disaccordo e le scommesse che fanno con il nostro destino, sono reali solo
due opzioni: ottenere che si ascolti sempre più forte la nostra verità nella
società statunitense e nel mondo, o incontrare con la nostra creatività e
efficienza le crepe che rendono inutile la finalità dell’assedio brutale del
blocco.
FIDEL NELLA
MEMORIA E NELL’AZIONE UNITARIA
DEI VERTICI
ISPANOAMERICANI
di Elson
Concepción
Nella memoria Fidel, il leader che partecipò a molti
vertici ispanoamericani, dal primo effettuato a Guadalajara, Messico, il 18
e 19 luglio del 1991, a quello di Panamá, il 17 e 18 novembre del 2000. Di
quest’ultimo si ricorderà il macabro piano della CIA e dei settori più
radicali della controrivoluzione situata a Miami, con la complicità della
mandataria del paese anfitrione, che facilitarono la presenza del terrorista
d’origine cubana, Luis Posada Carriles, capoccia di un tentativo
d’assassinio del Comandante in Capo mentre parlava agli studenti e al popolo
nel Paraninfo dell’Università panamense, un’azione denunciata e fallita
grazie ai servizi cubani d’Intelligenza. Quei vertici, come spiegò lo stesso
Fidel, hanno contribuito al progetto di una regione più libera e
indipendente e nello stesso tempo più unita in difesa delle sue risorse e
dei suoi popoli.A Guadalajara, il Comandante in Capo era l’aspettativa di
tutti, principalmente dei popoli dell’America Latina e dei Caraibi. Da quel
primo momento, il tema dell’integrazione è stato un punto fisso dell’agenda
e ha guadagnato spazio nel suo raggiungibile obiettivo. Gli Stati Uniti non
potevano veder crescere nel loro proclamato «cortile posteriore» un embrione
nel quale, necessariamente, si sarebbero alzate le voci di molti leaders
come Fidel, Chávez, Néstor Kirchner, Lula, Correa, Evo, Mujica, e di molti
altri che rappresentavano il sentimento dei loro popoli e il clamore di
un’America ispanica unita, robusta, solidale e rispettata da tutti. I
progetti per lo sviluppo e il fomento dell’amicizia e la solidarietà
guadagnarono spazio. Senza dubbi e come si aspettava, gli USA saltarono come
una lepre e concepirono la creazione dell’Area dI Libero Commercio delle
Americhe (ALCA), constituita nel luglio del 1994, il cui obiettivo
principale era propiziare la dipendenza piena dei paesi della regione, sia
dal mercato statunitense come dagli interessi delle amministrazioni di
questo paese. L’ALCA, come disse Hugo Chávez, «è andata al diavolo» grazie
alla spinta dei popoli latinoamericani e caraibici. La OSA, sempre ai piedi
di Washington, si piegò a tutto quello che pretendevano i suoi governi, ed è
servita come avanzata nel fomento della divisione tra i popoli
latinoamericani, e si è compiaciuta anche di fronte ai colpi di Stato,
quando coloro che giungono al potere rappresentano le forze più progressiste
della regione. Nel recente Vertice Ispanomericana di Santo Domingo, in
Repubblica Dominicana, Cuba ha partecipato con l’impegno d’apportare a una
regione ispanica più giusta e sostenibile, e, come ha fatto sempre, ha
operato per far sì che le idee integrazioniste guadagnino forza e spazio.
Nei vari vertici, e questo non è stato l’eccezione, le nazioni
ispanoamericane hanno reclamato con forza l’eliminazione del blocco
statunitense contro Cuba, e la fine di tutte le misure coercitive che
pretendono d’asfissiare il popolo dell’Isola. Le idee di Fidel di un’America
Latina e i Caraibi uniti, per far sì che alla fine l’amicizia e la
solidarietà siano il bastione per consolidare i progetti nazionali, sono
state presenti in questo incontro, anche se resta molto da realizzare, per
far sì che le idee e i propositi si trasformino in fatti.
POSADA CARRILES, MAGISTER DEL
TERRORE: LE SUE VITTIME
RECLAMANO ANCORA GIUSTIZIA
di Raúl Antonio Capote
Il
23 maggio del 2018, all’alba, terminò d’esistere nel Memorial Regional
Hospital, Hollywood, Florida, USA, chi è stato considerato uno dei maestri
del terrorismo contro il suo paese d’origine, Cuba: l’ agente della CIA,
assassino confesso e convinto controrivoluzionario, Luis Clemente Faustino
Posada Carriles. È morto senza fastidi da parte delle autorità
nordamericane, senza essere processato o sanzionato per i suoi molteplici
crimini, atrocità che ha sempre commesso con assoluta impunità, tra le quali
l’esplosione di un aereo civile in volo, che costò la vita alle 73 persone
che erano a bordo, una delle azioni più brutali commesse nell’emisfero
occidentale La politica degli USA per tentare di far crollare la Rivoluzione
si è bsta sempre nella strategia di provocare una crisi di prim’ordine o uno
stato shock tra la popolazione con l’uso del terrore in tutta la sua
estensione. Negli Stati Uniti si formò una delle reti terroriste più grandi
e pericolose del mondo. Incontabili danni materiali sono un risultato di
questa guerra che ha provocato in sei decenni 3 478 vittime uccise e 2099
invalidi. Addestrato nella Scuola de las Américas, a Fort Benning, in
Georgia, Posada Carriles aveva ricevuto addestramento in esplosivi, in
interrogatori e uccisioni negli anni ’60 , e poi aveva militato nelle più
violente organizzazioni contro rivoluzionarie create negli USA. Con gli
pseudonimi di Ramón Medina, Ignacio Medina, Juan José Rivas, Julio César
Dumas, Bambi e Franco Rodríguez Mena, percorse buona parte del continente
come efficiente «operativo» della CIA. Come funzionario di polizia in
Venezuela, nell’estinta Direzione dei Servizi d’Intelligenza e Prevenzione ,
diresse torture e assassinii in questo paese. Quando si rivela lo scandalo
Iran-Contras, si fa visibile la presenza di Posada in El
Salvador. Agli ordini del suo amico Félix Rodríguez, collega della
CIA, tutti e due si dedicavano allora al rifornimento di armi alla contro
rivoluzione nicaraguense. Nel suo esteso curriculum criminale spicca la sua
partecipazione all’assassinio di Orlando Letelier, cancelliere cileno
durante il governo di Salvador Allende. Il 16 novembre del 2000, durante una
manifestazione di solidarietà con Cuba, un gruppo di terroristi diretti da
Posada Carriles tentò di far saltare il Paraninfo dell’Università di Panama,
con l’obiettivo d’uccidere Fidel Castro, durante il Vertice Ispanoamericana
realizzato in questo paese. È stato anche il responsabile
dell’organizzazione di una serie di attentati con bombe contro alberghi de
L’Avana nel 1997 Posada ha finito i suoi giorni tranquillo a Miami, così
come ha fatto il suo complice nel crimine,Orlando Bosh, dedicato «alla
pittura» e «alla vendita dei suoi quadri», carico di odio e di frustrazioni,
in attesa del bramato giorno della vendetta, quando spasimava di «far pagare
i suoi conti» alla Rivoluzione. Ha sempre trovato rifugio con i suoi
correligionari, sotto il manto del governo che, ipocritamente, include
l’Isola grande delle Antille in una la lista unilaterale di paesi
patrocinatori del terrorismo. Le sue vittime reclamano ancora giustizia!
IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie
di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal
presidente Fulgencio Batista.Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro
incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la
capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era
consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita
dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di
approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine
e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di
milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che
sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era
originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da
forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore
comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba
ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda
turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi,
trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il
regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale,
L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega
qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione
anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie
automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono
testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca
d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che
possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso
il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare
sul sito
NetBet
per tentare
la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste
davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.
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ATTUALITA'
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L’AVANA ACCOGLIERÀ IL TERZO
CONSIGLIO
CONGIUNTO CUBA-UNIONE EUROPEA
Il Terzo
Consiglio Congiunto Cuba-Unione Europea si realizzerà oggi, 26 maggio, e le
delegazioni saranno guidate rispettivamente, dal membro del Burò Politico del
Partito Comunista di Cuba e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez
Parrilla, dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea (UE) per i temi Esteri e
la Politica di Sicurezza e vicepresidente della Commissione Europea, Josep
Borrell Fontelles. Nel sito web Cubaminrex spicca che la riunione valuterà lo
stato dell’implementazione dell’Accordo del Dialogo Politico e di Cooperazione (ADPC),
firmato il 12 dicembre del 2016 tra Cuba e i 27 membri che formano la UE che
cominciò a operare in maniera provvisoria il 1º novembre del 2017. Durante il
Consiglio Congiunto, il ADPC costituisce la cornice regolatrice delle relazioni
che stabilisce le basi per lo sviluppo di vincoli stabili, reciprocamente
benefici e a lungo tempo sui principi di rispetto mutuo reciprocità e
uguaglianza.
LA CUBA DI
NETFLIX
di Julio
Martínez Molina
Il 12 maggio
scorso l’emporio audiovisivo statunitense Netflix ha presentato 'La madre',
thriller d’azione della neozelandese Niki Caro al servizio di Jennifer López,
che ambienta in una inesistente Cuba parte della sua trama. L’attrice d’origine
portoricana interpreta una ex militare statunitense che, per recuperare sua
figlia rapita da un poderoso gruppo di trafficanti d’armi, viaggia a L’Avana in
compagnia di un agente del Burò Federale d’Investigazioni. La capitale cubana
nel film è la tana in cui si rifugiano i cartelli della droga e dell’affare
delle armi, luogo in cui si può uccidere impunemente e dove hanno il campo
assassini latinoamericani. In forma curiosa le critiche al film a scala mondiale
non dedicano una linea a questo, mentre i media non ufficiali che toccano il
tema Cuba da dentro e da fuori dell’Isola s’interessano solo a precisare che
Jennifer López non è stata a L’Avana e che tutto il segmento dell’Isola è stato
filmato in Gran Canaria. Ossia viene tralasciato l’aspetto di reale importanza
che non è altro che la tergiversazione della realtà di un paese con i livelli di
sicurezza cittadina più alti del continente, dove non esiste commercio di armi,
e i trafficanti non incontrano il loro rifugio come nell’epoca dei pirati.
Questa visione di Hollywood, tanto inveterata come disprezzabile, risponde alle
linee politiche delle amministrazioni nordamericane e alle loro intenzioni di
seminare nell’immaginario universale l’idea che Cuba è uno Stato terrorista, un
altro angolo oscuro dell’asse del male, nelle cui strade primeggiano il caos e
la barbarie. Molto di tutto questo è in consonanza con produzioni precedenti,
sempre di prima linea della batteria commerciale anglosassone alla maniera di 'Chicos
malos II' (Michael Bay, 2003), nella quale Cuba veniva ritratta come un paradiso
per il contrabbando delle droghe, scenario senza legge, dove i criminali
facevano e distruggevano come nelle loro coste che nelle loro mansioni. Anche se
con meno cianuro ideologico, si è visto anche in 'Sin tiempo para morir' (Cary
Joji Fukunaga, 2021), e il suo arcipelago caraibico raccontare di spie
internazionali e violente scaramucce per le strade. Lo spazio non permette di
citare altre produzioni, come la tendenza che rimonta a prima del 1959 per
lungometraggi statunitensi che reinventavano a loro gusto e in virtù dei loro
perversi obiettivi di manipolazione, la storia del nostro paese. Insomma , la
Cuba di 'La madre' è l’eterna Isola della visione immaginaria di Hollywood, per
fortuna è in parte il paese di prima della Rivoluzione, quello di chi desidera
che sia quello di oggi. Per fortuna, per noi che viviamo qui, è lontano un mondo
da quello che raccontano le pellicole e la realtà. Ma per disgrazia questa è la
nostra immagine che continuano a esportare nel pianeta.
PATRIMONIO CULTURALE E TURISMO,
NECESSARIAMENTE VINCOLATI
di Conde Sánchez
L’importanza
di sviluppare e promuovere un modello turistico che contribuisca
all’arricchimento e alla difesa dell’identità culturale della destinazione, è
risultata un consenso tra i partecipantii all’incontro /Gestione del Patrimonio
Culturale e del Turismo: identità e impegno/, al quale ha partecipato martedì 1º
maggio il membro del Burò Politico del Partito e primo ministro, Manuel Marrero
Cruz. Nel contesto della celebrazione della Fiera Internazionale del Turismo (fitCuba
2023), questo evento ha preceduto il Congresso Internazionale del Patrimonio
Culturale, nel Museo delle Belle Arti. Come parte di fitCuba 2023, martedì 1º
maggio è stata presentata la cartella delle opportunità degli affari e gli
investimenti stranieri nel turismo nel paese. Suyen Rivero, direttrice degli
Affari del Ministero del Turismo (MINTUR), ha informato che la cartella delle
opportunità del settore pone a disposizione degli investitori 87 progetti. Di
questi 32 appartengono alla modalità d’impresa mista e 55 corrispondono a quella
di contrato d’associazione economica internazionale. 41 sono di commercio e
amministrazione alberghiera, 11 d’amministrazione dei servizi e tre con fondo
comune. Poi ha indicato che tra le modalità d’investimento straniero spiccano
gli interessi delle imprese miste per il commercio e/o la costruzione di
capacità alberghiere e villaggi di alto standard, di imprese miste per lo
sviluppo di progetti immobiliari associati al truismo, contratti
d’amministrazione e commercio alberghiero con o senza finanziamento e contratti
d’amministrazione di servizi di marine e altro. La dirigente ha informato che
l’investimento straniero nel settore del turismo è composto da 24 imprese miste
e 112 contratti d’associazione economica internazionale. Inoltre in questi
momenti si trovano in processo di preparazione degli investimenti di tre imprese
miste per la costruzione di nuovi hotels.
CORAZÓN FELIZ: PER UNA CULTURA DI
PACE
di Ricardo Alonso Venereo
«Corazón
feliz è un sogno possibile». Il premio nazionale di Teatro, Rubén Darío Salazar,
direttore artistico del IV Incontro Internazionale delle Arti per l’Infanzia,
che si presenterà sino al 28 maggio a L’Avana. In una conferenza stampa
effettuata nel teatro Abelardo Estorino, nel Ministero di Cultura, con la sua
fondatrice, la cantautrice Rochy Ameneiro, ha spiegato che l’incontro oltre alla
musica comprende per la prima volta il resto delle arti, dato che ha la finalità
d’essere «uno spazio per una cultura di pace». Dedicato alle donne creatrici per
l’infanzia e la cura dell’ambiente, l’incontro si realizzerà anche a Villa Clara
e a Pinar del Río. L’ inaugurazione ufficiale è programmata per giovedì 25 nella
Sala Teatro del Museo Nazionale delle Belle Arti, con lo spettacolo 'Corazón de
agua', e il termine sarà domenica 28 nella Sala Covarrubias del Teatro Nazionale
di Cuba, con lo spettacolo 'Cantar con el corazón', con il duo Karma,
Cantoalegre (Colombia), Rita del Prado e il Teatro de las Estaciones.
Nell’incontro si presenteranno Cantoalegre, della Colombia; Estrellita Caracol,
il duo Sin Cordones, Teresa Usandivaras, gli artisti Alejandra D´Agostino,
Sebastián Pascual, e il gruppo Pie, dell’ Argentina. Per la parte cubana
interverranno il duo Karma, Rita del Prado, Enid Rosales,
Teatro de las Estaciones, la compagnia teatrale El Mejunje, Teatro Tuyo, Teatro
El Mirón Cubano, Rochy Ameneiro, Gaby y Sofi, Rodrigo García, La tía Rosa,
Titirivida, Alas teatro e il Coro Diminuto.
LE BATTAGLIE DI GUILLERMO IN UN
LIBRO MEMORABILE
di Yaima
Puig Meneses
Un uomo e la
sua impronta, la passione di un giovane per la storia e il suo affanno per
raccontarla con tutte le sue sfumature, Cuba e tutte le sue vicissitudini per
superare le avversità, sono i protagonisti di /Le battaglie di Guillermo.
Conversazioni con un Comandante della Rivoluzione Cubana/, un libro alla cui
presentazione ha partecipato, il 27 aprile, il Primo Segretario del Comitato
Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel
Bermúdez. Particolari sulla vita e sui combattimenti si leggono nelle circa 200
pagine che formano il testo, con il prologo del Generale d’Esercito Raúl Castro
Ruz, leader della Rivoluzione Cubana. «Come mi è accaduto poche volte in altre
occasioni, queste pagine hanno catturato la mia attenzione immediatamente e
letteralmente. Non ho smesso di leggerlo sino alla sua conclusione», ha scritto
Raúl su quello che è già un libro memorabile. 'Le battaglie di Guillermo.' ,
come ha detto lo stesso Generale d’Esercito, non è altro che una «ricca
conversazione tra un giovane abile e capace giornalista cubano, e un veterano
protagonista di una buona parte dei momenti più trascendentali delle gesta che
sferriamo ancora per preservare la piena indipendenza e conquistare, come
aspirava Martí, tutta la giustizia per il nostro popolo». Da questa
conversazione è nato questo libro che, come ha detto l’autore, il giornalista
Wilmer Rodríguez Fernández, «raccoglie la storia non solo di un Comandante
guerrigliero, ma anche il dramma umano di una famiglia di campagna e tutto
quello che dopo il trionfo, con la massima direzione del paese, dovette fare».
Guillermo, ha riferito,«è un essere umano straordinario, è un campagnolo, un
cubano, e più che un cubano è un “cubanaccio”; è una persona che chiama le cose
per nome e che racconta la storia con quella naturalezza di cui sono capaci gli
uomini nati e cresciuti nei campi». I più alti dirigenti del paese hanno reso
omaggio a questo essere umano straordinario con la loro presenza
nell’emblematico salone Portocarrero, del Palazzo della Rivoluzione, uno spazio
che porta in sé l’impronta di Fidel e di Celia, della Sierra Maestra. Il primo
ministro, Manuel Marrero Cruz; il vicepresidente della Repubblica, Salvador
Valdés Mesa, e in maniera molto speciale il vice primo ministro, Comandante
della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez, e il Comandante dell’Esercito Ribelle
José Ramón Machado Ventura, che con Guillermo, sono simboli della nostra storica
lotta guerrigliera e rivoluzionaria, hanno accompagnato il Presidente della
Repubblica. Erano lì davanti a Guillermo García, anche gli eroi e le eroine
della Repubblica; i partecipanti alla spedizione dello yacht Granma; combattenti
dell’Esercito Ribelle, con i quali lottò sulla Sierra Maestra; familiari dei
membri della spedizione assassinati; figli nipoti, amici e compagni di lavoro.
Un centinaio di persone è stato testimone della presentazione di 'Le battaglie
di Guillermo' , un testo che – ha detto la scrittrice e giornalista Katiuska
Blanco– è un «libro che rammenta rivelatori e leggendari fatti della vita e dei
combattimenti per Cuba la bella». Le domande di Wilmer, ha detto, risvegliano in
«Guillermo l’emozione rammentando, e incanalano i ricordi di una vita lunga e
feconda, che passa per la guerra nelle montagne e le verità rotonde del valore
della morale di una forza». In queste linee, ha segnalato, «si marcano tratti
del carattere e della personalità di chi ha la meravigliosa possibilità d’avere
davanti a sè un uomo molto più profondo di quello che molti s’immaginano». Ocean
Sur, casa editoriale latinoamericana che da 30 ani offre ai suoi lettori le voci
del pensiero rivoluzionario di tutti i tempi, ha pubblicato il testo. Ana María
Cabrera Marsden, coordinatrice editoriale di Ocean Sur, che ha definito il testo
«un legato storico per le nuove generazioni», ha parlato dell’impegno gigante
con quest’Isola, delle tante ore dedicate al lavoro per il libro e della
passione con cui la casa editrice ha condiviso con i suoi compagni frasi e
aneddoti. Precisamente alle nuove generazioni, il Comandante della Rivoluzione
Guillermo García Frías ha dedicato il libro prima di tutto: «Alla gioventù
cubana, a questi giovani che amano la Patria». Poi alle done cubane e
soprattutto alle madri, che con la loro dedizione e sacrificio resistono in ogni
momento nelle più difficili circostanze. Con la voce incrinata dalle emozioni
del pomeriggio, il Comandante della Rivoluzione ha ricordato anche il Generale
d’Esercito, per il quale sente, ha confessato, un profondo affetto, ammirazione
e rispetto, sentimenti che sono cresciuti in tanti anni di battaglie e amicizia
condivise. «Ogni giorno, ha assicurato, sento più forte il dovere della lotta,
perché io sono un figlio di questo popolo, lo amo, lo sento e muoio per lui». Il
Comandante della Rivoluzione ha dedicato il libro «A questi giovani che amano la
Patria.
AMERICA LATINA
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I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD
AMERICA
Il Sud America è una regione nota per le sue
tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui
sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre
questo territorio è principalmente conosciuto
per la sua musica, i balli tradizionali e la
cucina straordinaria, le persone che vivono qui
amano anche un'altra attività ossia i giochi da
casinò con alcuni di questi che sono persino
nati in loco.
Il boom dei giochi online in Sud America
Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui
in Sud America e in parte di quella centrale era
possibile divertirti con i giochi di casinò
erano le strutture terrestri. Nel 2015 è
nata una nuova tendenza che va sotto il nome di
casinò online e le popolazioni locali ne sono
state molto attratte. Questi siti infatti
offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò
tradizionali in quanto forniscono un'esperienza
di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti
giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono
sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento.
I giochi da casinò sono creati da alcuni dei
fornitori più rinomati al mondo e presentano
decine di elementi che si richiamano propri alla
cultura latino-americana.
Questo gioco ha preso piede in tutta Europa,
nonostante, la sua fama, non ha mai potuto
superare quella del blackjack, oggi molto
giocato anche nel nostro paese, grazie agli
operatori legali come
starcasino.it/blackjack,
con...
[segue]
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