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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

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sui 5 patrioti cubani
 

 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PER SEGNALAZIONI A PROPOSITO DI APPUNTAMENTI CULTURALI E POLITICI DEDICATI A TEMATICHE CUBANE, INVIARE MAIL A: info(at)siporcuba.it

 

 

IL LIBRO DEL MESE CONSIGLIATO DA

SIPORCUBA

 

Un itinerario erotico verso la libertà, la coscienza di sé, la felicità. Il diario di una donna che si pone come oggetto e soggetto di ricerca, osservatrice partecipante, con il suo corpo e i suoi sentimenti, per vedere qual è il limite della forza e della fragilità delle persone che si scontrano e si combinano.

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ALMEIDA, VIVO NEL CANTO GAGLIARDO

 

DI «VINCERE O MORIRE»


 

di Mailenys Oliva Ferrales

 

 

Uscito dal popolo, Almeida divenne per merito proprio un combattente ammirato e molto amato da questo stesso popolo, le cui pene e sottomissioni lo portarono alla Moncada, a sopportare stoicamente le vessazioni del presidio politico, ad attraversare i mari della sua terra per vivere nell’esilio e ritornare poi come membro della spedizione dello yacht Granma, prima d’andare sulla Sierra a conquistare la libertà mutilata della sua gente. Un sorriso amplio e uno sguardo limpido, un carattere formato da rettitudine e carisma, molta umiltà e nessuna presunzione, un’uniforme verde olivo, l’arte nelle sue vene e la Rivoluzione nel suo petto formano il ricordo indimenticabile del Comandante Juan Almeida Bosque. Non potrebbe essere diversamente perché,uscito dal popolo, Almeida divenne per merito proprio un combattente ammirato e molto amato da questo stesso popolo, le cui pene e sottomissioni lo portarono alla Moncada, a sopportare stoicamente le vessazioni del presidio politico, ad attraversare i mari della sua terra per vivere nell’esilio e ritornare poi come membro della spedizione dello yacht Granma, prima d’andare sulla Sierra a conquistare la libertà mutilata della sua gente. Fu proprio lì sotto la sparatoria incessante della mitragliatrice e il rischio reale di perdere la vita nel combattimento, il figlio di Juan Almeida e Rosario cominciò ad essere indispensabile per la futura Rivoluzione. Un aneddoto dei giorni iniziali, dopo il trionfo del gennaio del 1959 lo confermò. Un amico di gioventù chiamato Ventura Manguela, chiese all’allora Comandante dell’Esercito Ribelle come mai lui, senza essere una «gente con scuola», occupava una responsabilità così alta nell’esercito vittorioso. La sua risposta fu contundente: «Ventura, è che io non sono mai arrivato secondo in un combattimento e non me ne sono mai andato per primo». Quella era l’essenza del giovane semplice e sacrificato, che prima d’essere ribelle e rivoluzionario fece il muratore, il manovale e altri lavori umili per aiutare la famiglia a sopravvivere nel mezzo della miseria e la barbarie imposta dalla tirannia. Quando più tardi la Cuba socialista necessitò i suoi sforzi come membro del Comitato Centrale e del Burò Politico del Partito, o come deputato dell’Assemblea Nazionale, vicepresidente del Consiglio di Stato, o al fronte dell’Associazione dei Combattenti, Almeida continuò ad essre sempre lo stesso fatto di radicale nobiltà, lealtà indistruttibile a Fidel e a Raúl, e un enorme carisma. È che, semplice e modesto come pochi, i gradi militari e gli incarichi politici non cambiarono lo spirito sensibile del dirigente che andva abitualmente in macchina con i finestrini aperti e preferiva ascoltare le inquietudini del popolo, prima di leggere una relazione «edulcorata». Lo stesso Comandante che amava il mare e la natura, il canto e la letteratura. Precisamente, più di 300 canzoni e una dozzina d’opere letterarie formano parte di quest’altro legato ineludibile dell’Eroe della Repubblica di Cuba, nel quale confluirono in perfetta armonia, l’arte e le responsabilità della Rivoluzione, come esprime la sua emblematica canzone “La Lupe”: «E adesso che mi allontano per compiere il dovere,che la mia terra mi chiama a vincere o morire, non mi dimenticare, Lupita; ay, ricordati di me». Con quella sorte d’essere poeta e musicista, combattente e amico, Cuba onora la sua memoria a 14 anni dalla sua scomparsa fisica, con la sua convinzione gagliarda che «Qui non si arrende nessuno!» .


CUBA  ATTUALITA'
  

 

DOPO LA TORMENTA, IL RECUPERO


 

di Ronald Suárez Rivas e Freddy Pérez Cabrera


 

Dopo Idalia, il diluvio. Come nella celebre affermazione biblica, Pinar del Río si è svegliata il 29 agosto con la sensazione che «tutte le fonti del grande abisso si erano rotte aprendo le cataratte dei cieli». Così come aveva annunciato l’Istituto di Meteorologia, il peggio per Vueltabajo non sarebbe stato l’arrivo della tormenta tropicale Idalia (poi divenuta uragano), ma quello che sarebbe successo dopo il suo passaggio. Una pioggia interminabile, con raffiche di vento che hanno anche sorpassato i cento chilometri l’ora, si è infuriata con un territorio che ancora non si è ripreso dal passaggio dell’uragano Ian, meno di un anno fa. Prima che questo fenomeno toccasse il suolo cubano vicino a Capo di San Antonio, nella provincia si contavano già 60 000 case danneggiate da Ian, ancora pendenti di soluzione. Oggi questo numero è cambiato. Pur con dati non ufficiali è sufficiente guardare per vedere nuovi danni nel fondo abitazionale oltre alle perdite nell’agricoltura. Fiumi e torrenti trasformati in un mare, campi inondati dalle precipitazioni e le crescite hanno stravolto il paesaggio. Cresciuto moltissimo per tutta l’acqua che gli è entrata, il fiume Cuyaguateje ha interrotto il transito delle strade dal paese di Isabel Rubio al capoluogo municipale di Guane, penetrando, nel suo passaggio in più di 700 case . «Erano molti anni che non si vedeva tutto questo», ha assicurato Yamileidys Ramos, una delle abitanti del luogo. A cinque chilometri, all’altro lato di un Cuyaguateje straripato, Ana Mojena ha coinciso, ricordando che dal tempo degli uragani Isidore e Lili nel 2002, il fiume più grande dell’occidente non cresceva tanto. «Ho passato tutta la notte vegliando per l’acqua e il vento», racconta Ana. «Ci aspettavamo che crescesse, ma non così in una maniera tanto rapida», ha aggiunto. Di fronte a questa situazione spiega che sua mamma è stata portata alla casa di alcuni amici in una zona più alta e che lei restava con il resto della famiglia per mettere in salvo le cose più importanti, se necessario. «Quí ci aiutiamo sempre tra vicini, e mentre il fiume cresce ci spostiamo da una casa all’altra». Più a occidente, anche a Mantua, il fiume che circonda il capoluogo municipale aveva raggiunto livelli inaspettati. Con l’acqua nel portale di casa sua e il pronostico di un’ulteriore crescita, Lourdes Otero ha affermato che erano almeno dieci anni che non si vedeva una cosa simile. Comunque chi poteva correre rischi era già stato messo in salvo, come nel caso, per esempio, di Isidro Manuel Rojas, un contadino della zona di La Manigua che, di fronte alla minaccia d’Idalia, si era trasferito con i suoi nel centro d’evacuazione abilitato nella scuola Ormani Arenado. «Ci hanno trasferito poco prima che cominciasse a piovere, perchè dove viviamo il fiume cresce molto, divide il terrapieno in tre o quattro parti e diventa un pericolo», ha detto. La presidente del Consiglio della Difesa Provinciale (CDP), Yamilé Ramos Cordero, ha considerato che, in maniera generale, i danni non sono severi, a parte le piogge e le inondazioni che in alcuni luoghi hanno distrutto gli sforzi degli agricoltori e in altri hanno provocato danni alle infrastrutture. «i problemi provocati alle case e anche alle comunicazioni sono minimi», ha segnalato la Segretaria del Partito in Pinar del Río, ed ha aggiunto che la situazione più complessa riguarda il sistema elettrico. Nove degli 11 municipi di Pinar del Río sono restati senza servizi al passaggio della tormenta. In totale 186.000 clienti. Per appoggiare il recupero di un settore tanto importante, è già iniziato l’arrivo di brigate di segnalinee di altri territori del paese e inoltre non piove più e il sole appare a momenti su Vueltabajo. Come punto positivo va segnalato il recupero delle dighe, una buona notizia per l’agricoltura di fronte a una campagna del freddo nella quale si prevede di seminare 45.000 ettari tra coltivazioni varie e tabacco. Rolando González, direttore dell’Impresa di Aprovechamiento Hidráulico, ha precisato che da quando è iniziato il fenomeno meteorologico, le 24 dighe della zona hanno incorporato 44 milioni di metri cubi, e che questa cifra continuerà a crescere nei prossimi giorni data la continuità del deflusso.

 


 

IL PCC E IL PSUV STARANNO SEMPRE NELLO STESSO


 

CAMMINO DELLA RIVOLUZIONE


 

In un ambiente fraterno e disteso si è svolto il dialogo tra il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello Rondón, con dirigenti e funzionari del Partito Comunista di Cuba, dell’Unione dei Giovani Comunisti e di diverse organizzazioni di massa e studentesche, nel pomeriggio di mercoledì 9. Il membro del Burò Politico e segretario dell’Organizzazione, Roberto Morales Ojeda, è stato l’anfitrione nella sede del Comitato Centrale. Accompagnato da una distinta delegazione, Diosdado Cabello onora un invito speciale del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, ed ha offerto dettagli ai presenti, con l’enorme soddisfazione per aver iniziato il suo programma il suo programma con l’omaggio in Santa Ifigenia al Comandante in Capo, un momento che, ha confessato, gli ha offerto forze. Cosciente che le sue parole avevano interlocutori familiarizzati con le sue esperienze, ha parlato delle costanti manipolazioni che vive la Rivoluzione Bolivariana, e ha identificato «i nemici comuni, la storia comune e le vittorie comuni che ci caratterizzano come popoli». Poi ha attualizzato i presenti sulla realtà politica del suo paese, e ha riferito il ruolo del PSUV in questo cammino di sfide, ma soprattutto le nuove conquiste della guida del Partito e la credibilità tra i suoi seguaci. «Siamo stati sottoposti a una guerra spietata, e il Presidente Nicolás Maduro ha organizzato la strategia per avere capacità di risposte, come abbiamo dimostrato. In questo hanno avuto un ruolo essenziale le donne e i giovani nel PSUV, in un processo di somme costanti, così come siamo stati energici contro i metodi burocratici e qualsiasi manifestazione di corruzione», ha sostenuto. Nella sua descrizione dello scenario non ha tralasciato la natura meschina degli oppositori, che sono divisi e non hanno alcuna forza morale. Nello stesso tempo è stato categorico prevedendo che «il nemico non va mai a riposare, e il giorno che lo fa ci dice che stiamo facendo male qualcosa». Ricordando il legato di Fidel e di Chávez, ha insistito nella pertinenza che siamo predicatori dei loro esempi, perché abbiamo avuto il privilegio di vivere il loro tempo, e questa memoria non ce la possono rubare i manipolatori. Roberto Morales Ojeda, emozionato per il momento, ha ringraziato per lo scambio franco tra fratelli ed ha sottolineato che Cuba mantiene il suo appoggio alla Rivoluzione Bolivariana, al presidente Maduro, alla unione cívico-militare e al suo popolo. Ugualmente ha ringraziato per la solidarietà espressa dal Venezuela al nostro paese. La Zona Speciale di Sviluppo Mariel è stata parte dell’agenda di Morales Ojeda con Diosdado Cabello, la mattina. Il percorso ha compreso fermate nel Terminal dei Contenitori, la Fabbrica della birra Parranda, il Belvedere e l’Industria Biotecnologica CIGB Mariel S.A., la prima industria di alta tecnologia ubicata nella Zona, dove la delegazione venezuelana ha ricevuto informazioni sul processo di fabbricazione di due prodotti d’alto prestigio internazionale: il vaccino anti-COVID-19 Abdala e il Heberprot P-Plus, trattamento per ulcere severe del piede diabetico. Poi la delegazione del PSUV ha raggiunto la Scuola Superiore del Partito Ñico López, ed è stata ricevuta dalla rettrice dell’istituzione, Rosario Pentón, e da una rappresentazione dello staff degli insegnanti ed hanno parlato della responsabilità che assumono nella formazione dei quadri del Partito.

 


 

LA PIOGGIA, L’ELEMENTO PIÙ SIGNIFICATIVO


 

Il quotidiano El Artemiseño, ha pubblicato che le precipitazioni più significative in Artemisa erano state registrate nelle stazioni di Güira de Melena, Bauta, Mariel e Bahía Honda, e che i venti avevano raggiunto velocità da 25 a 40 chilometri l’ora(km/h), con raffiche di tormenta tropicale in alcune località. In quel contesto, il Consiglio della Difesa di questo territorio, presieduto dalla membro del Burò Politico, Gladys Martínez Verdecia, prima segretaria del Partito nella provincia, ha indicato di dare priorità al ristabilimento dell’elettricità in quei luoghi che garantiscono la vitalità dei servizi nelle aree di maggior concentrazione di abitanti.  Inoltre ha orientato d’appoggiare gli agricoltori nel raccolto urgente degli alimenti che si possono salvare e approfittare. La fonte citata ha precisato che non si riportano danni notevoli alle case, né all’agricoltura, solamente al tetto del policlinico di Baracoa (Bauta).Lievi danni alel scuole Cristino Naranjo, di Bahía Honda e República de Indonesia, di Guanajay. I problemi principali li ha presentati il sistema elettrico, soprattutto a Mariel, municipio che è restato senza elettricità anche se sono intensi i lavori per il suo ristabilimento. Il settore delle comunicazioni ha presentato 4 017 servizi di telefonia fissa interrotti, 15 radio basi e 22 siti wifi, motivati soprattutto dalla mancanza di corrente.  In generale, le piogge associate alla tormenta tropicale Idalia hanno apportato benefici rilevanti alle dighe dell’Isola della Gioventù, severamente danneggiate sino ad ora da una forte siccità che dava difficoltà per la distribuzione dell’acqua alla popolazione. Nella capitale, L’Avana, i danni si sono concentrati nelle reti elettriche. Tribuna de la Habana ha pubblicato che i municipi pregiudicati sono stati La Habana del Este, Arroyo Naranjo, Boyeros, Plaza de la Revolución e Cerro.

 


 

IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista.Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

   

ATTUALITA'
 

 

CUBA E CINA: UNA RELAZIONE ESEMPLARE


 

NEL SETTORE DELLA BIOTECNOLOGIA


 

di Leticia Martínez Hernández


 

Il presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha definito la cooperazione che da 20 anni si sviluppa nel settore della biotecnologia tra le due nazioni, come un esempio nelle relazioni Cuba-Cina, che in questo momento s’incontrano in un periodo rinnovato. Il mandatario, ricevendo i membri principali della delegazione della Cina che partecipa alla XII Riunione del Gruppo di Lavoro Congiunto della Biotecnologia Cuba-Cina, ha segnalato che «i vincoli tra i due paesi mantengono un altissimo livello nelle relazioni politiche, economiche e commerciali». Díaz-Canel ha ricordato la sua visita ufficiale nel novembre dell’anno scorso nel gigante asiatico, e il recente incontro con il presidente Xi Jinping in Sudafrica, nella cornice del Vertice dei Brics. «Tutto questo ci ha permesso di giungere a questa riunione in un ambiente molto favorevole per continuare a consolidare e potenziare la nostra collaborazione. Siamo convinti che le imprese miste Cuba-Cina, in materia di biotecnologia, hanno successo e sono una forza per la cooperazione tra i due paesi. Oltre ad apportare benefici alle imprese, apportano molto alla salute dei nostri popoli», ha segnalato. Il Capo di Stato ha ratificato alla delegazione cinese – formata da alti funzionari della Commissione Nazionale di Sviluppo e Riforma e da imprenditori del settore biotecnologico– che «la nostra volontà di continuare ad appoggiare la crescita, lo sviluppo e il consolidamento di questa cooperazione». Hanno partecipato all’incontro che si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 7 settembre nel Palazzo della Rivoluzione, sede della Presidenza della Repubblica, il primo ministro, Manuel Marrero Cruz; i vice primi ministri, Ricardo Cabrisas Ruiz e Jorge Luis Perdomo Di-Lella; i principali dirigenti e leaders scientifici della biotecnologia cubana. Díaz-Canel ha segnalato la maniera in cui i due paesi si sono aiutati durante la pandemia della COVID-19, aprendo un nuovo momento nella Cooperazione in tutto quello che possiamo fare per affrontare future pandemie e prepararci per nuove emergenze sanitarie. L’evidenza più importante dello sviluppo raggiunto, ha ricordato, è il vaccino universale Pancorona, contro ceppi di coronavirus, sviluppato nel centro cinese-cubano d’Investigazione, Sviluppo e Innovazione di Yongzhou, oggetto di un brevetto congiunto. «Abbiamo ottenuto un prodotto biotecnologico innovatore e molto robusto», ha sottolineato. Il mandatario ha proposto un’altra linea di sviluppo con la creazione d’imprese miste di biotecnologia in Cuba: «Come contiamo in Cina con tre imprese del genere. Questo ci permetterà di lavorare insieme nel mercato per l’America Latina e i Caraibi e potrebbe essere una priorità di lavoro per il prossimo periodo», ha indicato. Wu Hao, segretario generale della Commissione Nazionale di Sviluppo e Riforma della Cina, che guida la delegazione, ha ringraziato per «l’alta stima del Presidente cubano e del suo Governo del lavoro che abbiamo sviluppato». Dobbiamo ottenere maggiori risultati, ha indicato, persoddisfare le aspettative dei due mandatari. La cooperazione tra Cuba e la Cina nel settore della biotecnologia è un modello, un esempio per la cooperazione bilaterale in altri settori commerciali, economici e produttivi. Wu Hao ha segnalato gli eccellenti risultati di Cuba nel settore della biotecnologia e la capacità del suo capitale umano, una forza in questi 20 anni di cooperazione. L’obiettivo principale, ha precisato,è stato retribuire al benessere sociale della nostra popolazione. Alla XII Riunione del Gruppo di Lavoro Congiunto della Biotecnologia Cuba-Cina, appena realizzata a L’Avana, partecipa una delegazione del paese asiatico, con 40 rappresentanti del settore Governo e delle imprese.

 



 

LA LOCOMOTIVA DELLA COOPERAZIONE TRA LA CINA E CUBA


 

Al termine dell’incontro tra il mandatario cubano e la delegazione cinese, il presidente di BioCubaFarma, Eduardo Martínez Díaz, ha dichiarato alla stampa che «la cooperazione nel campo della biotecnologia tra Cuba e la Cina realmente è stata uno dei motori d’impulso della cooperazione tra i due paesi e che così lo riconoscono i nostri leaders. «Se analizziamo i 20 anni di questa cooperazione possiamo dire che abbiamo ottenuto risultati concreti partendo da medicinali creati e prodotti, che si utilizzano in Cina, in Cuba, e anche in altri paesi del mondo». «Da un punto di vista economico, ha detto, ha avuto senza dubbio un grande impatto e abbiamo ottenuto entrate significative con questa cooperazione. Abbiamo creato tre imprese miste, abbiamo laboratori e centri d’investigazione e sviluppo congiunti, dove analizziamo progetti d’investigazione scientifica», ha segnalato Martínez Díaz. «Recentemente abbiamo presentato un brevetto congiunto per una vaccinazione che abbiamo chiamato “vaccinazione universale contro i Coronavirus”, considerando che nelle ultime epidemia, l’ultima che ci sono state, includendo l’ultima divenuta pandemia, l’agente infettivo era un coronavirus. Ora, quello che stiamo prevedendo è l’apparizione di un nuovo agente di questi che provochi un’emergenza sanitaria. Una vaccinazione di questo tipo potrebbe essere un primo livello di contenimento, perchè è una vaccinazione che funziona per neutralizzare i coronavirus in generale». Nella XII Riunione abbiamo conversato sulla possibilità di aprire imprese miste anche a Cuba, ha informato il Presidente di BioCubaFarma. « Stiamo presentando ai nostri amici cinesi vari progetti da realizzare qui con investimenti stranieri, per esempio nella Zona Speciale di Sviluppo Mariel, per creare prodotti per Cuba e il resto della regione dell’America Latina e i Caraibi.Questi progetti sono un esempio di tutto quello che inoltre si sta facendo tra i due paesi», ha valutato. «La biotecnologia è la locomotiva della cooperazione tra i nostri paesi».


 

LA LINEA AEREA JETBLUE SOSPENDERÀ I VOLI A CUBA


 

La linea aérea statunitense JetBlue sospenderà i suoi voli a Cuba a partire dal 17 settembre, e questo ha provocato reazioni in settori che vogliono cambiare la politica del presidente Joe Biden verso l’Isola. La riduzione dei voli di JetBlue a Cuba è il risultato delle politiche di Donald Trump per asfissiare il popolo cubano e l’economia dell’Isola, e come conseguenza, creare problemi a compagnie statunitensi, ha detto l’attivista Carlos Lazo in una dichiarazione a Prensa Latina. Lazo ha ricordato che molte di queste imprese speravano che con la politica dell’era di Obama (nell’ultima tappa del suo mandato), di avvicinamento tra i due popoli, ci sarebbero state opportunità per imprenditori e compagnie nordamericane. Purtroppo Biden ha continuato la politica di Trump e, come risultato, le compagnie nordamericane come JetBlue devono ridurre o tagliare i voli a Cuba, ha commentato il coordinatore del Movimento Ponti d’ Amore. «Se fossero continuate le politiche d’avvicinamento tra i due popoli della tappa Obama (2009-2017), lontani dal tagliare i voli, si sarebbero incrementati. Speriamo che questo sia il futuro delle relazioni tra i nostri due paesi: No all’asfissia del popolo cubano e che si costruiscano ponti d’amore», ha sottolineato Lazo. «La decisione è un altro esempio di come la normalizzazione non è avanzata nel mandato di Biden», ha considerato la copresidente della Rete Nazionale di Solidarietà con Cuba, Calla Walsh, nella piattaforma X (già Twitter). Un navigatore che si è identificato comr Justin Roig, ha deto che Biden è letteralmente come Trump per la politica verso Cuba, mantenendo e aggregando nuove sanzioni”. Il media digitale Belly of the Best ha segnalato che la disposizione di JetBlue indica cambi nel panorama del regolamento dal suo volo inaugurale nel 2016 durante il disgelo tra gli Usa e Cuba. «Biden non ha toccato le sanzioni chiavi di Trump, come la designazione SSOT (Stati patrocinatori del terrorismo) di Cuba, che riduce i viaggi europei verso e da Cuba attraverso gli Stati Uniti”, ha affermato. Oltre a un comunicato pubblicato dalla linea aerea, non ci sono state informazioni ufficiali delle autorità statunitensi al proposito, ha scritto il giornalista portoricano Luis De Jesús Reyes. In questo modo si sferra un colpo duro alla già limitata politica delle relazioni con Cuba dell’Amministrazione Biden, ha scritto. JetBlue è stata, nel 2016, la prima compagnia aerea degli USA a operare un volo commerciale tra i due paesi in 50 anni. La linea aerea ha indicato, per spiegare l’l’uscita dall’Isola, che distribuirà gli aerei nelle sue rotte di maggior resa, dove la domanda di tariffe basse e del buon servizio di JetBlue stanno crescendo”. Nel 2019, l’Amministrazione dell’allora presidente repubblicano Donald Trump, come parte della sua politica di massima pressione contro Cuba, aveva sospeso tutti i voli nelle province di Cuba, meno che a L’Avana. Nel maggio del 2022, in un gruppo di misure diffuse dall’attuale Governo, Washington aveva rilasciato licenze alle linee aeree come JetBlue per aumentare le loro operazioni nella nazione delle Antille. Prensa Latina ha cercato di comunicare con l’impresa attraverso il suo telefono d’attenzione diretta al cliente, ma non ha ottenuto commenti, solo la risposta automatica relazionata al tempo d’attesa in línea per le difficoltà provocate dall’uragano Idalia che ha colpito il territorio degli Stati Uniti.


 

 

TRA PALESTINESI, CIBERCLARIE E LEONESSE,

 

CHI OFFENDE CHI?


 

Raúl Antonio Capote


 

Viviamo tempi complessi e nei nostri giorni è comune che le opinioni si polarizzino e le ingiurie passino ad occupare con regolarità il posto degli argomenti. Le offese sono diventate praticamente l’unica arma sferrata da alcune persone «per difendere» le loro idee e posizioni. Lo sviluppo accelerato d’internet e del suo ecosistema digitale, reti sociali comprese, ha apportato in coppia, oltre ai vantaggi del suo uso per lo sviluppo umano, il sorgere di elementi dirompenti dell’ordine etico. È diventato nella rete delle reti lo spazio di germinazione e fioritura dei detti haters (odiatori) e altri esemplari similari. Senza dubbio questi fattori si esprimono anche nel mondo reale. La «battaglia» delle ingiurie trascende nei due spazi e prolifera nelle piazze pubbliche, reali o virtuali. La psicologia spiega che i motivi per i quali ci offendiamo sono molteplici. Sentirsi offeso è uno stato emotivo complesso nel quale intervengono fattori personali, attribuzioni casuali interne o esterne e componenti relazionali che influiscono nella nostra interpretazione di quel che è successo. Due epiteti, sono diventati di moda, diciamo così, nei nostri spazi pubblici, nel reale e nel digitale. In verità provoca stupore che siano apprezzati e ancora di più , sentiti o utilizzati come offesa. Per i cubani, gemellati alla causa palestinese, conoscitori del valore, l’integrità e il sacrificio di questo popolo nella lotta per la sopravvivenza della sua nazione, dev’essere un orgoglio straordinario essere chiamato palestinese. Quelli che usano questo termine come offesa non fanno altro che ripetere, incoscientemente, stereotipi costruiti dai media egemonici, sentimenti razzisti, disprezzo del sacrificio di un popolo al quale hanno rubato le terre, distruttole le sue case e assassinato i suoi figli. Un altro termine è quello di ciberclaria, utilizzato dai nemici della Rivoluzione per screditare e affrontare chi nelle reti sociali rompe lance per Cuba. Il nome deriva dal greco “chlaros”, che significa vivo, animato, data la capacità di questi pesci di rimanere fuori dall’acqua lungo tempo e per il loro facile adattamento e resistenza alle condizioni ambientali avverse. Se chiamassimo la claria “pesce cubano”, non sarebbe un errore. Rimpiangiamo quegli anni del baseball negli stadi, dove il rispetto dei rivali stava al disopra di tutto e quella attitudine era orgoglio dei nostri compatrioti e stupore degli stranieri che ci visitavano. Dobbiamo bandire la volgarità, dire basta all’offesa e al vituperio dell’avversario, che esprimono solamente mancanza d’educazione e altre rotture etiche personali che non si possono giustificare come sfottimento o presa per i fondelli. L’urbanesimo, il civismo e la cortesia non sono avversi alla rivalità e al buon umore cubano. Offendere non può essere una moda, venga de dove venga. Nessuno difende con più fierezza i suoi cuccioli di una leonessa, è più resistente di una claria e più coraggioso di un palestinese.

 


 


AMERICA LATINA
 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento.

I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.

Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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