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POLITICA - CULTURA |
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ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dallaa...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
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discorsi di Fidel

discorsi di
Miguel Díaz-Canel Bermúdez

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il romanzo cult
degli anni '90 |
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Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
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 LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
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juaicaterra
COLOMBIA
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OPERE SCELTE DI RAÚL: LEALTÀ,
DEDIZIONE
RIVOLUZIONARIA E SENSIBILITÀ
di Yaima Puig Meneses
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Una collezione straordinaria di libri, che contiene molti
e preziosi documenti, molti inediti, del leader al fronte
della Rivoluzione Cubana, il Generale d’Esercito Raúl Castro
Ruz, è stata presentata la mattina di venerdì 3 nel
Memoriale José Martí. Le Obras Escogidas ( Opere scelte ) di
Raúl Castro Ruz più che un testo, sono una guida etica di
condotta rivoluzionaria sin dalle prime pagine, ha detto
Abel Prieto Jiménez, presidente della Casa de las Américas,
che ha realizzato la presentazione. È stato un momento di
speciali emozioni, al quale hanno partecipato il Primo
Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e
Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, con
il Comandante dell’Esercito Ribelle, José Ramón Machado
Ventura, membri del Burò Politico e della Segreteria del
Comitato Centrale, dirigenti del Governo e dello Stato, così
come rappresentanti di organizzazioni giovanili e di massa,
istituzioni culturali, delle Forze Armate Rivoluzionarie e
del Ministero degli Interni, con lavoratori che hanno
partecipato all’edizione. Abel Prieto Jiménez, ha
ringraziato per la sua presenza il compagno Hua Xin,
ambasciatore della Cina in Cuba e per il prezioso contributo
del Partito Comunista e del Governo di questa nazione, che
hanno donato 3 000 collezioni per la conoscenza e l’uso da
parte del nostro popolo, ed ha considerato che in ogni
pagina si può apprezzare non solo la storia della
Rivoluzione Cubana, e anche le doti Raúl come organizzatore
e educatore instancabile, oltre alla sua capacità
straordinaria di difendere Cuba nei forum internazionali.
Con prologo di Díaz-Canel, l’opera è stata stampata da
Ediciones Celia, e la formano nove tomi. Come ha ricordato
nella presentazione la vice direttrice dell’Ufficio dei Temi
Storici, Daily Sánchez Lemus, si cominciò a prepararla circa
quattro anni fa in questa istituzione. Queste opere,
«imprescindibili per noi che abbiamo la responsabilità che
la Rivoluzione continui fedele all’allegato dei suoi figli
migliori», ha riferito, e formano parte del movimento
politico che vive il nostro paese attorno al centenario di
Fidel e al 95º compleanno di Raúl, nel 2026. Son più di 500
documenti e 5 000 pagine –ha dettagliato– che si
arricchiscono con note a piede di pagina, e un indice
analitico in ognuno dei tomi. Ugualmente forma a tono con le
nuove possibilità delle tecnologie, ogni volume dispone di
un codice che riporta a immagini di Raúl nella tappa
corrispondente, un lavoro realizzato con l’aiuto di Ideas
Multimedios. È possibile inoltre accedere a una versione
digitale della collezione nei siti web del partito e nei
media di stampa del paese. |
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CINA, UN
CAMMINO DI RIVOLUZIONE, INNOVAZIONE
E SOVRANITÀ
di Pérez López
La Repubblica Popolare della Cina è giunta al suo 76º
anniversario il 1º ottobre. Quello storico momento, quando il leader Mao
Zedong proclamò la fondazione della nuova Repubblica in Piazza di Tiananmen,
nel 1949, significò la vittoria antimperialista e l’inizio della rinascita
nazionale. Anche se si possono scegliere innumerevoli stampe della nazione
sorta da questa epica, tre scenari differenti apportano fili conduttori per
avvicinarci al gigante asiatico nella sua visione rivoluzionaria, la sua
incessante innovazione e la sua lotta per la sovranità. La prima immagine
contiene significati che vanno dalle radici storiche alla modernità e il
rispetto per gli esiti realizzati. Dongfanghong o «L’Est è Rosso» è la marca
del trattore nella fotografia, ispirata nella canzone con lo steso nome, che
omaggiava Mao e incarnava l’ideale di un paese che tracciava il suo proprio
futuro. Verso la fine degli anni 50, il campo e l’alimentazione erano
priorità nazionali. La creazione di questo primo trattore cinese, il 20
luglio del 1958, dimostrò e stimolò la capacità rivoluzionaria di
trasformazione agricola e industriale. Non si trova in un luogo casuale: sta
nel Museo del Partito Comunista della Cina (PCCH), a Pechino. La sua
presenza dimostra l’importanza di questo avvenimento nella modernizzazione
del paese. E, anche se lo si esibisce in un contesto storico, i suoi moderni
discendenti continuano in produzione nelle installazioni del Gruppo YTO,
nella provincia di Henan. L’industrializzazione della Cina ha raggiunto in
due soli decenni quello che nei contesti occidentali è stato realizzato in
più di un secolo, come hanno segnalato recenti relazioni. In questi e altri
risultati è possibile incontrare la ragione per cui il tasso del contributo
annuale medio del gigante asiatico alla crescita economica globale giunge al
30 %, confermando la trascendenza dello sviluppo cinese per il resto del
mondo. La seconda immagine è un parco solare fotovoltaico nella contea di
Keping, nella regione autonoma Uigur di Xinjiang. In accordo con le cifre
ufficiali l’anno scorso
la generazione di nuove energie – includendo la
solare e la eolica– in questa regione è aumentata del 30 %, rispetto al
2023. Gli indici dimostrano i passi avanti a livello nazionale. In agosto il
Consiglio dell’Elettricità della Cina (CEC) ha informato che nel primo
semestre del 2025 si è quasi duplicata la capacità d’energia solare e la
eolica del paese, facendo il paragone con lo steso periodo del 2024. La
capacità elettrica aggiunta, proveniente da queste fonti, ha raggiunto i 290
milioni di kilowatt (kW), dei quali 210 milioni di kW corrispondono a
installazioni solari.In rotta verso la sua meta di neutralità dal carbonio
nel 2060, la Cina ha creato un modello unico di sviluppo per le nuove
energie, che include un ambiente integrale – sovrano– con tutte le
componenti della catena tecnologica e industriale: dal disegno
all’installazione e alla manutenzione. Grazie alla forza di questo sistema,
è possibile stabilire nuovi propositi: di recente è stato annunciato
l’obiettivo di ridurre tra il 7% e il 10 %, nel prossimo decennio, le
emissioni di gas a effetto serra. Queste trasformazioni sono un esempio
della posta in pratica di politiche che si estendon0 a tutta l’economia e la
società. Torniamo alla foto e al luogo in cui è stata scattata perché, poco
tempo fa, lì è stato festeggiato il 70º anniversario della fondazione della
regione autonoma di Uigur di Xinjiang. Il 24 settembre, il presidente Xi
Jinping ha segnalato i cambi trascendentali che sono avvenuti ed ha incitato
a sviluppare una regione socialista moderna, distinta per l’unità e la
prosperità in un contesto nel quale la gente viva e lavori in pace e con
soddisfazione. In questa forma l’innovazione e le nuove mete caratterizzano
la Cina contemporanea, senza perdere di vista la priorità che costituiscono
le trasformazioni per il benessere del suo popolo. L’ultima fotografia
dell’immaginario percorso ci rimanda agli inizi.
La Grande Muraglia della Cina è un simbolo del gigante asiatico che ha
superato millenni, frontiere e leggende. Oltre ad essere una formidabile
difesa, ha facilitato le comunicazioni costituendo in sé una rotta che si
estende per valli e montagne. La nazione preserva con orgoglio questo
monumento e lo mostra al mondo, come esempio di quello che i loro antenati
sono stati capaci di realizzare. Nei suoi valori è possibile incontrare le
essenze della Cina, sovrana e fonte di stabilità per un mondo sempre più
incerto. Questo stesso impegno ha portato a
proporre alternative e iniziative che guardano al futuro. Sono cammini che
si sono estesi più lontano della stessa vista, come la muraglia che si fonde
con l’orizzonte. L’iniziativa della Striscia e della Rotta ha permesso alla
Cina di portare al di là delle sue frontiere la visione della cooperazione e
dei guadagni condivisi con altre nazioni. Inoltre le Iniziative di Sviluppo,
Sicurezza, Civiltà e Governanza, apportano una cornice per un mondo nel
quale tra varie priorità esista un vero multilateralismo. Sono espressioni
differenti di uno stesso principio: il paese sovrano, che difende le sue
essenze, e, nello stesso tempo, tende rotte per il dialogo. Il mondo è
testimone della sorprendente trasformazione del gigante asiatico nel suo
cammino di rinnovo, realizzando il processo di Riforma e Apertura, condotto
dal PCCH. Fidel lo predisse così nel 2009: «La Cina sarà, con il suo
accelerato sviluppo, la più grande potenza economica della terra, un
bastione ineludibile del commercio mondiale e punto d’appoggio per i paesi
del Terzo Mondo, che sono stati discriminati e sfruttati dalle potenze
capitaliste più ricche». Il cammino rivoluzionario, consolidato con
l’innovazione e sostenuto con la sovranità non solo ha trasformato il
destino della Cina, ma apporta anche alla costruzione di un nuovo ordine
internazionale.
CUBA E LA FAO NEL CAMMINO PER RINFORZARE
LA SICUREZZA ALIMENTARE
«Le
campane che suonano oggi per quelli che muoiono di fame ogni giorno,
suoneranno domani per l’umanità intera, se non avrà voluto, non avrà saputo
o potuto essere sufficientemente saggia per salvare se stessa», disse il
Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz nel Vertice Mondiale
sull’Alimentazione, nel 1996. Il Primo Segretario del Comitato Centrale del
Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, lo ha
ricordato nel Forum Mondiale dell’Alimentazione, al quale Cuba ha
partecipato in maniera virtuale. Il mandatario cubano ha sottolineato che
Fidel aveva concesso all’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), sin dalla sua creazione, «un’alta
importanza» e ha aveva fatto enfasi nel «suo permanente impegno come
impulsore della solidarietà e la fraternità tra i popoli, per sradicare la
fame e la povertà». Precisamente, nel 1978 fu stabilita ufficialmente una
rappresentazione della FAO nell’Isola, che segnò l’inizio di una
cooperazione chiave per rinforzare la sicurezza alimentare e lo sviluppo
rurale sostenibile. In un contesto nel quale le guerre, il cambio climatico
e le brecce sempre più ampie tra coloro che hanno e quelli che non hanno,
tra i super ricchi e i miseri, gli affamati, i paria del mercato nell’era
neo liberale, la sfida è, ha assicurato, ottenere un mondp libero dalla fame
e dalla malnutrizione, dove l’alimentazione e l’agricoltura contribuiranno a
migliorare in forma sostenibile i livelli di vita di tutte le persone».
«L’Isola grande delle Antille, ha detto, ha posto le sue capacità e le
esperienze a disposizione della cooperazione sud-sud ed ha ricevuto
l’appoggio della FAO nella costruzione e l’implementazione delle politiche
pubbliche per trasformare i sistemi alimentari locali, includendo la Legge
di Sovranità Alimentare e Sicurezza Alimentare e Nutrizionale, così come
altre politiche e normative. Con l’appoggio della FAO, nel 2025
s’implementano in Cuba 13 progetti che coprono 59 municipi», ha precisato.
L’incontro è stato propizio per riconoscere il lavoro di questo organismo
assieme a Cuba «per ottenere una produzione migliore, una miglior
nutrizione, un miglior ambiente e una vita migliore, senza lasciare indietro
nessuno. «Con la FAO continuiamo a consolidare le nostre mete essenziali nel
paese, per avanzare verso sistemi agro alimentari più efficienti e
inclusivi, resistenti e sostenibili», ha sostenuto. Díaz-Canel ha
approfittato, proprio nel 80º anniversario della FAO, per segnalarla come un
attore chiave d’appoggio al paese nella trasformazione dei sistemi agro
alimentari, lo scontro al cambio climatico e la conservazione della
biodiversità. Inoltre nell’emancipazione delle donne e dei giovani
nell’ambito rurale. Poi si è riferito alle aggressioni dell’impero,
attraverso misure coercitive unilaterali, come il blocco, per piegare il
popolo cubano per fame e necessità, così come utilizza altri metodi di
genocidio in Gaza, dove la carestia è stata una costante negli ultimi due
anni. Finalmente ha elogiato il merito di coloro che lavorano
nell’organizzazione, allo sforzo per cancellare la fame dal pianeta.
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NEWS DA CUBA
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INTERVISTA ALLA DOTT.SSA CRUPI
Abbiamo
l'opportunità di intervistare la Dottoressa Annunziata
Nancy Crupi PhD,
una
persona che da tempo sta sensibilizzando l'opinione
pubblica attraverso i suoi canali social su tematiche
che meriterebbero di avere una maggiore esposizione e
delle quali ci parlerà dopo aver risposto a qualche
domanda sulla ricerca sanitaria di Cuba.
Il
futuro di Cuba deve necessariamente essere un futuro di
uomini di scienza, deve essere un futuro di uomini di
pensiero, perché è proprio quello che stiamo seminando
di più; quello che stiamo seminando di più sono
opportunità di intelligenza … “, ha detto Fidel Castro
il 15 gennaio 1960. E le sue parole sono state prese sul
serio come uno dei pilastri della Rivoluzione. Secondo
il National Clinical Trials Coordinating Center (Cencec),
ci sono un totale di 98 studi clinici per diversi tipi
di malattie sull’isola...[segue]
UNA DATA DI CANTO ALL’UNITÀ
di Yudy Castro
Sono passati sei decenni da quel 3 ottobre del 1965, data
in cui coincisero quattro avvenimenti rilevanti per la
storia dell Rivoluzione: la creazione del primo Comitato
Centrale, l’annuncio del nome attuale del Partito Comunista
di Cuba, la lettura dell’indimenticabile lettera di commiato
del Che e la fondazione del quotidiano Granma. La
commemorazione patriottica e rivoluzionaria, in saluto al
60º anniversario degli avvenimenti che, intrecciati,
marcarono il cammino della nazione, è stata presieduta,
venerdì 3, nella Sala Universale delle Far, dal Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader al fronte della
Rivoluzione Cubana e da Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo
Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di
Cuba e Presidente della Repubblica. Erano presenti in
maniera speciale il Comandante della Rivoluzione Ramiro
Valdés Menéndez, vice primo ministro; il Comandante
dell’Esercito Ribelle José Ramón Machado Ventura, fondatori,
e il Generale d’Esercito, del primo Comitato Centrale del
Partito. Hanno partecipato anche altri membri del Burò
Politico, dirigenti del Partito, dello Stato, del Governo,
dell’Unione dei Giovani Comunisti, le organizzazioni di
massa, l’Associazione dei Combattenti della Rivoluzione
Cubana, le Forze Armate Rivoluzionarie e il Ministero degli
Interni. Un lungo applauso, divenuto un riconoscimento, ha
dato il benvenuto a Raúl.
L’evocazione nella voce del Comandante in Capo, della genesi
del Partito Comunista e la sua radice martiana, hanno
preceduto il discorso del Presidente Díaz-Canel, che ha
segnalato ogni data e il simbolismo che le vincola. Il
mandatario cubano ha parlato della straordinarietà di unire
in una sola organizzazione politica le forze rivoluzionarie
e progressiste della società, e definirla comunista; inoltre
ha segnalato che «l’unità costruita, passo a passo da
Fidel», dalla quale emerse il primo Comitato Centrale con
«una composizione singolare e profondamente significativa».
Indicando quei membri proprio nella presentazione nel teatro
Karl Marx, allora Charles Chaplin, il Comandante in Capo
aveva assicurato che: «Non c’è episodio eroico nella storia
della nostra Patria negli ultimi anni che non è lì
rappresentato; non c’è sacrificio, non c’è combattimento e
non c’è prodezza – militare o civile– eroica o creatrice che
non è rappresentata, non c’è settore rivoluzionario,
sociale, che non è rappresentato». Le essenze di quello
storico Comitato Centrale, ha sottolineato Díaz-Canel nel
suo intervento, sono le stesse che accompagnano coloro che
lo integrano oggi: l’impegno assoluto con il popolo e con la
causa socialista. Il capo di Stato ha anche enfatizzato un
altro di quei fatti trascendentali: la creazione del
quotidiano Granma, organo ufficiale del Partito Comunista,
che, a suo giudizio, «oggi ha una sfida rinnovata: tornare
ad essere la «nave guida» del periodismo cubano,in tempi di
piattaforme multimediali e indurita guerra mediatica».
Infine ha ricordato la lettera di commiato del Che, che
Fidel rese pubblica come unico modo per spiegare l’assenza
del guerrigliero -esemplare tra gli esemplari- tra i membri
del Comitato Centrale. Sembrano sempre recenti le frasi del
Che, che hanno registrato nel popolo cubano la definizione
”dell’uomo nuovo” ed hanno confermato i grandi sentimenti
d’amore che impulsano i rivoluzionari. Díaz-Canel ha
richiamato l’attenzione su come deve continuare ad essere il
nostro Partito:inclusivo, aperto e unito, capace di sommare
forze di tutte le generazioni, di tutti i settori della vita
lavorativa e sociale, ma soprattutto deve continuare ad
essere un Partito d’avanguardia, che esibisce con onore la
sua ideologia comunista, marxista e leninista. La
commemorazione di venerdì 3 è stata, in un modo molto
speciale, un omaggio a Raúl, protagonista, con Fidel, del
consolidamento del nostro Partito unico, garante dell’unità
«che dobbiamo curare come la bambina dei nostri occhi». È
stato emozionante ascoltare nelle parole del Comandante in
Capo le ragioni per le quali suo fratello di sangue e di
lotte era eletto come Secondo Segretario del Partito. Senza
discussioni di alcun tipo, disse allora Fidel, «si tratta di
un compagno che possiede tutte le qualità, la capacità e i
meriti per disimpegnarsi (…) e questi meriti li ha
guadagnati nella lotta e sin dai primi tempi…». Oggi il
Generale d’Esercito, come ha affermato lui stesso, continua
«con il piede nella staffa, per difendere la Patria, la
Rivoluzione e il socialismo». Nella cerimonia la direzione
del quotidiano Granma ha ricevuto dalle mani del Presidente
Díaz-Canel, un riconoscimento per la difesa, durante questi
60 anni, dei pilastri che sostentano Cuba, il suo popolo e
la sua Rivoluzione. La poesia, la musica e la danza hanno
ricreato l’omaggio alla storia realizzato il 3 ottobre. Il
coro Entrevoces, della maestra Digna Guerra, Raúl Torres e
Annie Garcés, tra gli altri, hanno cantato all’unità
imprescindibile per oggi e per il futuro di un paese che,
anche nel mezzo delle circostanze più difficili, si alza.
DA CUBA, LE VOCI DELLA SINISTRA
di Jorge Ernesto Angulo Leiva
Tra poco, per cinque giorni, si lotterà per far vibrare
il mondo da L’Avana con la realizzazione del Terzo Incontro
Internazionale delle Pubblicazioni Teoriche dei Partiti e
dei Movimenti di Sinistra, e del Primo Festival
Internazionale Granma Rebelde. Luis Morlote Rivas,
funzionario del Comitato Centrale del Partito e direttore
della rivista Cuba Socialista, ha offerto questa
informazione in una conferenza stampa, precisando che il
primo di questi due avvenimenti si svolgerà dal 15 al 17
ottobre nell’Università del Partito Ñico López, mentre il
secondo si svolgerà dal pomeriggio del 17 a domenica 19 in
Linea e 18, nel Vedado avanero. Con uno stretto vincolo gli
incontri riuniranno più di cento partecipati provenienti da
più di 30 paesi, ha precisato. Le giornate tracceranno
strategie collettive, toccheranno temi critici e
scommetteranno sull’uguaglianza, la solidarietà e la
democrazia. L’ Incontro delle Pubblicazioni, convocato da
Cuba Socialista e coauspicato dalla Rete degli Intellettuali
e Artisti in Difesa dell’Umanità e Casa de las Américas,
conterà con la presenza di noti intellettuali, attivisti e
politologi, tra i quali Ignacio Ramonet, incaricato della
conferenza magistrale sulle sfide presentate alla sinistra
dall’intelligenza artificiale quantica, ha commentato. Tra
le altre figure di spicco ci sono l’artista e filosofo
messicano Fernando Buen Abad; la dottoressa cubana in
Diritto, in Scienze giuridiche, Filosofiche e in Pedagogia,
Isabel Monal; del Partito Comunista della Spagna, José Luis
Centella, e il direttore di La Iguana tv,
Miguel Ángel Pérez Pirela. Parteciperanno anche
delegazioni d’alto livello provenienti dalla Cina e dal
Vietnam. L’evento accoglierà seminari e dibattiti simultanei
su temi come il fascismo di nuovo tipo, la comunicazione
politica e le gioventù per un futuro migliore. Si
presenteranno libri sul pensiero di diversi leaders e si
farà il lancio del numero appartenente al periodo 2024-2025
di Cuba Socialista, con un riassunto dell’edizione
precedente dell’Incontro. Inoltre il Festival, dedicato
all’anniversario 60 dei quotidiani Granma e Juventud Rebelde,
così come ai centenari del primo Partito Comunista e del
Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, accoglierà esperienze
di media di tutta l’Isola e stranieri. Artisti delle belle
arti, musicisti e altri di prestigio, animeranno le date, ha
dettagliato Yoerky Sánchez Cuellar, direttore del quotidiano
Granma. Yuniel Labacena Romero, al fronte di Juventud
Rebelde, ha detto che queste attività aperte al pubblico nel
fine settimana dalle dieci di mattina alle diciannove,
includono la realizzazione di vari dibattiti, come quello
attorno alla figura di Fidel, al quale parteciperanno vari
giornalisti che lo hanno conosciuto.
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AMERICA LATINA
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I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD
AMERICA
Il Sud America è una regione nota per le sue
tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui
sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre
questo territorio è principalmente conosciuto
per la sua musica, i balli tradizionali e la
cucina straordinaria, le persone che vivono qui
amano anche un'altra attività ossia i giochi da
casinò con alcuni di questi che sono persino
nati in loco.
Il boom dei giochi on line in Sud America
I giochi da casinò sono creati da alcuni dei
fornitori più rinomati al mondo e presentano
decine di elementi che si richiamano propri alla
cultura latino-americana. Questo gioco ha preso piede in tutta Europa,
nonostante, la sua fama, non ha mai potuto
superare quella del blackjack, oggi molto
giocato anche nel nostro paese, grazie agli
operatori legali come
starcasino.it/blackjack,
con...
[segue]
IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA
L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie
di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal
presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro
incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la
capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era
consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita
dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di
approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine
e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di
milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che
sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era
originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da
forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore
comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba
ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda
turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi,
trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il
regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale,
L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega
qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione
anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie
automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono
testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca
d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che
possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso
il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare
sul sito
NetBet
per tentare
la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste
davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.
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